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La macchina si fermò davanti ad una piccola casa. Piccola per modo di dire ,ma tra tutte quelle ville risultava una minuscola abitazione.
Scesi dalla macchina, presi il mio zaino.Percorsi il lungo vialetto e mi fermai ad ammirare ciò che mi circondava. Palme molto alte coprivano la maggior parte della visuale e l'odore di salsedine si fece strada nelle mie narici. "Ci siamo. Pronta ad entrare?" Varcata la soglia di quella casa sarebbe incominciato il mio nuovo inizio. Ero pronta ad affrontarlo.





L'interno della casa era molto accogliente e moderno. Mi piaceva. Un piccolo ingresso permetteva di posare le scarpe nell'apposito mobile e un lungo corridoio era accompagnato da quattro porte. Una cucina, con un angolo cottura, il frigo , molti utensili ed altri affari di cui non ero a conoscenza. La stanza era illuminata da una graziosa portafinestra. Proseguendo vi era un piccolo bagno , una sala da pranzo molto grande e un salotto. Al termine del corridoio vidi una scala a chiocciola in legno. Salii e un altro corridoio era pronto ad accogliermi. Una camera , credo quella di mia nonna, con un letto matrimoniale sul quale vi era un copriletto verde , un armadio ampio con 4 ante, una toletta , due comodini marroni, il parquet e un comò con vari soprammobili. Entrai in un'altra stanza . Cercavo la mia , ma questa aveva solamente una scrivania con un portatile sopra, una poltrona e una libreria. Credetti fosse un piccolo studio. Entrai poi in quello che,effettivamente, era un semplice bagno. Non mi restava che vedere l'ultima camera. A questo punto ero proprio convinta che quella fosse la mia. E così fu. Un letto a mezza piazza era posizionato addosso alla parete. Nella parete opposta vi era un armadio nero , accanto ad esso una scrivania con una sedia rosa. Un comò, anch'esso nero, sul quale potevo ammirare uno splendido vaso con dentro rose nere e rosse. La cosa che mi colpì di più fu la grande libreria bianca ancora vuota,pronta per essere riempita con tutti i miei magnifici tesori.Pensai che la camera fosse davvero molto bella, piccola e grande allo stesso tempo, perfetta per me. Aprii la finestra che si affacciava sul mare per ammirare lo splendido tramonto. Stava quasi per finire ma era bello lo stesso. In spiaggia non c'era anima viva ma una figura catturò la mia attenzione. Era un ragazzo con una tavola da surf in mano che passeggiava tranquillamente a piedi nudi sulla sabbia. Rimasi li, imbambolata, ad osservarlo. Più lo guardavo e più i ricordi vagavano spensierati nella mia mente. Mi ricordai di quando da piccola provai per la prima volta insieme a mio papà , in vacanza , ad usare la tavola da surf. Mi piacque sin da subito, tant'è che mio padre me la comprò dopo una settimana. Tutte le estati andavamo al mare e li passavo intere giornate. Diventai davvero brava a domare quelle splendide onde schiumate...Dal momento che mio padre se ne andò decisi di non provarci più. Pensai che ogni volta che avrei preso in mano la tavola da surf mi sarei ricordata di lui. E non doveva accadere. Non dovevo più soffrire. Non volevo.
Mi accorsi di essere rimasta a fissare il vuoto per un bel po' e subito mi ricomposi... ma quando ripresi a guardare quel magnifico angelo che vagava spensierato accompagnato dal tramonto , mi accorsi che di esso non vi era più nessuna traccia. L'avrei rivisto?
Qualcosa mi diceva di sì.
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Ciao!! Mi scuso ancora per i capitoli corti .. quando ci saranno altri personaggi prometto di farli più lunghi. Ora sono solo all'inizio. Buonanotte.
Sara❤️

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⏰ Last updated: Dec 14, 2017 ⏰

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My Sunset is him Where stories live. Discover now