I primi nostri anni

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Non stavo passando un bel periodo nel 2012: il rapporto con la mia morosa era in crisi. Un giorno, un mio amico mi presentò una ragazza, durante una pausa pranzo nel bar di fronte all'università. Ricordo ancora che lei prese degli strozzapreti panna e rucola. In quel giorno di sole, notai anche i suoi occhi azzurri come il mare della Sardegna ed i suoi capelli biondi che risplendevano. Da quel giorno, ogni volta che ci vedevamo, ci fermavamo a parlare. A volte, stavamo insieme talmente tanto che perdevo un paio di corse per ritornare a casa ed ero costretto a prendere l'ultima corriera della giornata. Eravamo molto in sintonia. Ci raccontavamo di tutto, dei miei problemi di coppia e dei casi umani che le giravano intorno. Ripensando a quei tempi, mi accorgo che qualcosa stava nascendo tra di noi. Uno dei primi giorni del 2013, lei mi chiese di uscire a cena una sera ed io accettai. Era così naturale per noi stare insieme. Andammo a mangiare una pizza in centro, nel paese della nostra università. Ci divertimmo davvero tanto. Fu una serata indimenticabile. Prima di salutarci davanti alla sua auto, lei mi guardò dritto negli occhi e mi disse che avrebbe voluto condividere qualcosa di più con me di una semplice amicizia. In quell'istante la vidi diversa, più bella. Ecco, quello fu uno di quei bivii che ti cambiano la vita, forse per sempre. Le dissi che stavo cercando di sistemare il rapporto con la mia morosa, un amore che durava da dieci anni. Da quel giorno, il suo sorriso si spense ogni volta che ci fermavamo a parlare ed io ne fui distrutto. Ogni volta, sembrava che stesse trattenendo le lacrime. Dopo un paio di mesi finimmo le lezioni e smettemmo di incontrarci. Mi dedicai alla tesi e alla mia morosa. Ogni tanto ripensavo a lei, a tutti quei pomeriggi passati tra le colonne dell'ateneo a parlare e scherzare, ripensando al suo sorriso.
Dopo sei mesi la mia ragazza mi lasciò a pochi giorni dalla laurea, che dovetti affrontare con il morale a terra. Fu uno dei periodi dove accumulai maggior stress in tutta la mia vita.
Arrivò l'autunno del 2014 e, una mattina, andai in segreteria per ritirare la pergamena di laurea. In fila vidi lei, la mia compagna degli ultimi esami, bella come non mai. Aveva cambiato taglio e colore di capelli. Mi avvicinai per salutarla ma mi fermai appena vidi un anello al suo dito. Ritornai in fila ripensando a quella sera, a come saremmo ora se avessi deciso diversamente.
Ad un certo punto sentii la sua voce pronunciare il mio nome. Alzai lo sguardo e vidi che mi stava sorridendo. Andai verso di lei ed iniziammo a parlare. Dopo aver ritirato le pergamene, ci fermammo nel bar di fronte alla segreteria per prendere un caffè. Mi raccontò che stava convivendo da poco con un ragazzo in una casa presa in affitto. Le chiesi se era felice e lei mi rispose di sì. Le dissi che ero felice per lei e mi chiese come andava con la mia morosa. In quel momento fui tentato di dirle che andava tutto bene per non metterla in difficoltà, ma feci solo un no col capo. Ci guardammo dritti negli occhi e ci furono parecchi minuti di silenzio. Lei mi disse che le dispiaceva e che avrebbe voluto vedermi felice. Sapevo che era vero, che lei voleva davvero il mio bene. Mi sentii ancora peggio, perché in quel momento ebbi la sensazione di aver perso una persona davvero speciale.
Una sera di ottobre del 2015, mentre ero fuori a cena con una ragazza, Giulia, la vidi nel ristorante con un ragazzo. Stava sorridendo ed era felice. Io tentavo di focalizzare l'attenzione sulla ragazza che era con me, ma il pensiero era sempre rivolto a lei. Non riuscivo neanche a seguire i discorsi di Giulia e, ad un certo punto, lei notò che ero distratto. Mi scusai ed andai in bagno. Dopo essermi convinto che non potevo vivere bene il presente ripensando al passato, tornando al mio tavolo, vidi che lei se n'era andata via. Ne fui quasi sollevato.
Dopo pochi giorni ricevetti un messaggio: "era impossibile continuare a cenare con te nello stesso ristorante". Nel pomeriggio ci vedemmo per parlare. Lei mi disse che solo due settimane prima aveva detto sì alla proposta di matrimonio del suo moroso. Aggiunse che rivedermi le aveva fatto pensare che stesse sbagliando tutto. Le dissi solo che non volevo rovinarle la vita e che mi sarei messo da parte. In verità io la desideravo ancora, forse come non mai, ma non glielo feci sapere.
Ci salutammo, io con la speranza di rivederla presto, lei con un matrimonio da organizzare.
Arrivò febbraio del 2016 ed andai una sera al cinema con la mia ultima morosa, Elena. Stavamo insieme da due mesi. La portai a vedere un film horror, non ricordo bene quale. Ricordo solo che in una decina di file avanti vidi lei, insieme ad un'amica. La mia morosa richiedeva sempre un sacco di attenzioni e non fu difficile quella sera dedicarsi a lei. Voleva che le tenessi la mano durante il film, voleva le carezze, voleva che le dessi la mia giacca per coprirsi, ogni tanto voleva un bacio e teneva la testa appoggiata alla mia spalla. Era davvero affettuosa. Finito il film andammo verso i bagni perché Elena ne aveva bisogno. Vidi uscire lei, coi suoi immensi occhi azzurri ed i suoi capelli biondi tagliati a caschetto, e ci fu un attimo di imbarazzo. Dicono che le donne cambiano pettinatura in periodi di grandi cambiamenti interiori. Infatti notai che non portava anelli alle dita. Ci salutammo e ci dicemmo che stavamo bene. Appena Elena uscii la presentai e si sorrisero. Parlammo un po' del film poi ci salutammo. Quando in macchina Elena mi chiese chi era, le dissi che era una vecchia amica, anche se, in realtà, non sapevo bene se era la verità.

Elena & LeiWhere stories live. Discover now