La principessa e il bicchiere di troppo

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*Esatto, il titolo vi fa già capire molte cose, eh?*

La principessa e il bicchiere di troppo


Ho sempre avuto un grosso, irrimediabile problema.

Non riesco a dire di no alla tenerezza. 

E' un istinto che non sono mai riuscita a contrastare. Un desiderio che non sono mai riuscita a reprimere.  E' un po' come forzare un panda a non mangiare canne di bambù. O un coniglio a non mangiare le sue carote. O Sasha a non avere il suo panino al salame.

Ci sono cose, in questo mondo, che vanno rispettate. Leggi della natura che devono esser assolutamente guardate e riguardate per non andare incontro a un tragico e terribile destino. E io ero consapevole, lo sono sempre stata, che la mia dedizione verso la tenerezza è un grande pericolo. 

E vari sono stati gli effetti di questo mio tallone d'Achille. Il primo di tutti è stato Papillon. Anche se ora l'ho rivalutato molto, se avessi saputo del suo terribile carattere ci avrei riflettuto su più volte prima di prenderlo dall'allevamento.

Ma mai, mai prima d'ora mi era capitato di vedere una simile bellezza della natura. La reincarnazione perfetta della tenerezza e della coccolosità convogliate in un'unica persona, che ora strilla in mezzo a tutti i presenti e gira su se stessa per rimirarsi.

Dolcissima. Assolutamente dolcissima.

Il vestito floreale in tinta rosa che le ho regalato le sta un incanto. Anzi, più che un incanto. La rende terribilmente adorabile. La gonna a palloncino ondeggia a ogni sua mossa, mostrando le sue piccole caviglie scoperte e i suoi piedi nudi, il fiocco che avvolge la sua vita sembra un gigantesco fiore appena sbocciato che riflette il calore del sole col suo rosso fuoco, in perfetta sintonia con le maniche a campanella che svolazzano sospinte dal vento e dal corpo iperattivo della bambina.

Oddio, Jasmine è bellissima.

No, non bellissima.

Di più.

«Oh, cielo, sei stupenda, tesoro» Anifa si avvicina alla figlia e la fa roteare con una mano, mentre con l'altra si accarezza il pancione teso. La canottiera grigia che indossa non basta a scoprire la pelle voluminosa che è stata distesa dalla crescita del nascituro all'interno del suo ventre. «Ti piace, non è così?»

«E' bellissimo, Sophie!» strilla Jasmine con un altro grido acuto, mentre mi rimbalza attorno tutta entusiasta. Papillon si nasconde dietro le mie gambe non appena la vede avvicinarsi. «Grazie, mi piace tantissimo! Nonna, hai visto? Non è bello? E' bellissimo, vero? Proprio come Sophie. Sophie è bellissima!»

«Principessa» la voce di Jack, improvvisamente al mio fianco, spezza il meraviglioso incantesimo che si è creato da quando ho consegnato a Jasmine il mio regalo «non volevo dirtelo, ma temo davvero che il tuo pollice inizierà a consumarsi se continui a scattare così tante foto.»

Allontano il telefono dal mio volto. Oddio, potrebbe effettivamente avere ragione. Ho scattato più di trenta foto a Jasmine senza rendermene conto, ma è così adorabile. Il mio Iphone sembra sul punto di esplodere per surriscaldamento quando finalmente lo sollevo dal terribile incarico di commemorare questo momento di tenerezza con degli scatti continui e ripetitivi. 

«Fa' silenzio» grugnisco irritata, fulminandolo con un'occhiataccia. «E ringrazia che avessi lasciato la mia borsa in macchina, quando mi hai buttata nel lago, altrimenti avrei ordinato a Papillon di sbranarti.»

Il sorriso malizioso di Jack torna a irritarmi sin nel profondo. La sua strafottenza è sia invidiabile che detestabile, e per colpa di essa ora io sono in mezzo a più di venti persone, ancora umida e con i capelli bagnati attaccati al viso. Mi scosto una ciocca pregna di acqua dagli occhi, sfuggita alla coda, e la riporto dietro l'orecchio. 

Mai più CenerentolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora