Capitolo 7

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<Ehy dove mi stai portando?>

<È una sorpresa> appena siamo usciti di casa ho bendato Nathan, mi hanno detto che gli piacciono le sorprese e avevo voglia di passare un giorno con lui, voglio conoscere qualcosa in più di lui <Okay ci siamo> ormai stiamo camminando da dieci minuti.

<Allyson se mi vuoi uccidere e buttare in una fossa dimmelo subito, che mi preparo mentalmente>

<La mia prima intenzione era quella in effetti> mi sta per tirare una spallata amichevole come il suo solito, ma questa volta riesco a schivarla e lui sta per cadere. Scoppio a ridere. <Nathan, in questo momento comando io, quindi non ti ribellare> mi fa una linguaccia.

Lo sbendo e lui rimane sorpreso all'inizio. È un campo da basket, l'ho visto due giorni fa mentre ero in pullman e dopo che Samantha mi ha detto che Nathan ama il basket ho pensato di portarlo qui.

<Allora? Mi insegni a giocare o no?> gli dico lanciandogli la palla da basket che prontamente prende al volo.

<Certo vieni qui> corre verso il canestro e lo raggiungo. Mi posiziona davanti a lui e seguo quello che mi dice. <Divarica un po' le gambe, metti il piede destro leggermente davanti e piega un po' le ginocchia. Piega anche il gomito e metti la palla davanti a te> mi spiega mettendomela correttamente <okay perfetto, ora mira il quadrato e salta> tiro e la palla esce. L'ho fatto apposta.

<Dai buono per essere la prima volta no?> gli dico scherzando con uno sguardo soddisfatto.

<Ma se faceva schifo. Muoviti riprova>

<Okay provo da sola adesso>

Questa volta rifaccio tutto e faccio canestro. Ovviamente.
<Questo era un bel canestro. Sarà la mia presenza che ti sconcentra>.

<Di sicuro Nathan> roteo gli occhi e lui ride. La sua risata è contagiosa e mi aggiungo anche io a lui

<Lerman facciamo una partita?>

<Se sei pronto a perdere sì>

<Ma stai zitta che quel tiro di prima ti è andato solo di culo>

Nathan's pov

<Contaci Brown> dice con uno sguardo di sfida, mi ruba la palla dalle mani e corre verso il canestro.

Cerco di placcarla. Le rubo la palla e faccio canestro.

Le esce un finto broncio.

Le lancio la palla. Questa volta faccio finta di placcarla e le faccio fare canestro.

Esulta come non mai.

È così bella. È bella quando sorride, quando fa il suo broncio. È sempre bella e io come il solito mi incanto a guardarla.

Ma non posso.

Prima o poi i nostri genitori si sposeranno e diventeremo fratellastri, non so se lo approverebbero.

E cosa più importante, lei probabilmente non prova quello che provo io.

La partita va avanti e lei sta vincendo.

All'inizio la facevo vincere.

Ma poi mi sono accorto che sta stronza sapeva già giocare. Quindi mi sto impegnando un po' di più.

Dopo un'ora lei si butta per terra stanca. Mi avvicino e mi butto vicino a lei.

<Cos'è per te il basket?> mi chiede.

<È la mia valvola di sfogo, quando gioco mi sento libero, mi sento vivo, la mia testa si scollega da tutti i problemi. È adrenalina pura. È gioco di squadra. C'è stato un periodo della mia vita in cui non volevo stare a casa. Stavo solo per i miei fratelli. Samantha non poteva subire tutto da sola. E Jason così innocente non doveva sapere niente. Appena riuscivo a scappare giocavo a basket. Mi faceva stare proprio bene. Sfogavo tutta la mia rabbia.> Allyson non mi chiede niente del mio passato, per fortuna, non so se ne sono pronto, poi non voglio rovinare questo momento.

Uno schiaffo in pieno visoWhere stories live. Discover now