Capitolo 9

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Due soldati puntano Pietro alla testa e lo allontanano all'istante da me,ma io tiro un colpo nelle palle al soldato che mi tiene , mi paro davanti a lui e dico in tedesco

<<Prima di toccarlo,dovrete passare sul mio cadavere>>

Pietro si attacca a me come se fossi la sua unica salvezza,lo prendo per mano davanti a loro...ormai non mi frega niente delle conseguenze. Con una torcia puntata in faccia vedo il Caporale avvicinarsi,mi tira una sberla cosí forte che mi fa svenire..l'ultima cosa che sento è la voce di Pietro chiamarmi e poi niente più.
Mi risveglio sono legato su una sedia,che diavolo ci faccio qui? ma quello è mio padre

<<Papá cosa ci fai tu qui>> Si avvicina e mi tira un pugno in piena faccia dopodichè mi stringe cosí forte le dita da sentire le ossa spezzarsi,è un dolore atroce

<<Tu piccolo idiota senza cervello come ti sei permesso a fare una cosa del genere? Difendere un ebreo..sei una vergogna hai capito? Uno schifo>> Mi tira un altro schiaffone tanto forte da farmi girare la testa dal lato sinistro,ritorno indietro mentre vedo il mio volto ricoperto di sangue dallo specchietto sovrastante a noi.

<<Ma stai tranquillo che tu e il tuo amichetto avrete quello che meritate>> Sapere che Pietro è ancora in vita è un sollievo,non mi interessa altro

<<Cosa cazzo sorridi eh?>>

Mi tira i capelli e mi sputa in faccia

<<Dovresti solo vergognarti,tu un tedesco di pura razza ariana innamorato di un povero deportato di Auschwitz,oggi stesso prenderai il treno che ti riporterá a casa in quanto al numero 220543 so io cosa fare con lui>>

Con il filo di voce che mi rimane grido <<No ti prego,non fargli del male>> Un altro schiaffo in piena faccia mi fa saltare un dente davanti

<<Fa silenzio>> Mi guarda un ultima volta mentre con le lacrime agli occhi mi minaccia di lanciarmi un altra sberla ma non lo fa è pur sempre mio padre.

Chissá come stará adesso Pietro..che gli avranno fatto? Io ho un grandissimo malditesta e le falangi della mia mano destra ormai non le sento più,molto probabilmente guariranno fra un po' di anni se sono fortunato pensai anche se speravo con tutto me stesso di non vivere tanto a lungo da far in modo che guarissero.

<<Ora alzati e vai a fare quello che sei venuto a fare,uccidere.>>

<<No,ho promesso che non avrei mai più torto un capello a mezza persona>>

<<Quelli non sono unani,non sono persone lo capisci? Sono in..>>

<<Non sono inferiori,sono sempre più convinto che siano superiori a noi>>

<<Questa poi,esci immediatamente e non farti più vedere,ti sollevo dall'incarico>>

<<Vuoi dire che non saró più un kapó?>>

<<<Esattamente>>

<<Questo è il regalo più grande che potessi farmi>> Mi alzo a fatica dalla sedia

<<Dove credi di andare?>>

<<A sposarmi>>

<<Ma ti si è fottuto il cervello? E con chi?>>

<<Con Pietro!>> Scappo da mio padre e con la mano dolorante vado verso il dormitorio di Pietro,apro la porta ma lui non c'è. Dove sono tutti? No...non puó essere..non mi dire che è...

<<Non è morto stai tranquillo,gli stanno tagliando i capelli peró,lo sai meglio di me come funziona qua dentro>>

No...i meravigliosi capelli di Pietro...

Un amore ad Auschwitz || MurrytekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora