Capitolo 1

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Il rumore dei tasti premuti con rapidità sulla tastiera di un pc erano gli unici rumori che si sentivano all'interno di quella buia stanza, illuminata solo dalla luce bianca dello schermo. Parole e poi frasi di senso compiuto si formavano sulla - ancora per poco - bianca pagina di Word e che presto sarebbe stata piena di parole e segni di punteggiatura.

Degli occhi neri scattarono veloci sull'orario riportato nell'angolo in basso a destra sullo schermo, mordendosi le labbra e raddoppiando la velocità con il quale pensava e scriveva. Non aveva nemmeno bisogno di guardare la tastiera per sapere dove posizionare le dita.

Mancavano poco più di dieci minuti alle sette e Taehyung, doveva finire quel capitolo prima che la sveglia suonasse segnando l'inizio di una nuova giornata.

Il tempo sembrava essere passato in pochi secondi e quando i doppi zero scattarono, la sveglia iniziò a suonare e il suo dito si posizionò sul punto terminando finalmente il capitolo. Spense la sveglia e con un sorriso soddisfatto sulle labbra cliccò sul tasto pubblica chiudendo poi lo schermo del pc per buttarsi sul letto assonnato. Aveva passato sveglio tutta la notte a scrivere ed adesso era stremato.

Dei tocchi leggeri però attirarono la sua attenzione e mentre iniziava a lamentarsi, la sua domestica - una donna dai capelli biondi sempre acconciati in uno chignon dal quale poi scendeva qualche boccolo, dal fisico robusto e gli occhietti piccoli sempre truccati non importa che ore fossero - Michelle, aveva appena fatto il suo ingresso nella stanza del giovane, parlando con la sua voce squillante e con un tono di rimprovero.

«Signorino Taehyung, dovrebbe smetterla di passare la notte vicino al suo portatile. Non le fa bene alla salute!» disse camminando nella stanza, notando come il ragazzo non avesse nemmeno disfatto il letto o come avesse ancora addosso i vestiti della casa del giorno precedente.

La donna si diresse verso il grande balcone e scostò le tende bianche per aprire le tapparelle facendo entrare la luce del giorno all'interno di quella camera prima buia.

Il castano si mise un cuscino sul volto per coprire i suoi poveri occhi stanchi dalla brutalità della luce e di quella donna che adesso aveva aperto persino le finestre facendo entrare l'aria gelida del nuovo inverno.

«Michelle, chiudi! Posso prepararmi all'ultimo minuto!» si lamentò rannicchiandosi dalla parte opposta alla donna per fare un piccolo sonnellino. Ma un sonoro schiaffo dritto sulla sua coscia lo fece sobbalzare e guardare dal basso la donna - mani sui fianchi e sguardo di rimprovero - con un tenero broncio, nel vano tentativo di intenerirla.

«Signorino, ha fatto così anche l'ultimo giorno di scuola, arrivando in ritardo! Questa volta non voglio essere sgridata da suo padre per colpa sua!» gli levò il cuscino dalle braccia per poi costringerlo ad alzarsi tirandolo per un braccio.

Dopo vari lamenti da parte di Taehyung, quest'ultimo decise di assecondare la donna, rimanendo però con quell'adorabile broncio stampato sul volto, e dire un «Michelle, mi hai persino colpito! Dovresti ascoltarmi di più sai? O lo dirò a mio padre!» scherzò, mentre la donna scuoteva la testa sbuffando per il comportamento infantile di quel ragazzo, che subito dopo quella finta minaccia gli rivolse il suo bel sorriso quadrato andandola poi ad abbracciare.

Per Taehyung, Michelle, non era una semplice domestica. I suoi genitori l'avevano assunta proprio dopo la sua nascita per far sì che potesse fare da tata a, quel che era prima, il piccolo Taehyung in loro assenza. Era cresciuto con lei e anche se non di nome, considerava di fatto quella donna una seconda madre. La sua in tutto quel tempo era sempre stata impegnata con il lavoro e non aveva mai avuto il tempo di prendersi cura di lui. Quindi Michelle era una sorta di benedizione per Taehyung che grazie a lei non era mai stato davvero solo.

Fake Boyfriend|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇDove le storie prendono vita. Scoprilo ora