CAPITOLO EXTRA

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Nota autrice

Siete pronti?

Lo so che state morendo di curiosità.

Voi lo volete sapere, non è così?

Cos'è successo in quell'ora di tempo, dopo che Sasha la pazza ha rinchiuso Pam e Bill nella camera di Aaron.

Io lo so che lo volete sapere.

Perciò stringetevi forte.

Preparate i popcorn.

Accendete la musica.

SI.

INIZIA.

***



Io ucciderò Sasha Porter.

A costo di sacrificare chili di zucchero all'altare dei cibi salati, a costo di rinunciare per un anno intero alla nutella, a costo di dire per sempre addio alle mie riviste porno di cornetteria al cioccolato, io ucciderò Sasha Porter, da viva o da morta.

Sapevo che era una stronza, l'ho sempre saputo. Per tutto il liceo non ha fatto altro che fregarmi gli appunti, copiare dalle mie verifiche e rubarmi le merendine dallo zaino. Quando ho iniziato a lavorare ha provato a farsi vendere gratis il cibo della pasticceria e ha tentato pure di corrompere il mio capo con dei panini al salame. Sapevo che era una stronza e sapevo che non ha alcun ritegno a rovinare la vita delle persone per un proprio tornaconto, ma non avevo previsto potesse arrivare a tanto solo per la soddisfazione di potersi dichiarare la cupido perfetta della famiglia.

La ucciderò.

Come prima cosa, cospargerò di zucchero le sue fette di salame quando lei è distratta, dopodiché sostituirò tutti i suoi panini con altri ripieni di burro, infine le priverò di tutti gli assorbenti esterni e la costringerò ad usare quei tampax che lei tanto odia.

Molto probabilmente rischierò la morte o, ancor peggio, la perdita del gusto, ma ne varrebbe comunque la pena.

Perché diavolo ho deciso di parlarle, quel giorno di quattro anni fa, quando vidi che era la nuova arrivata alla Star High School Academy? Non potevo farmi gli affari miei e divorarmi le mie sacrosante meringhe, piuttosto che iniziare ad avere a che fare con una pazza femminista che meriterebbe l'eutanasia?

«Io la uccido.»

Ho parlato ad alta voce?

Ah, no, è stato l'imbecille.

Bill, di fronte alla porta della camera, lancia un calcio allo stipite chiuso, con una furia che sarebbe preoccupante, se non fosse per il fatto che sono estremamente abituata alla sua impulsività. «Sasha Porter!» strilla, battendo i pugni contro la porta. «Giuro che un giorno o l'altro io ti ammazzo! Ti ammazzo!»

Be', siamo in due a volerlo fare, la cosa in parte mi rincuora, se non fosse per il fatto che ora, per colpa di quella bastarda, sono intrappolata con William King nella camera da letto di Aaron: una stanza piccola, asettica e sterile, in perfetta linea col suo proprietario. Scrivania in legno piena di libri ben ordinati, coperte azzurre perfettamente stirate, pareti bianche lucide. Tutto sarebbe meravigliosamente a posto, se sul comodino a fianco al letto non ci fossero dei preservativi disposti per formare un cuore al cui centro c'è un bigliettino.

"Fate tanti bei figli, 

Firmato

Sasha"

Mai più CenerentolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora