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Kira


Il Re è pallido in volto, ha lo sguardo perso nel vuoto come sopraffatto da un'emozione dolorosa.

"Re Nathan, vuole sedersi? Si sente bene?" gli chiedo con delicatezza.

"Ti ringrazio, ma non è necessario. Piuttosto, andiamo avanti. Come ti dicevo, quel maledetto giorno mi recai da re Julian per chiedergli aiuto. Arrivai al castello e raggiunsi subito la sala del trono. Io e Julian eravamo talmente amici che non avevo bisogno di essere annunciato. Non appena varcai l'ingresso della sala li vidi. Erano avvinghiati l'uno all'altro, Julian e tua madre. Mi infuriai. Le mie urla risuonarono per tutto il regno di Eirene.

Orchidea mi guardò con disprezzo e senza replicare fuggì via. Julian restò in disparte, non ebbe neppure il coraggio di guardarmi negli occhi, sembrava sotto shock."

"Ha detto Orchidea? Allora, credo di aver già conosciuto sia lei che Julian." La mia voce trema per l'emozione. Se deciderò di credere a quest'assurdo racconto, dovrò accettare di essere figlia di una sirena.

"Sì, lo so. Purtroppo, hai già avuto modo di conoscere tua madre e re Julian." Lui mi scruta attentamente come a voler percepire ciò che provo.

"Re Nathan, per me non è facile credere a tutta questa storia. Non posso essere la figlia di una sirena e non ci credo." Il tono tremante della mia voce rivela lo stato di tensione nervosa in cui mi trovo.

"Ti prego, Kira. Lasciami finire e poi trarrai le tue conclusioni." Acconsento con un cenno della testa e lui prosegue. "Dopo qualche giorno, Orchidea venne qui al castello con l'intenzione di portati via con sé. Mi urlò parole spregevoli. Disse che voleva vivere con re Julian e che tu avresti abitato con loro. Non appena ti prese in braccio, la seguii infuriato. L'afferrai dai capelli e la costrinsi a lasciarti. Di lei non mi interessava più nulla, ma giurai a me stesso che non ti avrebbe avuta. Litigammo violentemente davanti a te. Piangesti disperata." Il Re prende fiato. Il suo sguardo invoca il mio perdono.

"È incredibile!" lo interrompo, "sono certa di aver sognato più di una volta la scena che lei mi ha appena raccontato." Lui mi studia. È incuriosito dalle mie parole, ma preferisco riportare la conversazione sul suo racconto. "Re Nathan, se quello che mi sta raccontando è vero, perché non ha voluto affidarmi alle cure di mia madre?"

"Perché volevo il tuo bene e il comportamento di Orchidea mi aveva appena confermato la dura realtà. Purtroppo, tua madre non amava nessuno. Per lei eravamo sono degli strumenti necessari per realizzare i suoi piani diabolici. Quella creatura è una grande manipolatrice. Desiderava portarti con sé solo perché intendeva plagiarti. Sperava di farti diventare una sua alleata. In tal modo, avrebbe evitato il rischio di averti un giorno come temibile nemica."

"Temibile?" sussurro.

"Sì, Kira. Lei ti temeva e ti teme ancora. È molto furba. Era consapevole delle tue potenzialità e voleva metterti fuori gioco soprattutto per sottrarti i poteri di Amantide."
"Non capisco. Che poteri? Chi è Amantide? Perché mai dovrei diventate nemica di colei che mi ha generato?"

Le mie molteplici domande lo costringono ad approfondire il racconto.

"Devi sapere che ogni discendente di stirpe reale nel momento in cui nasce possiede gli stessi poteri dei genitori. Inoltre, le creature magiche del mondo degli abissi in punto di morte possono trasferire i propri poteri ai reali cui sono devote. È questo che mi ha permesso di diventare il reale più potente degli abissi, sono tante le creature che per riconoscenza mi hanno donato la loro magia.

Dark Star                                               IL POTERE DELLE ORIGINIWhere stories live. Discover now