/6/

2.3K 189 143
                                    

Non ci capiva più niente.
Lui e Shouto erano amici, eppure quando si parlava di quest'ultimo tutto spariva.

I ricordi si annebbiavano, e anche il nome fuoriusciva dalla sua memoria.
Era assurda come situazione.

Uraraka riaccompagnò lo sperduto Izuku davanti alla rispettiva porta della camera. «Bhe, allora ciao!» esclamò, saltellando allegramente via.

Midoriya, con la chiave tra le mani che inspiegabilmente tremavano, aprì la stanza. Era normale, con gli scatoloni sparsi per essa.

Per un'insolita mancanza di aria, uscì sul balcone, trovandovi una vista del piccolo parco presente all'instituto.

Quando si voltò, ancora una volta lo vide lì. E non vi era più nessun scusa.
Shouto Todoroki, quello che sembrava essere un'altro suo amico di infanzia, era il suo vicino.

I bei capelli rossi e bianchi che ondeggiavano alla leggera brezza pomeridiana gli davano un senso di sicurezza.

Le braccia, che pur essendo allenate, Midoriya immaginò essere calde e confortanti, arrossendo poi.

Erano pensieri stupidi, ma con quel suo sguardo serio ed i lineamenti ben scolpiti, Izuku non smetteva un attimo di fantasticare sul suo conto.

«Sai, una foto dura di più» ridacchiò una voce femminile alle sue spalle, mentre lui si malediceva, girandosi lentamente.

Una ragazza alta e dai capelli neri tenuti in una coda svantaggiosa stava appoggiata al balcone vicino al suo.
Aveva uno sguardo malizioso in viso.

«C-cosa?» balbettò, e lei rise più forte.
«Come sei ingenuo, anche se a me sta bene così. Sono Momo Yaoyorozu, piacere» fece, sorridendo.

Splendido, pensò di sfuggita il verde.
«Ah-emh, M-Midoriya Izuku» rispose, e si affrettò a rientrare al più presto.
Ma non si era ben accorto di una cosa.

Todoroki aveva ascoltato tutta la conversazione, ed aveva anche visto Midoriya arrossire.
E adesso sapeva anche il nome di quel ragazzo.

Il giorno seguente

Dopo la solita routine mattiniera, Deku scese a fare colazione, sedendosi appositamente ad un tavolo vuoto.

Venne raggiunto da Uraraka, che solare come sempre, iniziò a mangiare.
Qualcosa non andava, e Midoriya lo sapeva.

Si alzò, lasciando sola e senza spiegazioni la ragazza.
E si diresse verso una metà ben precisa: il bicolore.

«Ciao!» provò di getto, trovando un coraggio del tutto travolgente per lui.
Todoroki, in risposta, si limitò a fissarlo stranito.

«Mh?» mugolò, quest'ultimo.
«Emh, non mi riconosci?» disse imbarazzato il più basso, grattandosi la nuca.

Il figlio di Endeavour sgranò gli occhi.
«Certo che mi ricordo chi sei» tentò brevemente, abbassando il tono di voce.

Midoriya rilasciò un sospiro per aver evitato la brutta figura.
«Davvero?» chiese poi, strabiliato.

«No» disse seriamente Shouto.
«E segnatela, perché sarà l'ultima è l'unica battuta che tu mi sentirai mai dire. A mai più» e se ne andò.

La terra sotto ai piedi di Izuku sembrava dilapidarsi sotto i suoi stessi piedi, mentre si prendeva la testa tra le mani, accasciandosi sul pavimento.

Ma perché prendersela tanto?
Non se ne capacitava, eppure voleva le attenzioni di quel ragazzo, voleva parlare con lui e conoscerlo meglio.

Voleva che anche lui rammentasse gli anni ed i momenti passati insieme.
Ma non era stato così.
Che si fosse inventato tutto da solo?

Ho aggiornato adesso, miracoli.
Ad ogni modo, matematica è stato come sempre uno schifo, ma vabbè.

Tralasciando questa depressione, ieri ho comprato il mio bambino bello;

Tralasciando questa depressione, ieri ho comprato il mio bambino bello;

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Per gli altri 11 non avevo tempo, mia madre mi avrebbe sgamata AISH. Bene, perché?
Perché lei odia i manga e ciaone.

Hugs〈Tododeku〉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora