IX

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We'll kill the Beast!

I giorni passarono e la vita di Jimin procedeva come sempre, divisa fra il suo lavoro in negozio e la cura del padre, da poco dimesso dall'ospedale, o almeno procedeva com'era prima di conoscere Yoongi, bloccato in quella monotona routine.
Sentì una fitta al cuore, anche al solo pensiero di lui sentiva il suo petto svuotarsi un po' di più.

Non riusciva a credere che Yoongi l'avesse preso in giro in quel modo, non era da lui giocare con i sentimenti degli altri, e allora perché aveva trattato così Jimin? Perché si era aperto con lui talmente tanto da farlo sentire importante per poi tagliarlo fuori così bruscamente?

Girò la pagina del libro sospirando.
Quel giorno il negozio era particolarmente tranquillo e il profumo dei fiori stava creando un'atmosfera meravigliosa, conciliando la lettura.
Tuttavia Jimin non riusciva a concentrarsi, troppo occupato a pensare a quell'uomo che gli aveva rubato il cuore e distrutto in mille pezzi.

Il campanellino in cima alla porta suonò facendo sbuffare Jimin.

Non poteva restare da solo a crogiolarsi nel suo dolore?

"Se ha bisogno di aiuto me lo dica" disse senza alzare gli occhi dal libro.

"Effettivamente vorrei sapere perché il mio migliore amico una settimana fa è tornato a casa dall'ospedale, e dopo avermi lanciato contro un libro di poesie si è chiuso in camera per giorni.." disse genuinamente una voce.

Jimin sollevò lo sguardo, sorprendendosi alla vista di Namjoon intento ad accarezzare dei fiori rosa.
Ripose il libro sul bancone alzandosi dallo sgabello in legno.

"Jimin ti prego, lui non vuole parlarmi... non parla con nessuno, in realtà... dimmi cos'è successo quel giorno" disse il maggiore avvicinandosi a lui.

"Non... non so cos'abbia, so solo che mi ha licenziato dicendo che non aveva più bisogno di me"

"Cazzate, dimmi la verità"

"Io... è questa la verità... è questo quello che mi ha detto.." mormorò Jimin guardandolo.

Namjoon lo squadrò serio, non credeva minimamente a quello che Jimin stava dicendo.

"Yoongi non ha mai fatto nulla di tutto ciò, Jimin" disse lui "È innamorato di te, come potrebbe fare una cosa del genere?"

Jimin abbassò lo sguardo, torturandosi le dita fra loro.
Tutto le parole di Yoongi, tutti i suoi gesti, i suoi sforzi ad essere più gentile, ed ora questo, il suo cervello stava scoppiando, temeva di star perdendo la capacità di distinguere la verità delle bugie.

"Jimin.." mormorò Namjoon afferrandogli le mani.

"Portami da lui"

~

"Signor Min... la cena..."

"Va' via Seokjin"

"Ma Signore..-"

"Lasciatemi in pace!" urlò Yoongi facendo sobbalzare l'uomo dietro alla porta, rigorosamente chiusa a chiave.
Affranto, Seokjin sospirò andandosene.

ʙᴇᴀᴜᴛʏ ᴀɴᴅ ᴛʜᴇ ʙᴇᴀsᴛWhere stories live. Discover now