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Mi aggiravo in quella stanza occupata da innumerevoli persone, con diversi aspetti fisici e diversi quirk.
Notai te, Kacchan, da solo.
Non sapevi cosa fare? Oppure non avevi nessuno con cui stare?

Presi da bere, non so esattamente che cosa, ma avevo sete e non mi importava.

Le luci coloravano la stanza in cui la festa era nel pieno dello svolgimento. C'era la musica che rimbombava, talmente tanto, da fracassarmi i timpani.
Ed una strobosfera girava al centro del soffitto.
Chiunque avesse dato quella festa, non aveva badato a spese.

E di chi era la festa?
Non lo sapevo.

E di chi era la casa?
Non lo sapevo.

E dov'era Todoroki?
Non lo sapevo.

Però c'eri tu. Ed eri da solo.
Avvicinarmi a te è stato, quasi, d'impulso.

Pure io non avevo nessuno con cui stare, o passare la serata, e tu eri l'unica persona che conoscevo bene.

Pensai di offrirti da bere, qualcosa, chissà come mi era venuta in mente quell'idea.

-Ciao Bakugou.- Ti ho rivolto la parola, fin troppo tranquillamente.

-Che vuoi?-

Ovviamente non potevo aspettarmi una risposta diversa. Eri stato, persino, gentile per i tuoi standard. Non avevi nemmeno aggiunto un 'crepa' nella tua frase.

-Ti va?- Ho domandato passandoti un bicchiere.

-Vuoi farmi ubriacare?- Hai scherzato tu, accettando lo stesso la bibita.

Alla fine, ci siamo ritrovati a bere più del dovuto, ma a nessuno dei due interessava ritrovarsi ubriaco.

-Sai essere simpatico, lo sai?- Hai balbettato tu.

Dalle tue frasi capivo che la tua lucidità era, quasi del tutto, svanita.
Non avresti mai detto quelle cose, sopratutto a me.

-Anche tu.- Ho parlato anch'io, senza problemi.

Guardai, per qualche minuto, la stanza colma di persone, alcune sconosciute. Cercavo Todoroki. E non so il motivo.

Ero contento di essere con te, nonostante un dialogo normale sarebbe stato impossibile averlo.
Perché sembravo volermi allontanare da te?
E cercare il mio migliore amico, a cosa sarebbe servito?

Oppure non volevo che lui ci vedesse?

Chiusi gli occhi, ma percepii la tua testa appoggiarsi sulla mia spalla sinistra.
Ti stavi per addormentare?
Eri tenero, col rossore sulle tue gote e quell'espressione tranquilla.
Non sembravi nemmeno tu, Kacchan.

Mormoravi qualche parola, che mi risultava difficile comprendere. Un po' perché le dicevi troppo piano, e un po' perché ero ubriaco.

Poi sono riuscito a capire qualcosa.

-Portami di là...- Mi hai indicato la cucina, dove pochissime persone passavano, ma non capivo perché volessi andare lì.

Tuttavia, a fatica, ti ho portato dove volevi andare.
Ti sei appoggiato al bancone, chiedendomi un bicchiere d'acqua.

Eri decisamente il più ubriaco dei due, ma neppure io capivo molto di quella situazione.
Vedevo un ragazzo biondo, che solitamente mi insultava e mi detestava, essere 'gentile' ma diverso da lui.

Rimpiansi il Kacchan che conoscevo.

Mi sono avvicinato a te, reggendomi a malapena, in piedi. Infatti crollai addosso a te, che stranamente riuscisti a tenermi senza farmi cadere a terra.

-Scusami...- Ho sussurrato aggrappandomi alla tua maglietta.

-Va tutto bene?-

Eri troppo gentile, ma mi facevano piacere quelle domande. E quella tua preoccupazione.

Tutto bene non andava. Io ero ubriaco, tu eri ubriaco, non sapevo dov'ero, cosa stava succedendo e Todoroki dov'era.

Ti ho guardato negli occhi, erano persi e spenti. Come i miei, credo.

Non so dove ho trovato la forza e perché l'ho fatto, ma ti ho afferrato il mento e mi sono avvicinato a te.
L'odore dell'alcol trapelava dalle tue labbra e dalle mie, mi stuzzicava e mi attraeva.

Ti ho baciato.
E non sembravi contrariato o dispiaciuto.
Anzi, proprio tu mi hai incitato a proseguire passando una mano dietro il mio collo ed una tra i miei capelli.

Ho appoggiato le mie mani sul bancone, dietro di te, sul quale eri appoggiato, obbligandoti a schiudere le labbra. E ad approfondire quel casto bacio.

Per mancanza di ossigeno ci siamo staccati, restando comunque vicini.

-Baci benissimo.- Hai mugolato malizioso.

Sono arrossito, mentre dentro di me facevo i salti di gioia.
Ti avevo baciato, e non potevo essere più felice.

Non so per quale motivo, poi, mi sono allontanato da te correndo in bagno. Ero confuso, la testa mi martellava e la situazione non mi aiutava.

Chiusi la porta del bagno, appoggiandomi al lavandino cercando di calmarmi, per quello che avevo combinato.
Guardai me stesso riflesso allo specchio, non riconoscendomi.

Ero diverso, il mio volto era rosso e non era solo l'imbarazzo, ero più alto, i miei occhi erano uno azzurro e l'altro grigio, presentavo dei segni sul lato destro del mio volto ed i miei capelli erano, per metà, rossi e, per metà, bianchi.

-Sono io?- Mi sono chiesto con una voce diversa dalla mia.

Ed in quell'istante realizzai il motivo per cui i miei comportamenti erano strani. Il motivo per cui parlavo tranquillamente a te. Il motivo per cui non vedevo Todoroki in giro. Il motivo per cui ti avevo chiamato Bakugou e non Kacchan. Il motivo del nostro bacio.
E capii di chi era la festa e la casa.

E prima che potessi scoppiare in lacrime, mi risvegliai.

-Era un sogno?- Chiesi correndo allo specchio.

Ero tornato ad essere Deku.
Ma quello non era un sogno, era l'inizio di un incubo.

La domanda che mi posi fu una sola.

-Andò veramente così?-

Pazienza.
Vorrei dirtele queste cose, ma se dopo averle sapute mi ritrovassi al posto di Todoroki, pensi davvero che mi sentirei felice?
Non conterebbe nulla il nostro bacio, saresti solo costretto.
Perché questo non era ciò che volevi tu, Kacchan.

Isn't That What You Always Wanted, Kacchan?  //BakuDeku\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora