Capitolo 16

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Quando mi svegliai avevo due pesi addosso. A sinistra c'era Siva e a destra Jay. Entrambi mi respiravano sul collo. Cercai di alzarmi senza svegliarli. Avevo un emicrania fortissima.
Inciampai nelle coperte e caddi addosso a Jay.

"Oh!" Esclamò aprendo gli occhi.
"Scusa." Bisbigliai.
"Se volevi starmi addosso, non c'era bisogno che ti lanciassi. Potevi metterti sopra anche con calma." Disse malizioso.
"Sono inciampata scemo. Non avevo alcuna intenzione di starti su." Dissi cercando di alzarmi.

Mi tirò di nuovo a sé.

"Ora mi hai svegliato. Dobbiamo fare per forza qualcosa insieme!" Disse lui malizioso.
"Jay quante volte te lo devo ripetere? Ti devi comprare una bambola gonfiabile!" Dissi scherzando.
"Ma io voglio te!" Esclamò lui sorridendomi.
"Hai avuto la tua occasione." Dissi seria, ma sorridendogli.
"Vergognatevi sporcaccioni! Fate certe cose con me nel letto! Almeno invitatemi cazzo. Sapete che le cose a tre non mi dispiacciono." Disse Siva sarcastico guardandoci assonnato.
"Scusaci Seev." Disse Jay sarcastico.

Dopo qualche secondo Siva si mise su di me. Fecero un panino.
Il pane di sotto era Jay, io ero il provolone al centro e Siva era la parte finale, il coperchio.

"Sivaaaaa togliti immediatamente!" Gridai schiacciata.
"No cimice!"
"Dai, non fare il coglione!" Esclamai.
"Kay, ma lui non è che lo fa, lui lo è!" Esclamò Jay ridendo sotto di me.
"Dai fammi alzare. Ho mal di testa e devo prendermi una pillola!" Esclamai.
"Ok." Disse e si alzò.
"Grazie!" Esclamai alzandomi a mia volta.
"Hey e la cosa a tre?" Chiese Jay dispiaciuto.
"Jay ti dico una parola sola: BAMBOLAGONFIABILE!" Disse Siva sarcastico.

Scesi in cucina con Siva che da bravo angelo custode mi preparò la colazione e mi porse la pillola.
Mi apparecchiò la tavola con una piccola tovaglietta di plastica. Un tovagliolino, una bella tazza fumante di latte e caffè e i biscotti.

"Awww." Gli occhi mi si fecero a cuoricino. "Sei unico!"
"Sì lo so." Disse fiero di sé.
"Siva e a me la colazione?" Chiese Jay sedendosi a tavola.
"Alzati un attimo?" Gli chiese Siva.

Jay si alzò e Siva gli fece fare un giro su se stesso.

"Che stai guardando?" Chiese Jay in mutante.
"Vedo che hai due belle gambe e sono abbastanza forti da portati in cucina e farti il latte da solo!" Esclamò Siva aumentando il tono di voce verso la fine.

Mi misi a ridere. La faccia di Jay era buffissima.
Dopo aver fatto colazione tutti insieme andai a cambiarmi. Mi avevano spogliata. Indossavo una maglia di Siva. Mi andava a gonnellina. Avevo le cosce da fuori. Non avevo per niente provato imbarazzo. Questo significava che vedevo Siva con un fratello maggiore e Jay... beh Jay era un ex... diciamo. Non ero in imbarazzo davanti a lui. E lui era sceso tranquillamente a fare colazione in mutande. La domanda mi venne spontanea.

Chi mi ha spogliata?

Dopo essermi preparata raggiunsi Jay e Siva che mi aspettavano in soggiorno per andare a casa da Tom.

"Cimice ma quanto ci metti?" Mi chiese Jay.

Gli feci una linguaccia.
Arrivati a casa Tom mi aspettava in camera mia.
Appena mi vide si alzò e mi venne incontro abbracciandomi.

"Dobbiamo parlare!" Esclamai allontanandolo.
"Sì, lo so. Hannah mi ha fatto capire che ho fatto una cazzata. Ti chiedo scusa." Disse con gli occhi fissi sui miei.
"Thomas, non voglio che tu continui così. Sei troppo, troppo geloso!" Dissi.
"Lo so. Ma io ti vedo ancora piccola. Non riesco a immaginarti a letto con un ragazzo qualsiasi." Disse davvero dispiaciuto.
"Tom, ma non è uno qualsiasi. Stiamo parlando di Max." Dissi.
"Ah, già Max." Disse lui come se se lo fosse dimenticato. "Ci hai parlato?"
"No, ancora no. Volevo cambiarmi prima." Dissi.

Mi avvicinai alla cassettiera e presi le prime cose che vidi.

"Hai intenzione di perdonarlo?" Mi chiese.
"Non lo so. Prima voglio parlargli." Dissi.
"Oh." Disse dispiaciuto.

Ancora non gli avevo detto se lo avevo perdonato o no.

"Anthony?" Dissi.

Non lo chiamavo mai così, lo facevo solo quando volevo rallegrarlo.

"Sì?" Chiese speranzoso.
"Ti perdono, ma devi promettermi che non ti metterai più in mezzo. Devi promettermi che la smetterai di essere così geloso. E devi capire che non sono più una bambina."
"Lo so, ma io. Ti amo e non sopporto vederti triste." Disse.
"Lo so Thomas. Mi fa piacere che mi difendi sempre, ma prima di aggredire le persone cerca di avere almeno le prove." Dissi facendoli un mezzo sorriso.

Annuì con la testa e mi diede un bacio sulla guancia. Ci abbracciamo e poi mi lasciò cambiarmi.
Appena fui pronta presi la macchina e andai da Max.
Suonai incerta. Dopo 5 minuti mi venne ad aprire con una faccia orribile.
Appena mi vide fece un sorriso a 32 denti e mi fece entrare subito.

"Ciao Kay." Disse chiudendo la porta.
"Mi devi delle spiegazioni!" Esclamai.
"Sì, tutto quello che vuoi!" Esclamò facendomi sedere sul divano.

All I wanna do is have some fun.Where stories live. Discover now