Capitolo 28 ~ Un Ospite Indesiderato (Parte II)

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              Jackson

'Perché? Perché?' continua a gridare la mia testa. 'Perché mia madre è qui? Perché dopo anni d'assenza ripiomba nella mia vita e spara una cattiveria dopo l'altra sulla mia ragazza e su tutto quello che mi riguarda?
Perché quell'imbecille di mio padre le ha permesso di venire a vivere con noi senza nemmeno consultarmi? 
Perché sembra che la mia vita stia andando a rotoli e la situazione mi stia sfuggendo di mano?'

Mi sento confuso, agitato, nervoso, deluso dai miei genitori, da me stesso, dalla reazione incontrollata che sta avvenendo dentro di me da quando ho rivisto mia madre.

Non sono pronto ad affrontare tutto questo, a vivere con lei come se nulla fosse mai accaduto, a fingere che tra di noi esista un comune rapporto che lega madre e figlio.

Il dolore e la rabbia stanno prendendo il sopravvento su di me e non riesco più a ragionare con lucidità, voglio solo andarmene da questa casa e lasciarmi confortare dalla mia coniglietta e dal suo tocco magico, capace di ridonarmi la serenità che ho perso da tempo ormai.

«Jack...Jackson!» annaspa alle mie spalle, faticando a reggere il mio passo svelto che scala rapidamente i gradini, uno dopo l'altro, per cercare un nascondiglio solo per noi due, lontano dal casino che ci siamo appena lasciati dietro. «Fermati un'istante, ti prego!» mi implora strattonandomi per il braccio.

Il suo respiro ansante mi solletica le orecchie, aggravando il frastuono che produce il mio, nettamente più rapido e chiassoso, che fa da eco al battito frenetico del mio cuore.

Sento il sangue pompare sempre più velocemente, impedendomi di rallentare, spronandomi a correre scattante lungo il corridoio di quest'immensa casa sfarzosa, piuttosto che arrestare la mia fuga.

«Jack...ti prego, amore, guardami!» mi scongiura con voce supplichevole.

Il modo disperato in cui pronuncia il mio nome mi costringe a ritardare il passo fino a fermarlo del tutto, come se la gravità avesse appena smesso di funzionare per me e l'unica cosa capace di tenermi con i piedi ancorati per terra sia lei.

Rimango in bilico tra la parete grigia alle mie spalle e il suo corpo esile, che lentamente si avvicina al mio facendone da scudo.

Afferra entrambe le mie mani, bloccandone i tremolii insistenti, per adagiarle con cura sui suoi fianchi, permettendomi di aggrapparmi a lei con tutta la mia forza, consapevole che ciò di cui ho bisogno adesso è proprio quello di sentire la sua presenza.

Guarda dritto dentro le mie iridi smarrite con delicatezza e compassione, come se lei riuscisse a leggervi dentro ogni pensiero che vi scorre, percependo sulla sua stessa pelle le medesime emozioni che stanno frastornando il mio cuore e disorientando la mia mente.

Le sue dita, piccole e affusolate, si muovono teneramente sul mio viso, lambendone le guance con dolcezza, donandomi pace e serenità attraverso quel contatto.

«Va tutto bene, amore...» soffia contro le mie labbra, intanto che una mano le scivola piano sul mio petto e l'altra continua a sfiorare il mio zigomo. «...Stai calmo. Affronteremo tutto insieme, te lo prometto!»

Sospiro bruscamente e mi perdo nei suoi occhi magici, illuminati dal colore della speranza, sfumati dall'azzurro di un cielo estivo e colmi d'amore per me.

Vorrei scoppiare in lacrime e lasciarmi assorbire completamente dallo sconforto, come quando ero un bambino e piangevo per colpa della stessa donna che è appena ripiombata nella mia vita, ma non lo faccio, mi trattengo e continuo a guardare lei, la mia unica fonte di salvezza.

Chasing Love #1 ~ Poli opposti Where stories live. Discover now