La libertà del mare, la libertà di tutti

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ciao, mi chiamo Artur e sono un pirata.

molte persone probabilmente mi immagineranno con la barba folta e lunga, l'uncino alla mano e un cappello nero, pronto a ruttare e a brindare con il rum, purtroppo per voi non è così. Sono nato da mia madre la moglie del capitan Grey nonchè la bellissima jiwe, sono alto magro capelli marroni e mossi, occhi con il colore dell'oceano e tutto sommato un bel ragazzo o così ha detto l'ultima sirena ahha

Comunque, mia madre e mio padre morirono nella guerra del golfo quando avevo 20 anni e da quel giorno sono diventato il capitano Gary, si ho preso il nome di mio padre ( in realtà me l'ha dato la ciurma non ho capito perchè), da ormai 3 anni navigo negli abissi più oscuri e più celesti della terra alla ricerca di qualcosa di unico.

Tutti pensiamo che in realtà un uomo si dedichi alla ricerca di un tesoro e della ricchezza invece i veri pirati lo sono perchè il mare è libero, non vige legge e non vige peccato, non esistono conseguenze e non esistono responsabilità sei solo tu, la prua, le tue vele, l'acqua limpida che ti scorre nelle vene e il vento salato che ti scorre tra i capelli.

Ovviamente quando sei alla ricerca di te stesso in un luogo del genere daresti la vita per proteggerlo, e così inizió la mia storia:

era un pomeriggio di luglio e mentre pescavo a prua della nave vidi arrivare una nave del re, mostrava uno strano segno sulla bandiera così decisi di avvicinarmi con cautela.

La misteriosa nave ci raggiunse e dicendo che apparteneva ad uno strano re ci imponeva di abbandonare il nostro mare o in alternativa di unirci alla flotta reale.

Io sono nato e cresciuto nell'oceano , non conosco leggi e non conosco peccati, il mare è di tutti ed è più mio che di un re egoista che lotta per chi sà cosa.

qualche mese dopo radunai la ciurma e una flotta di navi amiche, gli avvisai che sarei andato a reclamare il mio mare, il nostro mare per combattere un re che stava sconfinando con i suoi domini, e se la stessa sera non fossi tornato avrebbero dovuto bombardare il villaggio, quegli uomini dovevano conoscere il dolore di quando ti viene portata via l'unica cosa che conta davvero.

La mattina seguente scrissi il mio testamento su una mappa, la accartocciai e la misi in una bottiglia che poi gettai in mare, nominai il mio fedele amico della ciurma come capo del mio veliero, mi presi 5 minuti con me e la mia barca mentre tutti dormivano e parti.

Ci misi due ore a raggiungere la reggia del re, e altrettante due ore a scavalcare le mura del castello; quando trovai due guardie che mi stavano inseguendo le uccisi con la mia spada, dovevo nascondere i corpi o il re non avrebbe mai neanche provato a discutere con me.

Iniziai dalle teste e quando entrai nella stanza che credevo fosse un magazzino ci trovai il re seduto sul suo trono.

Non fu molto gentile e quando mi chiese il mio nome gli risposi con il nome di mio nonno "dente degli abissi" o come lo chiamava la sua ciurma, il re non scendeva a patti e non sembrava capire che cosa stava succedendo nei nostri mari, cosi' decisi di sfidarlo a duello, solo io e lui e l mi spada.

Ero indeciso se sfidarlo o meno poiché i simboli sulla sua corona erano diversi da quelli della barca che provò a conquistarci, comunque mi senti minacciato e da vero pirata quale sono reagì in onore della mia libertà.

Era mezzogiorno e il sole stava scaldando le travi dei tetti delle case quando il re riunì il suo popolo per assistere al combattimento, <<pff, un popolo...., a me basta solo la mia fedele spada>> pensai.

Il duello iniziò e all' inizio sembrava che avessi la vittoria in pugno, riuscivo a colpire il re con forza e anzi gli provocai anche una bella cicatrice sul viso; se non fosse stato che ad un certo punto mi distrassi guardando gli occhi lucenti di una giovane ragazza dai capelli dorati nell'angolo del palco, la ragazza mi fissava e sembrava piangere, ma non riuscì a capirlo perché mentre le analizzavo il viso la spada del re mi infilzò il petto e morì subito dopo.

Furono attimi di silenzio e colorati di rosso sangue ma il re aveva vinto, il mare era suo! Non so se le mie navi e la mia flotta dopo la mia morte, mi abbiano difeso e con me anche il mare; sò solo che non ho rimpianti nella mia vita perché se lotti per qualcosa in cui credi veramente non esiste una sconfitta ma solo discutibili vittorie.

E se lottare per qualcosa ne può valere la pena allora che quel qualcosa sia LA LIBERTA' !

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⏰ Last updated: Feb 28, 2018 ⏰

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