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Pensavo che tornare a casa sarebbe stato bello, che mi avrebbe dato un minimo di speranza, ma non è stato così.

C'è puzza di chimico, di disinfettante, visto che i poliziotti hanno dovuto ripulire perfettamente ogni stanza per capire se ci fossero eventuali prove e, in più, per lo stesso motivo, hanno dovuto frugare fra le nostre cose, rimettendole poi a posto alla buona.

Sembra che sia appena passato un ciclone e, questa, non è sicuramente un'immagine rassicurante.

Ma, in fondo, ho paura che nemmeno il rivedere la mia casa perfettamente ordinata avrebbe potuto togliere dalla mia mente l'immagine di Bill Skarsgård mentre Rachel mi rivela di essere stato lui a colpirmi.

Sembrava perso, sembrava arrabbiato, e mi sorprende che non abbia dato di matto, per quanto abbia urlato fino all'ultimo di non avere colpe.

Mi sarei aspettata che, magari, aggredisse Rachel, proprio come ha fatto con me, ma ciò non è avvenuto: forse questo genere di comportamento è un bonus che vuole riservare solo a me, la gemella meno bella e più impertinente.

Non pensavo che mi odiasse così tanto, non pensavo che una persona potesse arrivare a fare una cosa del genere per un cuore spezzato.

Ma Bill ha perso il controllo, ha perso la testa, e, forse, dovrei davvero ascoltare i consigli di Rachel e mio padre.

Dovrei stargli lontano e provare a dimenticarlo: se solo fosse così facile.

"Sicura di non voler venire?"

Sposto lo sguardo, togliendomi una cuffietta dall'orecchio e lasciando perdere il riordino dei miei vestiti nell'armadio.

"Più che sicura." Ribatto, semplicemente, cercando di essere rassicurante.

Rachel non sembra convinta, mordendosi il labbro inferiore ed avvicinandosi a me, chinandosi mentre si tiene il vestito pieno di strass argentanti.

Lei è bella, bellissima, e non solo perché non ha uno sfregio sul viso che ricorda a tutti di essere stata assalita da un maniaco.

"Non voglio lasciarti a casa da sola." Dice, lentamente, guardandomi con i suoi grandi occhi scuri, sottolineati dal trucco importante "Basta che me lo chiedi, e rimango a casa."

"Non voglio che tu rimani." Dico, sinceramente, sorridendole gentilmente "Voglio che vai alla festa: in fondo, è il tuo quasi ragazzo quello che compie gli anni, giusto? Sessant'anni è un traguardo importante."

Rachel mi da un leggero colpo, facendo ridere entrambe.

"Ha solo sei anni più di me, Hel."

"Uh, allora ancora rientri negli standard moralmente accettabili: ti conviene andare se non vuoi fartelo sfuggire."

Rachel sorride, anche se non proprio felice, e poi mi si avvicina, stringendomi e dandomi un bacio fra i capelli.

"Ti voglio bene, lo sai?"

Sorrido, stringendo ancora le sue mani, sentendo il mio cuore ricevere un poco del suo calore.

"Adesso va', okay? E divertiti anche per me."

Lei sospira, rialzandosi e dandosi un ultimo sguardo "E tu annoiati anche per me."

Rido, e lei mi lancia alcuni baci mentre esce dalla camera, e poi dalla casa.

Sento la serratura scattare, segno che mi ha chiuso dentro.

Sospiro, ancora stanca, e poi finisco di sistemare gli ultimi vestiti, chiudendo l'armadio e rialzandomi, tirando appena le ossa.

On the edge / Bill SkarsgårdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora