Inaspettata uscita a 4

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Finisco di sistemarmi il trucco e mi guardo nello specchietto dell'armadietto, sono presentabile, ma dentro mi sento uno schifo, anzi, mi sento proprio un'emerita stronza. Federico si aspetterà un bell'appuntamento e soprattutto si aspetta che io l'abbia cercato perchè mi piace, per carità è un bel ragazzo, non posso negarlo, ma alla fine l'ho chiamato per dimenticare Paulo e per la rabbia che avevo dentro quando mister Joya mi ha fatto capire che voleva che fossi la sua amante. Avrei tanto voluto annullare, ma da quando l'ho cercato ogni giorno Federico mi scrive, anche solo un *Ciao* e non ce l'ho fatta. Forse ci sto cascando ancora, ci devo sbattere ancora il naso per imparare la lezione. Nello spogliatoio entrano altre due mie colleghe e mi fissano, forse farmi venire a prendere al lavoro non è stata una grande idea, la maggior parte, grazie al mio compleanno, sa di quello che è successo con Paulo e farmi vedere che adesso esco con Bernardeschi non mi aiuterà a non farmi dare della zoccola., ma non potevo farlo venire a casa mia, l'ho già permesso a Paulo e ora anche il portone di casa mia mi sbatte in faccia quel totale fallimento. Non voglio andare troppo oltre subito. "Buona serata ragazze!" le saluto e loro mi fanno un cenno mentre esco. "Che figa!" esclama Manuel quando mi vede. Alla fine ho optato per un look più sobrio rispetto alla mia uscita con Paulo; un pantalone a sigaretta blu notte, una camicetta in chiffon con scollo a barca color vino e un paio di decolletè nere. "Grazie!" gli dico facendo un sorriso, lui è uno di quelli che sa tutto e che mi ha supportato, insieme ad Ari quando, dopo aver scritto a Federico ho avuto crisi. "Divertiti mi raccomando!" mi fa l'occhiolino e lo sorpasso per andare verso l'uscita. La cosa bella della fine turno e uscire dalla porta principale che poi viene chiusa proprio da Manuel. Esco e voglio subito spararmi. Federico mi sta già aspettando e proprio come Paulo la prima volta è appoggiato alla sua jeep,ovvio, anche lui ne ha una. "Ciao!" mi avvicino e sul suo viso si apre un enorme sorriso, bellissimo certo, ma nulla a che vedere con quello di Paulo. "Ciao!" si avvicina e mi saluta dandomi un bacio sulla guancia, vorrei poter dire che ho provato lo stesso brivido come con Paulo ma non è così e so anche che è sbagliato paragonarli, ma non posso farne a meno. "Non so cosa ti piace quindi ti va una pizza tranquilla?" mi chiede e io tento di ricambiare il suo sorriso. "La pizza tranquilla va benissimo!" rispondo, mentre va ad aprirmi la portiera. E' dolce, se solo sapesse cosa ho in testa in questo momento, mi passerebbe sopra con jeep, altro che aprirmi la portiera. Salgo e lui fa lo stesso. "Sono contento che tu mi abbia scritto!" mi dice. "Io di averlo fatto. Bugiarda. "Sai, ero un pò titubante a chiederti di ballare alla festa perchè mi avevano detto che ti vedevi con Paulo e non volevo intromettermi, poi però ho saputo che Antonella era tornata e..." avevo sperato con tutto il cuore che non avrebbe toccato l'argomento e invece eccolo li. "Ci siamo visti un paio di volte ma nulla di che, qualche chiacchiera" dico. Bugiarda due volte. "Quando mi hai scritto e ti ho chiesto di uscire,per sicurezza ho chiesto anche a Paulo e infatti mi ha assicurato che siete solo amici!" lui sorride, io sto morendo dentro, amici, questo eravamo, amici che pomiciavano in attesa del ritorno dell'ex di lui. "Esatto, amici!" sorrido anche io.

Arriviamo alla pizzeria e da cavaliere mi aiuta a scendere, è un poco fuori Torino, molto rustica e intima. "Pizzetta tranquilla eh!" gli dico e lui sorride di nuovo. "Volevo fare le cose fatte bene lo stesso!" mi porge il braccio e io lo stringo, così differente da Paulo, più dolce forse, eppure il numero 10 mi ha attirato come una calamita, mi è bastato uno sguardo. Entriamo e la cameriera ci scorta ad un tavolino accanto al camino ancora spento, ma molto caratteristico. "Che bello che è!" dico osservandolo. "E' la prima volta che vengo, ma si è molto carino!" mi sposta la sedia per farmi accomodare e poi si siede di fronte a me. Ora sono costretta a guardarlo e lo osservo, ha indosso una camicia nera attillata e un paio di pantaloni grigio scuri. La cosa che mi piace di questo suo look è che so che sotto quella camicia è ricoperto di tatuaggi. Una cosa che mi ha sempre attratta di lui se devo essere sincera.Sarò anche presa da Paulo, ma gli occhi gli ho ancora. "Allora, parlami di te!" mi dice incrociando le mani. "Che vuoi sapere esattamente?" chiedo. "Tutto!" risponde. "Beh, sono Michelle, ho 20 anni, lavoro allo Juventus Museum e sono una grandissima tifosa bianco nera!" dico quasi tutto d'un fiato, prima che arrivi la cameriera. "I signori hanno già ordinato?" chiede, facendo poi un enorme sorriso a Federico. "Michelle, tu che vuoi?" mi chiede ignorandola. Buono a sapersi. "Un pizza con prociutto cotto e funghi e una birra media!" dico, notando che però la cameriera non toglie gli occhi di dosso a lui, non sono gelosa, ma diamine, questa vede che è in compagnia e non si fa problemi a fissarlo? "Io una con il crudo e grana e anche per me una birra media" le dice e lei se ne va lanciandogli uno sguardo che dice tutto. "Cavolo, se avesse potuto ti avrebbe scopato su questo tavolo!" dico spontaneamente, mentre la guardo ancheggiare come una pazza. "Le sarebbe andata male, questa sera non sono disponibile!" dice più serio e tutte le parole mi muoiono in bocca. "Buono a sapersi!" dico riprendendomi. "Tifosa hai detto?" mi chiede, probabilmente intuendo che il momento stava diventando imbarazzante. "Da tutta una vita,anche se breve!" rispondo. "Dipendete e tifosa, ottimo, non ci tradirai mai!" dice entusiasta. La cameriera arriva con le birre, lancia il solito sguardo e se ne va. "Alla nostra serata!" dice lui e brindiamo, la birra però mi fa di traverso quando vedo la coppia che entra nella sala. "Tutto bene!" allunga in braccio e poi si volta, vedendo probabilmente che sto guardando da un'altra parte. "Paulo, Antonella!" dice agitando la mano.Cazzo. Federico si alza e per non destare sospetti lo faccio anche io, per andare a salutarli. "Anche voi qua?" l'entusiasmo di Federico è decisamente eccessivo, anzi, compensa la mia voglia di spararmi. "Si, non ci andava il solito sushi!" dice Paulo. "Fede,non ci presenti la tu amica?" dice Antonella indicandomi con la testa. "Oh certo, lei è Michelle!" mi avvicino e le stringo le mani. "O ma ti conosco, lavori al museum, ti ho vista alla festa domenica!" mi sorride, sembra dolce e io mi sento male. "Si, sono io!" dico lievemente imbarazzata. "Amor, non mi avevi detto che si vedevano.Sai quanto adoro i pettegolezzi!" gli da una pacca e la parola *AMOR* mi ha fatto pià male di quanto immaginassi. "Questo è il nostro primo appuntamento!" interviene Federico. Primo, ce ne sarà anche un secondo?Vuole un secondo?che casino. "Perchè non vi unite a noi?" chiede di slancio il numero 33 e vorre strozzarlo. Ma è pazzo? "E'il vostro primo appuntamento non vorremmo..." incomincia Paulo. "Non è assolutamente un problema!" dico di slancio e mi maledico. La pazza sono io allora. Brava Ferraris, un'altra fossa scavata. "E' deciso allora!" Antonella batte le mani gioiosa e andiamo tutti e quattro ad accomodarci. Risultato?Federico alla mia sinistra, Antonella alla mia destra e Paulo di fronte. Una morte lenta e dolorosa. La cameriera viene a prendere anche le loro ordinazioni e vorrei andare con lei per scappare via da questa situazione.
"Allora, voi due, come siete arrivati a questa sera?" mi chiese Antonella curiosa, sembra davvero interessata, quindi non dovrebbe nemmeno sapere nulla di me e Paulo. "Oh beh, avevo già visto Federico giovare ovviamente e lavorando per il museum agli eventi che abbiamo fatto, ma domenica alla festa di Valentina, mi ha chiesto di ballare e poi mi ha dato il suo numero." spiego e lei ha un sorriso larghissimo, è amante di queste cose evidentemente. "Quindi gli hai scritto tu?" chiede. "Si, ma mi ha chiesto lui di uscire!" aggiungo. "Oh che bello!Bravo Fede!Sembri proprio una brava ragazza!" dice e vorrei sprofondare, se solo sapesse che fino a due settimane prima facevo una sega al suo ragazzo in uno spogliatoio, mi caverebbe gli occhi e soprattutto se sapesse che provo qualcosa per lui.Alzo gli occhi e Paulo mi sta fissando, i suoi occhi sembrano quasi trasparenti e mi stanno perforando l'anima. A cosa pensi? Ti sta sul cazzo che sono qui con lui vero?Te la sei cercata. Vorrei urlargli, ma ovviamente non posso.

La cena è passata tra chiacchiere, storie e me che evito lo sguardo di Paulo per evitare di scoppiare e avere una crisi isterica.La rabbia che ho dovuto reprime ogni volta che si davano un bacio. Avrei voluto limonarmi Federico solo per il gusto di vedere la sua faccia, ma non voglio coinvolgerlo troppo in questo dramma.

Gli uomini stanno pagando e a me tocca stare qua con Antonella, è simpatica alla fine, oddio, non ci uscirei tutti i giorni però non è irritante come pensavo. "Siete proprio carini tu e Federico sai?" mi dice e io non so proprio che dire, non siamo mai entrati troppo in contatto, quindi non so dove ci abbia visto carini. "Grazie!" le dico. "Sai, avevo saputo che tu e Paulo vi eravate visti!" mi dice e il cuore mi si ferma. Cazzo. "Ma poi mi ha spiegato appunto che piacevi a Federico e che voleva sondare il terreno per dirgli come approcciarsi. Non ti avevo vista ancora, avevo solo sentito di una ragazza che lavorava al museum" tiro un sospiro di sollievo, per quanto la spiegazione che Paulo ha dato ad Antonella mi irriti, sono felice che l'abbia fatto. Vorrei evitare di litigare e di farmi dare della puttana. "Infatti sembrava un'interrogatorio quando mi parlava, ora capisco!" dico ridendo. "Che dite donzelle?" mi chiede Federico raggiungendoci seguito da Paulo. "Chiacchiere tra donne!" dice Antonella. "Vi va di fare una passeggiata qui nel giardino o avete altri programmi?" aggiunge. "Veramente no, ti va?" mi chiede Federico e anche se vorrei dire di no, non posso. "Ma certo!" sorrido. "Perfetto!" Antonella prende per mano Paulo e appena Federico lo fa con me il mio sguardo va dritto al numero 10, ci sta guardando e nei suoi occhi vedo rabbia. Ben ti sta. Stringo la mano di Federico e ci incamminiamo. Sono bastarda lo so, ma sti cazzi. Prima torna con la fidanzata e non mi dice nulla, poi vuole continuare a vedermi nonostante lei, poi dice in giro che siamo amici e poi che mi interrogava per conto di Federico. Capisco il non volersi mettere nei guai ma è decisamente troppo.

Mentre camminiamo la coppietta felice si scambia baci e sorrisi, tutte piccole coltellate al mio povero cuore. Federico, mi ha lascito la mano per stringermi per un fianco e anche se vorrei,non sento il calore che provavo stando tra le braccia di Paulo. Perchè non mi posso innamorare di Federico, sembra dolce e soprattutto nessuna e recente che possa tornare a rompere le scatole. Perchè?

"Fede senti, mi gira un pò la testa, è un problema se andiamo?" gli chiedo a bassa voce. "Certo che no!" accenna un sorriso e poi alza lo sguardo. "Ragazzi, scusate, noi andiamo!" gli comunica e Antonella sembra dispiaciuta. "Si, non mi sento granchè bene!" gli spiego e lei mi raggiunge. "Mi spiace!Tranquilli, andate pure. E' stata una bellissima serata!" fa un sorrise e poi mi bacia sulle guance. "Spero di rivederti presto!" mi dice e io vorrei potergli dire lo stesso senza soffrire. "Anche io, mi sono divertita!" guardi Paulo e ha la mascella serrata, forse pensa che andrà da Federico o chissà cosa, ma sinceramente non mi interessa. "Paulo, ci vediamo domani!" la sua espressione cambia e sul suo viso si apre un sorriso. Doppiogiochista del cazzo. "A domani Berna!". "Ciao!" li saluto e ci allontaniamo per andare verso la macchina di Federico.

"Sei sicura che devo portarti a casa?" mi chiede durante il tragitto. "Ho la macchina al museum!" rispondo. "Giusto, beh, posso venire a prenderti io e portarti a lavoro!" dice con dolcezza e davvero maledico il cielo per avermi fatto così bacata. "No tranquillo, tanto abito non troppo lontana, ce la faccio a guidare!" sorrido e lui toglie la mano dal cambio per posarla sulla mia. "Sono stato bene questa sera!" mi dice. "Anche io!" mento, o meglio la serata è stata bella, se non ci fosse stato Paulo però.



Arriviamo al museum e mi aiuta di nuovo a scendere. Mi accompagna alla macchina."Vorrei rivederti!" mi dice secco,serio. "E prometto che saremo solo noi due!" si avvicina e mi prende ancora la mano. "Va bene!" gli dico. Fossa numero quattro, potevo dirgli di no, ma con quale scusa. E' stato praticamente perfetto, l'unica motivazione implicherebbe dirgli la verità. "Fantastico!" si avvicina ancora un pò. Non mi baciare, non mi baciare. Mi da un dolce bacio sulla guancia e io faccio un sospiro di sollievo, ci vuole andare piano forse. Ottimo, avrò tempo per schiarirmi le idee, così, magari da volere che mi baci una delle prossime volte. "Buonanotte allora!" mi sorrise e ricambio. "Buonanotte!" mi lascia andare e io salgo in macchina. Sono fottuta alla grande.

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