Capitolo 31

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La calda luce del sole entrava prepotente dalla finestra, la sera prima, prese l'una dall'altra, avevano completamente dimenticato di chiudere le imposte, ed ora che il nuovo giorno era iniziato, la camera era ricolma di quei fastidiosi raggi solari a rischiarare l'ambiente. Svegliarsi ancora una volta avvinghiata al corpo di Elyza, con la testa poggiata al suo petto, cullata dal suono ovatto e tranquillo del suo cuore, le mise subito il sorriso. La bionda, ancora profondamente addormentata, si era portata un braccio sopra gli occhi coprendoli inconsciamente dall'accecante luce del giorno che aveva svegliato Alicia. Uno sbuffo interruppe il suo respiro lento e regolare, quando la piccola Clark provò a muoversi. Elyza la stava stringendo a sé con l'altro braccio, in quel suo modo dolce e protettivo, che riusciva a far sentire la più giovane nel posto più sicuro rimasto al mondo. Provò a rifugiarsi ancora più contro il corpo del Comandante, ma il sonno proprio non voleva saperne di tornare a rapirla, fino che la sua mano non iniziò a vagare direttamente sulla pelle nuda dell'addome piatto di Lex. Presto realizzò, che la sera precedente, da quella doccia bollente, e non per la temperatura dell'acqua, erano finite nel letto senza minimamente premurarsi di mettere addosso qualcosa. Ovviamente, con l'acquisizione di quella consapevolezza, l'idea di rimettersi a dormire era immediatamente svanita del tutto, sostituita da quella di infastidire piacevolmente il sonno della bionda.

In quegli ultimi giorni passati a stretto contatto con Elyza, aveva notato un cambiamento sia in lei che in sé. Il Comandante aveva mostrato più apertamente l'interesse nei suoi confronti, smettendo di nascondersi dietro quel modo di fare burbero e scocciato che usava per tenerla alla larga. Si era lasciata andare condividendo piccoli pezzi del suo passato, l'aveva vista crollare svelandole la sua debolezza, e si era sentita amata e rispettata come non mai. Forse era merito di Elyza, o forse semplicemente nel marasma dell'apocalisse, non si era ancora accorta di essere diventata un'altra persona, di gran lunga distante dalla piccola e spaurita Alicia terrorizzata dalla cattiveria del mondo. La giovane Clark, si sentiva più matura, forte, sicura, e decisamente più audace. Fino pochi giorni prima non avrebbe mai osato dare contro a sua madre per qualcosa o qualcuno. Si era sempre sentita insicura ed impaurita stringendo l'impugnatura di una pistola, e non sarebbe mai riuscita a scaricare un intero caricatore a segno come invece aveva fatto sotto gli occhi del Comandante. Sicuramente la vecchia sé, sarebbe stata terribilmente in imbarazzo a dormire completamente nuda abbracciata ad un'altra persona... l'ultima volta che era stata a letto con qualcuno che non fosse Elyza, era scappata subito dopo averci fatto sesso, rivestendosi di fretta e furia per uscire il prima possibile da quella stanza. Qualcosa in lei era sicuramente cambiato, ma obbiettivamente non sapeva né come, né quando, fosse successo.

Si tirò su a osservare il viso di Elyza mezzo coperto da quel braccio, e subito la ragazza emise un mugugno e la strinse un po' di più. Vista quella reazione sospettò che la bionda fosse sveglia, invece stava continuando a dormire beata, era come se il suo corpo reagisse in automatico per non lasciarla scappare. Chi lo avrebbe mai detto che il Comandante Elyza Lex potesse in realtà essere tanto tenera? L'audacia di Alicia prese del tutto il sopravvento, quando decise di torturare la bionda con qualche bacio, esplorando parti di lei che le sue labbra non avevano ancora toccato. Dal petto scese lungo il suo addome, cercando di attirare l'attenzione, ma oltre a qualche respiro più pesante, ottenne solo più libertà di movimento. Elyza sembrava rilassarsi al suo tocco, ed anche quel braccio che la stringeva in modo possessivo, si era disteso lasciandola andare. Stava sognando... pensò la bionda sentendo li caldo di un respiro, e l'umidità di alcuni baci sul ventre. Era un sogno dannatamente realistico, aveva l'impressione di sentirsi incredibilmente eccitata, sentiva quelle labbra sulla sua pelle come se fossero reali, ed un suono gutturale simile ad un rantolo le sfuggì dalla gola quando le sentì arrivare sul pube. Fu solo nel momento in cui sentì il contatto della lingua calda e bagnata sulla sua intimità che riuscì a riprendersi dalla sua dormiveglia, sgranando gli occhi e sollevando di scatto il lenzuolo.

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