Libertè

Steal Or Conquer

La prima cosa che Louis fece, una volta entrato nella mensa affollata, fu volgere automaticamente lo sguardo alla ricerca del suo Capitano. La seconda, fu prendersi a calci mentalmente per aver pensato alla prima. In quegli ultimi giorni aveva sviluppato una preoccupante ossessione nei confronti del pirata.

La sala in cui aveva appena messo piede aveva acquistato un'aria familiare nel corso di quella settimana. Era di gran lunga il locale più ampio a bordo, tralasciando il ponte principale ed il ponte di batteria, sul quale lo spazio era però ridotto dall'ingombrante presenza dei cannoni allineati al muro. Nel bel mezzo della mensa, era posto un tavolo di legno abbastanza grande da ospitare almeno venti persone, la ciurma, tuttavia, amava dimostrare il contrario. In quel momento c'erano quindici uomini seduti attorno ad esso con tanto di ciotole vuote, boccali e briciole di pane sparpagliate sulla superficie. A giudicare dal baccano, i calici erano stati riempiti più di una volta.

"Potreste passarmi del pane, Niall?" chiese ad uno dei suoi due amici all'interno della ciurma.

Il biondo, intento a sorseggiare l'ennesima birra, afferrò in modo stranamente ben coordinato un pagnotta e la lanciò al principe che sedeva all'estremità opposta del tavolo. Fortunatamente il coltello con cui era stata acciuffata non venne lanciato assieme ad essa, ma si limitò a scivolare sul tavolo.

Gli uomini, quel sabato mattina, si erano ubriacati mettendo a dura prova la loro soglia di sopportazione all'alcol. Al palazzo, Louis aveva visto persone ebbre, ma quello andava di gran lunga oltre ogni sua esperienza. La ciurma cantava, danzava –si dimenava, più che altro- lanciando in giro bottiglie di rum vuote ed indumenti. Louis continuava a sobbalzare ogni volta che un marinaio occupato ad intonare canzoni riguardanti sciocchi uomini di terra gli passava accanto.

Qualcuno inciampò mentre Louis era intento a tagliarsi una seconda porzione di pane. Il principe alzò cautamente lo sguardo oltre la lama del coltello ed occhieggiò Payne e Zayn prendere posto l'uno accanto all'altro proprio di fronte a lui. Il Quartiermastro portò poi un braccio ad avvolgere le spalle spigolose di Zayn e gli baciò una guancia.

Louis percepì i propri muscoli tendersi in sorpresa, preso alla sprovvista; il coltello andò quasi a mozzargli un pollice. Gettò uno sguardo al biondo che, seduto accanto a loro, li ignorava bellamente; Louis non seppe stabilire se fosse per un'effettiva mancanza di interesse in qualcosa di apparentemente comune, o perché fosse all'oscuro di ciò che era appena accaduto, tuttavia la sua postura si rilassò impercettibilmente a quello.

Non poté evitare di pensare al fatto che, sulla terra ferma, l'epiteto per un omosessuale fosse molly, un uomo effeminato, che anche un cieco avrebbe saputo riconoscere; e nessuno di quegli uomini corrispondeva a quella descrizione –quella completa di cipria e fard sulle guance.

La società non aveva fatto altro che renderlo un motivo di vergogna –i puritani arrivavano a considerarlo persino un peccato tale da meritare la morte.

"Io- voi," balbettò, "Non pensavo steste insieme," puntò un dito, accusativo e piuttosto tremante, contro il Quartiermastro "Pensavo che tu provassi soltanto ammirazione nei suoi confronti."

"Nah," disse Payne indicando fieramente la fascetta dorata avvolta al suo anulare sinistro, gli occhi lucenti. "Siamo ufficialmente una coppia-"

"- secondo il codice, quelle sono le uniche regole che importano." concluse Zayn sulla difensiva. Louis studiò il suo profilo, le ciglia folte che proiettavano ombre sugli zigomi nella luce soffusa della mensa. Le maniche della sua camicia erano tagliate, gli orli sfilacciati, chiaramente opera di una mano inesperta, ma ciò contribuiva ad accrescere l'aria da pirata. Invidiò il colore scuro della sua pelle, che lo rendeva immune alle scottature.