capitolo 5 - Be Creative

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Nella foto: Abel Blackburn


Yolefissava quel messaggio sul suo cellulare senza comprenderne realmenteil senso, proveniva da un numero sconosciuto e il testo era piuttostobreve. Diceva: 'Siatecreativi. Stupiteci. Se saprete attirare l'attenzione, sarete dentro.Avete tre giorni.'

Chediavolo voleva dire? Si era interrogato parecchio su quelle pocherighe, in che senso avrebbe dovuto stupirli? Cosa stavano cercando?Visto il tenore dell'ultima prova doveva sicuramente mettersi inmostra facendo qualcosa di dannoso, ma cosa? Quel club sembravagestito da gente fuori di testa e non sapeva cosa voleva dire esseredentro o fuori, qual era l'alternativa peggiore?

Intornoa lui molti studenti andavano e venivano nei corridoi, aveva notatoche i ragazzi del primo anno non aveva ancora avuto le divise, sivociferava su un possibile problema con le forniture, ma lasituazione non era ben chiara. Alcuni studenti avevano protestato perquesta mancanza, qualcuno voleva che venissero eliminate, ma erachiaro che ci fosse qualcosa di più losco sotto.

Quando Yole entrò nell'aula dichimica prese posto al secondo banco e osservò l'ingresso deglialtri ragazzi. Quanti di loro erano a conoscenza del club? Forse, inquella stessa aula, c'era un altro dei candidati che aveva visto nelbosco. L'albino si domandò se qualcuno fosse già consapevole dicome affrontare quell'ennesima prova.

"Ècominciata?" chiese un ragazzo seduto davanti a Yole, rivolto alcompagno di banco.

"Noncredo,altrimenti ce ne saremmo già accorti. Di sicuro non passainosservata" rispose l'altro.

Lacuriosità spinse l'albino a parlare "cosa deve cominciare?"

"Lasettimana degli incidenti" rispose il secondo, poi abbassòulteriormente la voce "mio cugino ha studiato qui e me ne haparlato. Succede sempre a inizio anno e si protrae per un paio digiorni. Pare che succeda di tutto! Incidenti, atti vandalici, a volteperfino incendi o fenomeni inspiegabili"

"Sì,anche mio fratello lo ha detto" concordò l'altro "dicono che siauna roba organizzata da certe matricole, una sorta di tradizionedell'istituto o un rito di iniziazione. Qui a scuola tendono aminimizzare tutto, ma c'è chi dice che si tratti di una vera eproprio lotta tra club rivali"

Yolesgranò gli occhi, era questo quello che volevano? Un attacco allascuola? Qualcosa che non avesse precedenti e che li stupisse? Non eraaffatto una missione semplice da portare a termine.

"Apriteil vostro libro e cominciamo" disse il professore, facendo il suoingresso in aula "parliamo di reazioni chimiche"

Inquel momento la mente di Yole fu illuminata da un'idea malsana.Osservò l'armadietto poco lontano dalla cattedra e poi ilprofessore, intento a mostrare gli attrezzi di laboratorioappropriati.

L'armadiettoera colmo di piccole provette con vari materiali all'interno, ogniflacone possedeva la propria targhetta adesiva che mostrava ladenominazione della sostanza all'interno.

Ilragazzo sorrise fra sé, sarebbe stato divertente vedere ilprofessore alle prese con un disastro chimico in piena regola, ma perun progetto del genere serviva un'attenta pianificazione.

Alla fine della lezione, Yole siritrovò in corridoio, perso fra i suoi pensieri. Dopo una lungaanalisi delle tempistiche, capì che doveva nascondersi inlaboratorio prima delle nove, quando tutte le porte delle aulevenivano chiuse a chiave. Doveva solo scambiare le targhette diriconoscimento dei composti e poi il disastro sarebbe statoassicurato. Dopo di che avrebbe usato la finestra che davadirettamente sulla scala antincendio e sarebbe svanito usandol'uscita secondaria.

Into the VoidWhere stories live. Discover now