Capitolo 26

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<< Sara?! >> corro per casa felice della notizia di Tony in sua ricerca.
Ripeto il suo nome per un po' di volte finché non arrivo alla porta della sua camera costellata di adesivi e poster.
Busso ma non sento risposta.
<< Sara? >> chiedo e, stufo del l'attesa, entro.
Mi guardo attorno ma non c'è nessuno, così guardo il soffitto: bingo!
<< Ehi, che ci fai là sopra? >> sorrido.
Non risponde e se ne sta a gambe incrociate guardando il vuoto e i capelli raccolti in due trecce che le cadono come lampadari.
<< Ehi... così mi fai preoccupare >> mi incupisco anche io.
Tenendosi con una mano al soffitto scende e mette i piedi per terra.
Mi guarda un attimo con sguardo assente e mi molla uno schiaffo sulla guancia. Un colpo secco, di odio e forte, tanto che indietreggio per la potenza: un essere umano lo avrebbe steso a terra.
Ritorno a guardarla e noto che mi osserva con migliaia di emozioni insieme e riconosco la rabbia, serietà e tristezza.
<< Sa... >> non mi fa finire neanche di pronunciare il suo nome.
<< I-io mi fidavo di te >> afferma con voce spezzata.
<< Non capisco di che stai parlando >> confesso, perché non ne ho la più pallida idea di cosa stia parlando.
<< Non fingere, lo sai benissimo >> si asciuga col palmo della mano una lacrima sfuggita sullo zigomo e si allontana girandosi, come per nascondersi.
Aspetta... può essere che si riferisca a...
<< Meredith? >> sussurro e so che mi ha sentito.
<< Ci sei arrivato finalmente >> si gira verso di me e punta gli occhi al cielo.
<< Lei ha baciato me, io l'ho respinta! >> mi giustifico.
<< Come tutte le occhiate che ti lancia? Respinte tutte? >> alza un sopracciglio.
<< Io...>>
<< Peter Parker non sa cosa dire?! Evento dell'anno! >> ridacchia amara.
<< Che ti prende? >> sono confuso.
<< Ragazzi... >> qualcuno spalanca la porta ed è Meredith, proprio la person meno indicata...<< Abbiamo trovato una cosa >> rimane sullo stipite e Sara mi passa oltre, dando una spallata a Meredith ed andando via.
Faccio lo stesso anche io, ma senza scontrarmi.

<< Allora? Cosa avete trovato? >> chiedo a Ned e Michelle che sono entrambi dietro lo schermo del pc.
<< Zoom, sappiamo dove attaccherà >> afferma MJ alzandosi dalla sedia dietro la scrivania di Andrew.
<< Abbiamo intercettato... >> continua Ned ma viene bloccato da un'occhiata assassina di MJ << MJ ha intercettato i satelliti come abbiamo fatto a New York per trovati e sappiamo che sta preparando un attacco in città, al museo di storia, questa sera. >> continua Ned.
<< Dovrete essere lì almeno un'ora prima del "bum" >> annuisce MJ.
Guardo Sara e vedo che lei volta la testa dall'altro lato a braccia conserte.
Sospiro << Perfetto, ho avuto l'okay da Stark: posso andare senza problemi. >> prendo una pallina da tennis dalla scrivania e la faccio scivolare da una mano all'altra.
<< In realtà un problema ci sarebbe... >> guardiamo confusi Andrew << May >> confessa lui e noi annuiamo: in effetti, come supereremo il lato emotivo di mia zia se mi vieta anche solo di oltrepassare il cancello di casa?

Sono le 19:00, è il momento di andare.
Abbiamo stabilito che Andrew resterà con zia May per tenerla a bada, mentre Ned e MJ faranno da tipi sulla sedia. Ovviamente io, Sara e Meth andremo sul posto.
C'è molta tensione in questo triangolo amoroso... dovrei chiarire ma adesso non ho tempo.
Salgo sul tetto per aspettare le ragazze e subito dopo salgono anche loro, da due lati distinti.
Guardo prima una e poi l'altra che si scambiano sguardi di contesa come se io non fossi presente.
<< Allora ragazze, mando la posizione a Peter, così lo seguirete >> sentiamo la voce di Ned dagli auricolari.
Mi metto la maschera e lo fanno anche loro: sarà dura...

<< Okay, Ned MJ, siamo arrivati >> sussurro per non farmi sentire da dei tipi che sorvegliano l'aria: vedo che il fulmine si è attrezzato bene!
<< Entrate e bum: distruggetelo. >> Afferma Michelle.
<< Ragazzi, pericolo May scampato: stata tutta la serata con lo zio Giulio >> questa volta è Andrew a parlare e quindi tiro un sospiro di sollievo.
Entriamo da una delle finestre in alto del museo e stiamo attenti a non farci vedere, anche se non c'è nessuno.
<< Quella è la cosa? >> chiedo indicandola.
<< Si >> annuisce Meth.
Esco allo scoperto, tanto non c'è nessuno a sorvegliare. Sarà una passeggiata!
Loro mi seguono.
<< La cosa è semplice, dobbiamo solo staccare dei fili e il gioco è fatto. >> mi piego sul marchingegno e inizio ad aprirlo.
<< Sempre se una cerca persona non rovinerà tutto >> sbuffa Sara riferendosi ovviamente a Meth.
<< Ehi ehi! Io non rovinerò proprio nulla! >> si ritira dalla propria parte Meredith.
<< Strano, perché sei proprio brava a farlo... >> ricorda Sara.
<< Almeno io non sono un'impicciona con l'idea di tenersi le persone con se >> afferma Meth scettica.
Non faccio nulla, peggiorerei la situazione è poi devo finire qui.
<< Sai com'è, forse il proprio ragazzo bisogna tenerselo stretto visto che è bello ma non abbastanza intelligente da capire che ci sono dei piranha in giro per il mondo >> non so se prendere queste parole come un complimento o un insulto... << e guarda caso, uno ce l'ho proprio qui davanti. >> giro la testa e vedo che si stanno guardando negli occhi nonostante le maschere.
Dopo pochi secondi iniziano a prendersi a pugni e calci e una tira i capelli all'altra mentre questa cerca di liberarsi lanciando calci.
<< Ehi! Basta! >> le separo mettendomi in mezzo, << Non è il momento di litigare! >> ma un'altra voce ci blocca.
<< Infatti, non è proprio il momento. >> ...

Spider-Man Going Abroad [in revisione]Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ