CAPITOLO 18

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Helen

Prima di uscire sulla superficie di quel pianeta Thor ci ordinò di nascondere viso e uniforme con un semplice mantello marrone. Non dovevamo assolutamente farci collegare alla Terra o saremmo state prese per lottare in quella che ci raccontava essere un'arena che ai Romani faceva solo un baffo. Si coprì bene bene anche la sua di faccia, e con nostra sorpresa lasciò Mjöllnir nell'overcraft, che a sua volta era stato nascosto sotto un telo enorme vicino alle periferie della città, dato che di boschi, nemmeno l'ombra.

"se ne avrò bisogno la chiamerò da lontano" disse tranquillamente, molto più di quello che dava a vedere dato che il mio sesto senso, se cosi lo volete chiamare, captava un'agitazione pari a uno che si deve far asportare il gingillo.

Appena mettemmo piede fuori un caldo asfissiante ci pervase e della sabbia ci entrò negli occhi. Lo fissammo male per un po' mentre da dietro lo seguivamo per arrivare al cuore della città. Sembrava non dargli particolare fastidio, ma era un uomo. Furbamente feci innalzare un leggero venticello dall'interno verso l'esterno che impediva alla sabbia di entrare nella mia zona vitale e in quella di NAt, che quando mi girai per controllare che fosse ancora li e che l'overcraft non si vedesse da quella distanza, mi ringraziò con un occhiolino fugace.

Passeggiammo per un bel po' in silenzio, con il collo abbassato per permettere al cappuccio che avevamo in testa di tenere il viso nascosto. Prima di atterrare avevamo concordato il piano, molto semplice. Avremmo camminato in silenzio, velocemente, lasciando a Thor il compito di parlare con chiunque ci avesse rivolto la parola, dicendo che eravamo mercanti in cerca di un buon combattente e che ci stavamo recando da un certo tizio che si fa chiamare Gran Maestro. Una volta arrivati al palazzo, avremmo dovuto assistere ad un incontro di Hulk, finito lo stesso, avrei dovuto capire dove si trovava il nostro amicone verde, ed entrare nel suo appartamento. Nat gli avrebbe cantato la ninna nanna, lui si sarebbe trasformato in Banner e poi saremmo fuggiti a suon di martellate e raffiche di vento, coprendo per bene il nudo ed ingenuo Bruce. Se avessimo seguito il piano, e se non avessimo trovato ostacoli sul cammino, nel giro di meno di 24 ore saremmo risaliti sulla navetta, e nel giro di altrettante ore saremmo arrivati a casa. Stark avrebbe dovuto resistere soltanto altri due giorni. E gli altri avrebbero dovuto resistere soltanto altri due giorni senza di noi, ovviamente.

Paul, mi ritrovai a pensare mentre camminavo e mi guardavo i piedi, lo immaginavo sicuramente a mangiarsi le unghie, se solo le avesse avute ancora. Non era il tipo che rimaneva con le mani in mano. E sapevo, che il senso di colpa lo stava divorando, ma temeva, lo avevo letto, di distruggere quel poco che aveva costruito con Nat e poi distrutto nella battaglia. Gli avrei detto tornata, che lei non aveva avuto assolutamente niente contro di lui, nemmeno quando era stato dall'altra parte della linea.

So cosa state pensando, che avrei dovuto dirglielo prima, ma lasciarlo sulla Terra a contorcersi un po' nei suoi dubbi lo faceva solo crescere un po' di più. Lo so che son crudele.

Il mio stomaco iniziava a brontolare, cosi con un venticello furtivo adagiai delicatamente una mela nel mio palmo da un banco che vendeva frutta di ogni genere, probabilmente proveniente anche da ogni dove, ma quella cosa che avevo in mano era la pietanza che più si assomigliava a qualcosa di noto per me. Me la gustai da sotto il cappuccio e mi sorpresi della sua bontà. Era succosa come poche ne avevo trovate sulla Terra, tanto da inzupparmi i bellissimi guanti, e anche se la polpa era Viola all'interno, e non bianca, il gusto non era affatto male, dolce. Speravo solo non fosse radioattiva.

Lasciai cadere il torsolo per terra, continuando a camminare.

Il caldo non la smetteva di tormentarci. Improvvisamente e stupidamente mi ricordai di cosa fossi in grado di fare, cosi, stendendo e ruotando leggermente la mano feci condensare delle nuvole sopra le nostre teste.

IL DONO DI ASGARD Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz