Capitolo 29

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È un momento di super tensione.

L'ascensore arriva nella cantina.

Ormai Annabel l'avevo visto una centinaia di volte, so tutto a memoria, infatti, mi avvicino ad Emily.

Per lei è il suo primo horror.

Guardo Nathan con uno sguardo d'intesa.

Nel momento ancora più di tensione, lui tocca la spalla di mia sorella.

Esce un urlo dalle sue labbra.

Arrabbiata si alza dal divano e inizia ad urlare <mamma! Io non guardo più film con questi due. Sono due stronzi> una forte risata esce dalle nostre labbra.

Nathan cade dal divano e ha le mani sulla pancia, per cercare di trattenere le risate.

Io vedendo Nathan per terra mi piego anche io, rischiando di picchiare il naso sul tavolino messo davanti al divano.

Le nostre risate vengono interrotte da mia mamma che esce dalla cucina con il grembiule e le mani piene di farina.

Probabilmente sta preparando una deliziosa torta, d'altronde, lei ama farne ed è pure brava.

<Emily non si dicono le parolacce> la rimprovera mia mamma.

Lei dopo aver sgranato gli occhi per la sorpresa borbotta qualcosa che mi fa ancora più ridere <Sì mamma, ma quando ci vuole ci vuole. Se lo sono, non è colpa mia> ci vuole tanto autocontrollo per non scoppiare dal ridere in faccia a mia sorella, Nathan è diventato tutto rosso.

Poi mia mamma si gira verso di noi <dai anche voi, potevate anche non farglielo vedere>

<ma lei ce l'ha chiesto> prova a difenderci Nathan.

Lei sbuffa <quindi se lei vi dovesse chiedere di buttarla giù da un ponte lo fate?> classico. È una battuta che lei ripete spesso.

Si gira di nuovo verso Emily <dai regina, vieni ad aiutarmi a preparare la torta> ironizza il nomignolo su quello che ha detto Nathan.

Lei corre verso mia mamma, le piace fare le torte con lei e di sicuro avrebbe voluto fare di tutto piuttosto che stare con noi.

Prima di entrare ci rivolge un ultimo sguardo con una linguaccia in segno di vittoria.

<Io amo tua sorella lo sai?>

<Sposatela>

Rotea gli occhi <dai non fare la gelosa, amo anche te>

<Ma chi ti vuole> iniziamo a ridere ancora di più.

Veniamo interrotti da mia mamma. <ragazzi, andate a fare la spesa?> Nathan rotea di nuovo gli occhi, così gli sussurro di stare tranquillo che sarei andata solo io, anche se mi avrebbe fatto piacere stare in sua compagnia.

Vado in cucina e mi dà la lista della spesa.

Corro in camera e mi vesto con i primi vestiti che trovo sulla sedia.

Il telefono vibra, questo significa che mi è arrivato un messaggio.

È da un numero sconosciuto, ma non mi sorprende, avendo cambiato numero, ne ho salvati pochi, solo delle persone essenziali e che comunque ormai, sono le più importanti.

Il messaggio mi fa rabbrividire dice: *ehy baby stai attenta. Mi manchi. Molto presto ci rincontreremo. Sarai felice anche tu lo so. Il tuo Kevin*

Uno schiaffo in pieno visoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora