13. Terrore

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 Mi voltai di scatto, sferrando un pugno, che fu parato all'istante. << Non ricordavo che fossi così perspicace. >>.

<< Capitano Levi! Ma cosa sta facendo a quest'ora qui? >>.

<< Nulla di ché, sono solo venuto a farti una piccola visita. >>.

<< Dovrebbe tornare a riposare, capitano, domani ci sono gli allenamenti! >>.

<< Volevo parlare di una cosa prima, riguardo al fatto di Petra. >>.

<< Capitano, non è il caso. È acqua passata. >>.

<< Sei sicura? >>.

<< Si. È tutto perdonato. Non c'è nessun problema adesso. >>.

<< Bene, allora. Domani ti aspetto al campo alle 7:30. >>.

<< Così presto? >>.

<< Si. Noi supervisori dobbiamo andare al campo prima delle reclute. E siccome ora lo sei anche tu, arriverai alle 7:30. Ora ti lascio riposare. Buonanotte, Chise. >>. Dopo quelle parole, Levi mi baciò e poi scomparve nel buio, così ritornai negli alloggi per andare a dormire, ripensando a ciò che era appena successo.

Erano le 7:00. Mi ero appena vestita; scesi di sotto a preparare la colazione ai ragazzi che dovevano ancora svegliarsi, indossai il mantello e andai al campo. C'erano Hanje e il comandante Erwin che stavano sistemando il campo per l'allenamento per le reclute. Feci il saluto. << Buongiorno, comandante. Buongiorno, Hanje. >>. Il comandante mi salutò con un sorriso deciso mentre Hanje cominciò a saltellare intorno a me. << Il capitano Levi ancora deve arrivare? >>.

<< Eh già. >>.

Si fecero le otto. Erano tutti presenti, tranne Eren. E quando ci feci caso, mancava ancora anche Levi. "Dove saranno quei due? Meglio che vada a controllare.". Mi avviai verso gli alloggi di Levi: porta chiusa e tutto era buio, così mi diressi verso i nostri alloggi. Non c'era nessuno nemmeno lì, perciò, continuando ad ipotizzare dove potrebbero essere, tornai indietro al campo. Mentre camminavo non c'era un singolo rumore se non quello dei miei passi e del vento che trapassava gli alberi, finchè non sentii qualcosa provenire da dentro un vicolo. Sembrava il rumore di...pugni, come se qualcuno stesse litigando con qualcun altro. Il buio del vicolo non mi faceva capire chi fossero quei due che vidi prendersi a pugni e calci, riuscivo solo a vedere un mantello verde e una semplice divisa da recluta. "Sarà qualche superiore che sta punendo una recluta?". Il tipo con il mantello sembrava essere molto forte rispetto alla recluta, infatti quest'ultima ricevette uno spintone talmente forte da fargli fare un piccolo volo finendo alla luce del sole, e ciò che vidi mi riempì il viso di sorpresa, ma nello stesso tempo anche di terrore. "Cosa? Eren?!". Dal buio del vicolo uscì invece colui che aveva quel mantello verde, che si buttò sopra Eren. "Levi?! Ma che sta succedendo qui!?". Erano entrambi feriti, probabilmente se l'erano date di santa ragione. Proprio mentre Levi stava per scagliare un pugno sul viso di Eren, che sembrava anche essere molto forte, urlai scandalizzata. << RAGAZZI! COSA STATE FACENDO?! FERMI! >>. Levi si fermò di colpo con il pugno sospeso e alzò lo sguardo verso di me, mentre Eren girò la testa di lato per guardarmi in faccia. Eren aveva il sangue che gli colava da uno zigomo, dal naso e dal labbro insieme ai numerosi graffi, mentre Levi aveva solo il labbro spaccato, un graffio profondo sulla tempia insieme ad altri graffi sugli zigomi e le nocche sanguinanti. << Mi volete dire che cosa sta succedendo qui? >>. Levi si scansò, liberando Eren che si alzò spolverandosi la divisa: mi guardò per poi girarsi verso Levi e infine corse via verso i nostri alloggi. << Eren! Aspetta! >>. Mi girai verso Levi, che sputò sangue per terra mentre si ripuliva la divisa.

<< Capitano, che cosa è successo? Vabbè mi spiegherà dopo, ora andiamo ai suoi alloggi a pulire quei graffi. >>. Mentre camminavamo verso gli alloggi, avevo Levi sotto braccio, e continuavo a pensare a quella scena in silenzio. "Ora curerò le ferite di Levi e poi andrò da Eren. Questa storia sta degenerando più di quanto pensassi.". Arrivati agli alloggi, feci sedere Levi sul divano mentre io andai al piano di sopra per prendere garze e disinfettante con della carta nel bagno; riscesi giù e mi sedetti sulla gamba di Levi per medicare meglio le ferite. << Mi dica cosa è successo, capitano. >>.

<< Tch. Quel marmocchio. Stavo andando al campo, quando quel moccioso mi è saltato addosso spingendomi nel vicolo. Continuava a sventolare pugni e a dire un'unica frase urlando, ovvero "Lei è mia!". Sai che si riferisce a te, vero? Gli hai detto di quello che è successo tra di noi? >>.

<< No, ma lo ha intuito, me lo ha detto letteralmente in faccia. >>. Con la mano girai il viso di Levi verso il mio per medicare la ferita vicino al labbro, trovandoci a pochi centimetri di distanza con il viso. << Lui prova qualcosa per te. Conosco Jaeger, non avrebbe mai reagito così senza motivo a un suo superiore. Essendosene accorto, mi avrà... "attaccato", proprio per questo scopo. >>.

<< Mi ha chiesto anche... se provavo qualcosa per lei... >>.

<< E cosa gli hai risposto? >>. Finii di curargli il taglio sul labbro e lo fissai negli occhi, per poi arrossire e distogliere lo sguardo.

<< Non... non sono riuscita a rispondere... Ora vado a parlargli. Questa storia deve finire. >>. Mi alzai dalla gamba di Levi e andai a posare le medicazioni di nuovo in bagno, poi, riscesa di sotto, misi il mantello e mi preparai ad uscire.

<< Ci vediamo dopo al campo. >>.

<< Capitano, dovrebbe riposare. >>.

<< No. Ce la faccio. >>. Lancia un'occhiata preoccupata a Levi che si stava alzando con fatica dal divano. Chiusi la porta alle mie spalle e andai subito al nostro alloggio, nel quale Eren sicuramente era andato lì. Come avevo immaginato, la porta dell'alloggio era socchiusa; salii di sopra, entrando di soppiatto nella stanza di Eren. Lo sorpresi con le garze che cercava di bendarsi con difficoltà. Senza dire una parola, mi sedetti vicino a lui e gli misi le garze. << Eren, cosa ti è preso? Perché hai... "attaccato" il capitano? >>. Eren aveva solo lo sguardo rivolto verso il suo polso ferito, non voleva guardarmi in volto.

<< Eren rispondi. >>.

<< Io... l'ho fatto perché... tu...>>. Notai che delle lacrime caddero dal viso di Eren, finchè non alzò lo sguardo, fissandomi con degli occhi colmi di lacrime e tristezza. << IO PROVO QUALCOSA PER TE, CHISE, E LUI TI STA PORTANDO VIA DA ME! >>.

Le Ali della LibertàWhere stories live. Discover now