Elena

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Arrivò San Valentino del 2016 ed andammo fuori a cena, io ed Elena. La portai in quel ristorantino famoso per le costine cucinate col vino. Avevo prenotato a Gennaio, dopo una giornata soleggiata passata insieme. Quel pomeriggio, appena finito il pic nic che le avevo organizzato, mi guardò e mi disse che era stata davvero fortunata a trovare un ragazzo come me, perché fino ad allora tutti si erano approfittato della sua bontà. Quella sera, invece, io non riuscivo a togliermi dalla testa che alcuni giorni prima avevo rivisto lei, la mia compagna di università, senza nessun anello.
"È single? Ha solo dimenticato di mettersi l'anello? Si sarà sposata alla fine?" pensai all'inizio della cena. Alla fine riuscii anche a passare una bella serata, perché io adoro San Valentino. Puoi vivere un giorno diverso godendoti quell'atmosfera così particolare, sfruttando tutti quegli avvenimenti organizzati così bene.
Certo, più volte pensai che di fronte a me doveva esserci una ragazza diversa, ma Elena era così carina quella sera. Sorrideva ed io non riuscivo a non sorridere. Aveva un vestito lungo tutto rosso che le cadeva così bene addosso. Era davvero molto sexy a ripensarci. Una vera donna. Qualsiasi uomo sarebbe stato fortunato a condividere anche solo un paio d'ore con lei. Era una ragazza indipendente ma che mi faceva sentire parte della sua vita quando era con me.
La riaccompagnai a casa sua. Salimmo. Posò la rosa ed il regalo che le avevo fatto trovare in auto e iniziò a spogliarsi in salotto. Fece scendere delicatamente il vestito a terra, scoprendo un intimo tutto rosso a pizzo. Venne a cavalcioni su di me, mi sbottonò la camicia ed i jeans. Ci baciammo appassionatamente mentre le toglievo il reggiseno. Facemmo l'amore, facendomi dimenticare tutto. Era davvero molto brava quando era di buon umore.
Elena senza saperlo mi fece innamorare nuovamente di lei. Con le sue premure, i suoi messaggi pieni di affetto, le sue visite inaspettate sotto casa mia, mi aveva fatto capire che era lei che doveva essere al mio fianco. Avevo sempre desiderato una donna che mi dimostrasse tutto il suo amore e finalmente l'avevo accanto. Bella, sexy, intelligente ed affettuosa. Qualcosa di introvabile al giorno d'oggi.
Durante l'estate del 2016 andammo in Sardegna, il mare che piaceva ad entrambi. Rimanemmo due settimane in quella splendida terra in vacanza. Di giorno in spiaggia a prendere il sole, abbracciati durante il tramonto e di notte a fare l'amore sfrenato, di quello che ti toglie il fiato. Furono due settimane da favola. Nulla di eclatante ma tutto quanto speciale.
Arrivò il 22 dicembre 2016, una data che non scorderò mai. "Mettiti a sedere" mi disse Filippo il fratello di Elena, al cellulare. "Elena è al policlinico, è stata investita".
Il cellulare mi cadde dalle mani e gli occhi si riempirono di lacrime. Uscii dall'ufficio in preda al panico. Entrai in auto e sfrecciai verso l'ospedale, senza accorgermi di essere sotto shock. Non vedevo bene e non sentivo i rumori. Pensavo solo a lei, al suo sorriso, alla nostra ultima volta. Pensavo alle sue mani che con tanto amore accarezzavano le mie quando guardavamo insieme la tv. Pensavo alla prima volta che mi disse "ti amo" e alla sua faccia quando per scherzo le risposi "grazie". Pensavo ai suoi capelli, così lunghi e lisci, sempre perfetti. Pensavo alle sue tette così sode. Pensavo che volevo baciarla ancora. Pensavo che non doveva lasciarmi solo, dopo tutte le certezze che mi aveva dato.
Passai tutte le vacanze di Natale nella sua stanza a pregare che si risvegliasse dal coma. Le mostravo i nostri selfie e tutte le foto che le facevo di nascosto. Ogni tanto le dicevo "vedi Elena, se amo una persona io la fotografo" per poi mettermi a piangere. Quando le due settimane finirono chiamai in ufficio per prenderne altre due di ferie per starle ancora vicino. Purtroppo il 10 gennaio 2017, la sua luce si spense, per sempre.

Elena & LeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora