12. La gravità delle cose

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Quando un Urukkiano è arrabbiato tipicamente non fa altro che sibilare e brontolare più forte: i suoi urli sono composti dagli acuti emessi con le labbra rigide e dai bassi che risuonano nel secondo organo della parola, alla bocca dello stomaco

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Quando un Urukkiano è arrabbiato tipicamente non fa altro che sibilare e brontolare più forte: i suoi urli sono composti dagli acuti emessi con le labbra rigide e dai bassi che risuonano nel secondo organo della parola, alla bocca dello stomaco. Gli umani classici, quelli con l'ampiezza uditiva più comune, sentono i primi con le orecchie e i secondi con una vibrazione al basso ventre.

Ma Lugal quella volta era così arrabbiato che il suo urlo era un autentico ruggito, la sua coda un pericolo e i suoi artigli un pugno di coltelli.

- Coff non può morire! - stava sbraitando ad un impassibile Ouch, appoggiato come suo solito ad una parete dentro l'ingresso della nave, in un punto dove aveva assunto le tre tonalità di grigio delle strisce di metallo sotto.
- L'ho visto io... - iniziò a dire questi mentre un inusuale sorrisino faceva capolino sulla faccia impassibile.

Un fulmineo manrovescio di Lugal lo raggiunse improvvisamente e gli lasciò quattro solchi sanguinanti fra le scaglie della guancia.
- Perfido tenditrappole, lo sai che si aggiusta da solo, come te.
- Ma era a pezzi! - insistette Ouch, mentre si tratteneva dalla tentazione di chiudere subito le ferite: vista la situazione era meglio continuare a sanguinare un po'.

Lugal avvicinò la sua testa a quella del mutaforma dei Generali, vicinissimo, fino a guardarlo dritto negli occhietti e gli puntò la coda sul petto:
- Voi infidi prodotti plasticosi non avete neanche un cuore che sia quello che è - e mentre così diceva la punta entrava nel torace di Ouch, sempre più dentro, quasi delicatamente ma inesorabilmente.

- È vero, ma... - provò quello a rispondere, ma intanto s'affrettava a rimediare alla sua circolazione sanguigna sfruttando la milza e altri piccoli muscoli ingrossati al volo per supplire al cuore che veniva in quel momento perforato.

Lugal si staccò e la coda fece un plop liquido lasciando un buco sul suo petto.
- Vai. A. Riprendermi. Coff. Ora.
- Ma non prendo ord... - il secondo ruggito di Lugal fu anche più tremendo, mentre chiazze di giallo gli apparivano sulla fronte irata.

Ouch capì che stava toccando il limite. Si girò verso i soldati sbraitando:
- Lasciate giù quegli addormentati, presto, e andiamo a riprenderci i corpi dei nostri morti. Forza, Drappati!!

Lugal non attese e mentre i primi già si raccoglievano fuori dalla nave urlò al comunicatore:
- Fuori, tutti fuori, andiamo! Recuperiamo i nostri. Seguitelo! Ouch, facci strada.

Dalla nave in pochi minuti si vide un gran movimento, come termiti dal formicaio uscirono file e gruppi di guerrieri. Rimasero solo quelli addormentati, lasciati lì a terra. Anche Sean fu buttato e chiuso nella prima stanzetta vicino all'ingresso della nave.

***

Li vidi scendere a frotte dall'informe nave bozzuta. Il mio corpo era buttato sul pavimento di un piccolo locale pieno di attrezzi, chiuso con un pannello a scorrimento. Ma l'attenzione e la visione allargata era sempre attiva e con quella vidi il corridoio davanti alla stanza riempirsi. E li seguii mentre invadevano la base.

Solo un ReWhere stories live. Discover now