Capitolo 26 - HARRY, PIPER, SAM: "Mi sembrava troppo facile..."

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{Harry}
Leo "parcheggiò" la nave sopra Il Cairo e scendemmo a terra con una scaletta di corda che trovai alquanto pericolosa.
-Siamo sicuri che nessuno la noterà? -chiesi una volta arrivato sano e salvo sull'asfalto.
-Ci penserà la Foschia. -spiegò Percy con un'alzata di spalle.
-Venite. -disse Carter, che ci guidò all'entrata del Primo Nomo, attraverso il Corridoio delle Età fino ad una sala con un trono.
L'uomo che ci accolse fece un piccolo inchino a Carter, lasciandoci di stucco.
-Bentornato, faraone. -disse con un sorriso.
-Grazie, Sommo Lettore. -rispose Carter con lo stesso sorriso complice, poi si voltò verso di noi. -Ragazzi, lui è Amos Kane, mio zio e Sommo Lettore. Zio Amos, loro sono... beh... coinvolti in una profezia dove siamo nominati anche io e Sadie.
Amos alzò gli occhi al cielo, come a dire "Perché capitano sempre tutte a me?" ma poi ci sorrise.
-Ehm, se posso chiedere... -disse Ron. -Come mai ha chiamato Carter faraone?
Carter ci spiegò la storia del serpente Apophis e del fatto che lui, essendo ospite di Horus, era diventato il nuovo faraone dopo la Battaglia contro il Caos.
-E ora dobbiamo riuscire a capire cosa significa che "Sangue di faraoni si verserà" e "L'Occhio di Horus le difese del nemico farà cadere" perché io non voglio morire non sapendo il perché. -disse Walt alzando le mani. -Sapete, ho già rischiato e...
-Tranquillo, amico. -disse Will. -Ce la faremo.
Semidei...
Percy sguainò Vortice.
-Avete sentito? -chiese.
-Dei sibili? -chiese Jason prendendo a sua volta la sua spada.
Il figlio di Poseidone annuì.
-Ma, ragazzi, io non ho sentito sibili... -dissi. -Anzi, qualcuno ha parlato?
Draco si voltò di scatto.
-Harry, eri rettilofono, giusto? -chiese.
-Sì, ma dopo la sconfitta di Voldemort ho... -poi però realizzai che sentivo ancora delle voci misteriose e per niente umane.
Ed erano sempre più strane, mi giungevano alle orecchie come dei sibili.
Sangue divino... sangue regale...
-Chiudete gli occhi! Subito! -urlò Nico serrando le palpebre.
Tutti seguimmo il suo esempio.
-Perseus Jackson. Ci rincontriamo. -disse una voce femminile.
Il figlio di Poseidone... Perseo...
-Non è possibile! -esclamò la voce di Percy. -Io, Annabeth e Grover ti avevamo tagliato la testa!
-Percy? Chi è? -chiese la voce di Frank da qualche parte dietro di me.
-Colei che Atena ha trasformato in un mostro. -spiegò la voce del figlio di Poseidone. -Medusa.

{Piper}
-Hermione, attenta! -fermai la ragazza prima che cadesse nel vuoto.
-Santo Godric! Cosa... grazie, Pip. -disse lei sorridendomi riconoscente.
-Di nulla, ma fai più attenzione. -risposi.
-Ragazze? Cosa succede? -chiese la voce di Sadie da dietro.
Eravamo in un condotto stretto, dove si riusciva a passare a malapena in due, così stavamo in fila indiana. Hermione stava davanti e Ginny come chiudi fila, con la bacchetta accesa.
-Qui davanti il pavimento è basso di almeno una decina di metri. -risposi.
-Ma com'è possibile? -chiese Hazel. -Siamo in una statua.
Annabeth rabbrividì dietro di me: -Sembra... sembra il percorso che ho fatto per raggiungere la statua di Atena a Roma. -disse.
Mi voltai e le misi una mano sulla spalla.
-Non preoccuparti. A Roma eri sola. Ora sei con noi. -le dissi.
-Piper ha ragione. -disse Hazel, dietro Annabeth.
-Andrà tutto bene, Annabeth. -aggiunse Calipso, alle spalle di Hazel.
Le altre sorrisero.
-Ma ora dobbiamo trovare tua madre e cercare di non morire. -disse Reyna e Annabeth sorrise.
Ma come fare a trovare la strada?
Desiderai con tutto il cuore che Jason fosse lì: avrebbe potuto aiutarci controllando i venti per portarci dalla parte opposta.
Poi pensai a come aveva fatto Annabeth a Roma. Lei non aveva avuto nessuno. Era andata incontro al mistero senza armi eccetto il suo pugnale di bronzo celeste e l'intelligenza da figlia di Atena. Aveva superato la sua più grande paura, Aracne, usando l'ingegno e la furbizia e con una caviglia rotta che non era guarita con l'aiuto dell'ambrosia ed era finita nel Tartaro subito dopo.
Guardai le mie amiche.
E m'illuminai.
Avevamo Hazel con noi.
E la figlia di Plutone poteva avvertire le gallerie sotterranee e orientarsi come se fosse stata una bussola umana.
-Hazel, non senti nulla? -chiesi.
La ragazza toccò la parete alla sua sinistra: -Ci dovrebbe essere una strada da questa parte. -disse.
-Infatti c'è scritto qualcosa. -osservò Calipso. -Ziah e Sadie? Potete...
Ziah si avvicinò e lesse:

Tutti ce l'hanno, ma nessuno può perderla

-Un altro indovinello? -chiesi.
-Siamo nella Sfinge dopotutto. -commentò Hermione.
-Cosa può essere? -domandò Ginny.
E ci mettemmo a pensare.
-La famiglia? -propose Hazel dopo un po'.
Non successe nulla.
-Beh, avrebbe avuto senso. -commentai.
Poi Annabeth si illuminò: -L'ombra!
La parete si divise in due, rivelando un varco.

{Sam}
Heart ci faceva luce con una runa, mentre io chiudevo la fila con l'ascia stretta in pugno.
Da quanto stavamo camminando? Pochi minuti? Ore?
-Ragazzi, credo che qui ci siamo già passati. -dissi. -Stiamo girando in tondo.
Magnus si appoggiò alla parete, sbuffando: -E meno male che dovevo trovare Alex da solo. Qui dentro ogni luogo è uguale ad un altro!
-Tranquillo, ragazzo. -Blitz gli mise una mano sulla spalla. -Sono sicuro che sarà facile arrivare ad Alex.
Heart attirò la nostra attenzione schioccando le dita.
-Che c'è amico? -chiese Magnus. L'elfo indicò verso la direzione in cui stavamo andando: dal corridoio provenivano dei suoni e una luce.
"Arriva qualcuno!" Gesticolò Heart.
Strinsi l'ascia, facendo sbiancare le nocche della mano.
-Magnus, sei tu quello che deve trovarla. -dissi al figlio di Freyr. -Qualunque cosa succeda, tu devi continuare, chiaro?
Magnus mi guardò: -Non posso abbandonarvi, ragazzi.
-Devi farlo. -fece Blitz. -È necessario.
-Trova mia sorella. -ordinai guardandolo negli occhi. -E portala fuori da qui.
Il ragazzo sembrò combattere contro la sua volontà, ma alla fine annuì.

Le Nove MuseWhere stories live. Discover now