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Il capitano


È una follia... ma non posso arrendermi!

Una volta calate le scialuppe di salvataggio ordino ai marinai di remare con energia per contrastare le correnti; l'ostilità del mare e la poca luce rendono le ricerche difficili, creando uno scenario inquietante che fa vacillare la speranza di ritrovare i turisti.

Uno dei miei uomini borbotta qualcosa a proposito dei protocolli.

"Capitano, forse non avrebbe dovuto abbandonare la nave. Chi governerebbe Maree se dovesse succederle qualcosa?" Dal suo tono di voce trapela una forte tensione.

"Mark, stai sereno e rema. Andrà tutto bene e torneremo su Maree sani e salvi," gli rispondo, mentre indico la luce intermittente proveniente da un'altra scialuppa che ci segnala l'avvistamento dei ragazzi.

Punto la torcia verso il mare e finalmente riesco a vedere Kira che nuota verso una barca poco distante, stringendo a sé il suo amico privo di sensi. Osserviamo la scena con ansia. La ragazza è stremata, ma trova la forza per afferrare il remo che i marinai protendono verso di lei e, in pochi attimi, Erik viene issato sull'imbarcazione; il salvataggio avviene velocemente, ma non abbastanza da evitare che Kira venga travolta da un'onda. Assistiamo impotenti alla forza del mare che trascinata la ragazza lontano dalle scialuppe. La situazione urgente mi spinge ad agire senza valutare i rischi e, dopo aver ordinato di portare Erik su Maree, mi tuffo nel disperato tentativo di trarre in salvo anche Kira. L'acqua è gelida e le correnti sono talmente forti che faccio fatica a nuotare. Quanto riesco a raggiungere la ragazza, un'onda la spinge sott'acqua rendendomi l'impresa ancora più difficile; mi immergo ripetutamente fin quando riesco a vederla. È priva di sensi e scende rapidamente verso il fondo. Non mi perdo d'animo. Ritorno in superficie per incamerare ossigeno, sfilo i pantaloni in modo da guadagnare maggiore libertà di movimento e mi immergo di nuovo.
Mi sforzo di nuotare velocemente nonostante i miei muscoli siano intorpiditi dal freddo e, quando riesco a raggiungerla, l'afferro per una mano e la trascino in superficie con determinazione. Una volta riemersi, alzo un braccio e urlo a squarciagola consentendo ai miei uomini di individuarci e di trarci in salvo sulla scialuppa.

Non appena a bordo, un marinaio adagia Kira in un angolo dell'imbarcazione e le stende una coperta addosso. La ragazza resta inerte. Ha il volto così pallido che temiamo il peggio. Istintivamente, le afferro il polso per controllarle il battito cardiaco e tiro un sospiro di sollievo.

"La ragazza è viva!" urlo con fare liberatorio, suscitando l'entusiasmo degli uomini che, senza neppure attendere l'ordine, impugnano i remi e inizino a vogare verso Maree con energia.

Giungo esausto sulla nave da crociera, dove ci accolgono gli applausi dell'equipaggio e dei turisti. Cammino a fatica per via dei dolori muscolari, ma cerco di non darlo a vedere.

Alcuni marinai poggiano la ragazza su una barella mentre altri impediscono ai turisti curiosi di interferire con i soccorsi. Scorgo gli amici di Kira farsi strada tra la folla, ma non mi curo di loro. Adesso è prioritario allertare il medico di bordo affinché visiti la ragazza.
Il dottore sopraggiunge quasi subito, cammina a passo svelto e porta co sé la borsa del pronto soccorso. Lo guardo attentamente mentre supera il lettino di Kira senza neppure degnarla di uno sguardo e si dirige verso di me.

"La ragazza!" gli urlo irritato, "dottor Albert, per prima cosa deve prestare soccorso alla ragazza."

Il medico si ferma, mi osserva qualche attimo e poi mi raggiunge borbottando parole "indigeribili".

Dark Star                                               IL POTERE DELLE ORIGINIDonde viven las historias. Descúbrelo ahora