- Capitolo 25.

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"Perché hai strappato e buttato a terra quella foto?" mi ridesta dai miei pensieri lo psichiatra. "Ti faceva male?"

Annuisco.

"Che cosa ti fa male?" mi domanda.

Lo guardo.

"Che cosa hai buttato a terra?" chiede, nuovamente, instancabile.

"Il rosso." sussurro.

"Il rosso é un colore, Leo." tiene la voce bassa, come ho fatto io. "Che cos'è o chi é il rosso?"

"Lauren." alzo di nuovo lo sguardo, per vedere la sua reazione.

"Chi é Lauren?" mi guarda, come se non gli avessi detto niente di niente.

Perché fa finta di non averla mai sentita, adesso? Mi vuole mettere alla prova? Vuole farmi male?

Mi sento vuoto. Chi é Lauren?

"Lei é la mia compagna! La madre di mia figlia! La donna della mia vita! Lei é la mia vita!" urlo, mi alzo dal divanetto in cui sono e mi scende qualche lacrima. Aggiungo: "Sì, Lauren sei la mia vita!"

Adesso sono decisamente pazzo, sto parlando, a voce alta, con qualcuno che non c'é più.

"Perché piangi? Cosa ti fa piangere?" non si scompone, dicendo queste parole. Ha alzato lo sguardo a me, in piedi, per poter vedere i miei occhi.

"Lei non c'é più, di nuovo." sussurro, mi scendono altre lacrime e mi lascio andare, esausto, di nuovo sul divanetto.

"Dov'é andata?" mi guarda.

"Se l'è portata via il rosso." dico con la voce molto bassa.

"Quindi Lauren se ne é andata via con il rosso?"

Lo guardo, come guarderei un pazzo.

"Il sangue é rosso." comincio ad agitarmi. Le mie mani sudano. Mi sento male.

"E Lauren perché é rossa?"

"Perché lei é l'amore." dico, in modo molto deciso.

Lo psichiatra sorride: "Bravo, Leonardo. E dimmi, tua figlia cos'é?"

Non ci avevo mai pensato.
Mia figlia cos'é?

Lo guardo senza rispondere.

"Mi hanno detto che l'hai presa in braccio, l'hai abbracciata."

"L'ho guardata anche negli occhi. Piangeva, allora l'ho messa vicino al mio cuore. E... si é calmata!" sorrido. "Sì, si é calmata!", Un sorriso spontaneo. Un sorriso vero.

"Lei é il rosso del sangue o il rosso dell'amore?" mi sorride.

"Lei é verde. La speranza." sorrido, di nuovo.

In un attimo, il ricordo di quando Lauren mi disse che aspettavamo un bambino, si presenta davanti a me.

Era una mattinata tranquilla, ero rimasto a casa dal lavoro. La mia casa sapeva di gioia.

«Leo, ti devo dire una cosa.» sorrideva e saltellava.

«Dimmi.» sorridevo anche io. Poteva essere la giornata più tremenda della mia vita, ma lei riusciva sempre a trovare un sorriso per aiutarmi.

«Te lo dico nell'orecchio!» si avvicinò a me e sussurrò nel mio orecchio: «aspetto un bambino!»

Lo disse come fosse uno dei segreti più impegnativi.
La guardai, non sapevo cosa fare.

«Non sei felice? Leo. É presto, secondo te?» mi chiese. Sentivo nella sua voce la paura che io non fossi contento.

Stavamo insieme da pochi mesi, ma non mi importava. Tutto quello che avevo sempre voluto era lei.

Avrebbero potuto togliermi tutto, ma non te.

Sorrisi. La baciai, la presi in braccio e la feci girare.

«No, no Leo ti prego, lasciami.» rideva.

Non volevo lasciarti, non lo avrei fatto per niente al mondo. Quel momento era davvero nostro. Lo avevamo catturato, come tantissimi altri.

I viaggi insieme. I luoghi. La nostra panchina verde. I ricordi. Le promesse. Il futuro. La vita. L'amore. Tutto era nostro.

"Come vuoi chiamarla, la tua speranza?" mi chiede lo psichiatra.

"Lauren."

Voglio che abbia il tuo nome. Il tuo sorriso. Il tuo amore.

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Ciao a tutti!
Lo psichiatra ha provato una manovra disperata, per riuscire a smuovere il nostro Leo, e ce l'ha fatta. Almeno, così sembra!

Secondo voi, Leonardo starà superando tutto? O ci ricascherà? Quali sono le frasi che vi hanno colpito maggiormente in tutti i capitoli presenti nella storia fino ad ora?

Ve lo chiedo perché, nel prossimo capitolo, ci saranno rivelazioni importantissime per Leo e per i lettori.

A presto
BlackStylesx ❤

Se non fai tardi, ti aspetto svegliaWhere stories live. Discover now