IV Dicembre

135 8 1
                                    

-Madonna che ansia!
Gridò Aurora che camminava avanti e indietro nel salotto, dovendosi preparare a quel test orale da parte di un famoso artista che veniva apposta nel loro studio per verificare la validità delle persone che ci lavoravano, in un folle concorso su quale fosse lo studio artistico migliore dell'intera New York e dintorni. Aveva ripassato tutto, dando fiducia alla memoria, ma si sentiva con lo stomaco chiuso come agli esami di maturità. Robert cercava in tutti i modi di calmarla, ma non c'era verso. Decise di circondarle la vita sorprendendola da dietro, ma comunque la sentiva tremare come una foglia.
-Vuoi ripetere con me?
Chiese spostandole i capelli su una spalla, sfiorando il lobo dell'orecchio con le labbra calde.
Questo gesto non fece altro che farla rabbrividire ancora di più, ma non di paura.
-Sì.
Si misero seduti sul divano, Robert con occhiali e quaderno delle cinquanta domande in mano, Aurora che si stropicciava le mani con nervosismo. Subito il marito gliele strinse, sorridendo gentile.
-Se fai così non farai una buona impressione.
Le bastò trovare sicurezza in quei due occhi di cui non si stancava mai per prendere un bel respiro profondo ed iniziare a parlare. Rispose a tutto, a volte con qualche aiutino, a volte senza dover far parlare Rob per spronarla. Alla fine chiuse il quaderno di scatto, allargando le braccia.
-Le sai tutte, te l'avevo detto!
Sorrise incerta, lasciandosi abbracciare dal marito che la baciò sulla tempia promettendole che sarebbe andata benissimo. Quando l'ora giunse, e credetemi giunse molto presto, ella salutò Robert che la guardava facendo pollice in su. Prima di entrare nello studio fece il segno della croce, deglutendo tutta l'ansia anche se comunque da lei non se ne andava. Sentiva che Rob stava pensando a lei, sperando nel meglio, lo sentiva nel cuore.
-Ora o mai più.
Disse, aprendo la porta dove l'aspettava quel tipo strambo e pignolo come solo un artista sa essere.
Come ad ogni esame, sempre se hai studiato, l'inizio non è mai semplice perché senti ancora la paura di sbagliare, ma basta tastare il terreno che subito ne diventi padrone. Questo accadde con Aurora che diede una splendida impressione al tizio, e quando uscì da quella maledetta porta saltò in braccio ai suoi compagni oramai di quasi una vita, festeggiando e pregando il Natale di portare un dono anche per lo studio. Mancavano solo ventun giorni alla data tanto attesa, New York fuori iniziava a ricoprirsi di fiocchi di neve. Amanda la portò in macchina a casa, volendo fare una visita a sorpresa alla piccola Joey che ne fu davvero felice. Robert, vedendo le due donne entrare, le venne incontro con un sorriso smagliante. Baciò la moglie e la guancia della migliore amica, divenuta di entrambi non più della rosa.
-La tratti sempre bene, Downey?
Chiese scherzosa Amanda dandogli una spinta sul petto.
-Mi perseguiterà all'infinito.
Sospirò con un piccolo sorriso, girandosi e andando di sopra a prendere Joey Moon.
La mamma quando vide la figlia sentì la stessa emozione di quando l'aveva vista e presa in braccio per la prima volta, così come si sentiva ogni giorno in luna di miele con Robert. Lasciarono che Amanda giocasse con quella che considerava come la sua nipotina, permettendo ai due sposi di bardarsi e andare giù nel giardinetto dietro al grattacielo per giocare a palle di neve ora che iniziava a ricoprire le strade. Rob subito la sorprese con un colpo, cominciando una guerra a chi diventava fradicio per primo. Ad un certo punto le saltò addosso facendole perdere l'equilibrio, ma per evitare di caderle sopra e schiacciarla si girò all'ultimo secondo in modo tale da farla cadere sul suo caldo petto.
Smisero di ridere, guardandosi nel profondo dell'anima, strofinando i nasi.
Rob chiuse gli occhi sorridendo felice, come un leone che coccola la sua leonessa strofinò la guancia contro quella fredda di Aurora che subito si sentì riscaldata, abbracciandolo ancora di più. Prima di tornare di sopra per rivincita gli tirò un'altra palla di neve, facendosi rincorrere fino all'ascensore. Quando tornarono in casa Amanda diede un ultimo saluto alla piccolina e se ne andò, permettendo loro di dare qualcosa da fare alla bambina e spogliarsi in doccia. Sotto il getto caldo intorpidirono i sensi, lavandosi a vicenda con il sapone. Aurora maliziosa come suo solito passò la mano sul suo membro eccitato, la mano insaponata. Robert la guardò respirando a fondo, prendendola poi in braccio e mordendole una spalla mentre entrava dentro di lei con un colpo di reni. Spinse facendo scivolare il corpo sul muro ad ogni colpo violento, lasciandola urlare coperta dal rumore della doccia. Famelici si baciarono, scivolando per terra ancora vogliosi di essere uniti in amore. Le morse il mento dando l'ultimo delle sue forze per lei che fece lo stesso, restando l'uno sull'altro con le gocce che battevano sulla pelle.
-Comunque brava per la prova.
Disse ghignando, portandola ancora umida sul letto per il secondo round, ma c'era Joey che li guardava incuriosita. Robert strillò come una femminuccia e si coprì le parti intime, sorridendo imbarazzato alla figlia che però era abituata a vedere la madre nuda per i numerosi bagni in vasca fatti insieme.
-Cos'ha papà?
Chiese avvicinandosi ma lui scappò in bagno.
-È nel periodo, un giorno capirai.
Tappò le orecchie a Joey Moon prima che sentisse la parolaccia urlata dal marito in risposta.
-Tesoro se ti comporti così niente regalo di Natale!




*sempre on fire. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

*Qua da Shinimal è tutto Al prossimo capitolo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
🎄Aurora&Robert Christmas One-Shots🎄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora