Everglow

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16/08/17

Aveva un vestito lungo quando la vidi. Le scivolava sul corpo fino alle caviglie, una gamba scoperta dall'apertura sul lato ogni volta che muoveva un passo. Passeggiava da sola lungo il viale; non sapevo dove andasse, ma io avevo voluto cedere al mio istinto soltanto quando fui abbastanza vicino da riuscire a guardarla in volto. Dio, se era bella.

Aveva la testa china, la sollevava soltanto sporadicamente e teneva le braccia incrociate al petto come ad abbracciare il suo corpo per proteggersi dal freddo. Io non lo sentivo, non sentivo più niente. Era lì dopo così tanto che il cuore quasi mi faceva male, perché sapevo che me l'ero fatta precipitare dalle dita senza tentare di afferrarla prima che toccasse terra. E sapevo che era stata colpa mia.

Continuavo a guardarla e non ero sicuro di quanto tempo mi restasse prima che lei si accorgesse di me, prima di perderla di nuovo.

Ero diviso a metà dal desiderio di rimanere ad osservarla da lontano e dalla voglia di correrle incontro e prenderla tra le braccia. E non sapevo se avesse qualcuno accanto, anche se in quel momento era da sola, perché io qualcuno ce l'avevo. Non era lei, però ero piuttosto sicuro di esserne innamorato. Mi ero arreso alla realtà che probabilmente come lei non avrei mai più trovato nessuna, che avevo avuto la mia occasione e che l'avevo sprecata come le porte di un treno che si chiudono davanti ai tuoi occhi quando per quella frazione di secondo sei arrivato in ritardo. Solo che per me quelle porte erano state aperte per tanto tempo prima di chiudersi completamente, e nonostante tutto avevo lasciato che accadesse.

Sollevò la testa, mi vide e mi riconobbe all'istante, ma leggevo nei suoi occhi il terrore che provava nella possibilità di essersi sbagliata per l'ennesima volta. E invece io c'ero. E c'era anche lei.

Mi sorrise, ed era bellissima. Pensai a chi non l'avrebbe sprecata come avevo fatto io, a chi avrebbe potuto ripartire da zero con lei. Perché anche quella volta continuavo ad essere in ritardo, solo che mai come quella notte avrei voluto che mi aprisse di nuovo quelle porte che io le avevo fatto chiudere con la forza.

Solo per un'ultima volta, pur di continuare a guardarla in quel modo.

Lei continuava a sorridermi.

Perdo le paroleWhere stories live. Discover now