2. Il primo giorno

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~ pareti nere sporche di sangue, due
uomini con una bambina che piange... più si avvicinano più noto i suoi capelli rossi e gli occhi verde chiaro, è veramente bella... sento una voce in lontananza... << Ambra!Ambra!>> ~

<<Ambra!>> ...apro gli occhi di scatto e vedo Marta che mi chiama, ha uno sguardo spaventato.
<<Ambra stai bene??>>
<<Si, non si preoccupi ho fatto solo un brutto sogno>> le dico mentre cerco di mettere a fuoco ciò che mi circonda
-5.50 am- c'è scritto sulla sveglia, tra 10 minuti scatterà, tanto vale alzarsi ora.
La disattivo e dopo aver ripetuto altre cinque volte, a Marta, che sto bene, mi alzo e vado a fare colazione per poi andare a lavarmi.
Una volta arrivata a scuola a piedi (ieri ho imparato la strada con l'aiuto di Pablo), aspetto che pronuncino il mio nome. In questo momento indosso una canottiera verde e una felpa nera come i leggins e le scarpe e ai capelli porto un elastico verde come la canottiera.
<<Preziosi Ambra>> mi chiama la signorina con in mano la lista degli alunni della 1AMODA.
Entro a testa alta e aspetto che vengano chiamate quelle che rimangono.
Una volta finita la lista, veniamo condotte al terzo piano, nel quale si trova la nostra classe.
In una parola è STUPENDA :
A destra ci sono delle finestre grandissime da cui si può vedere un bellissimo panorama, a sinistra il muro è grigio con dei disegni di draghi rossi sopra
L'aula è piena di luce e per quanto riguarda la lavagna, è bianca e al posto dei gessetti ci sono dei pennarelli.
I banchi sono tre ad ogni fila, decido di mettermi al secondo banco nella fila centrale. Accanto a me viene a sedersi una ragazza dai lisci capelli biondi e gli occhi azzurro oceano.
<< Piacere, io sono Amanda>> mi dice sorridendo.
<<Ambra>> rispondo porgendole la mano. Lei me la stringe, dopodiché comincia a guardarsi intorno mentre io porto la mia attenzione sulla professoressa che si sta schiarendo la voce per iniziare a parlare:
<<Ben venute ragazze, io sono la vostra docente di lettere ma della mia materia ne parleremo nei giorni successivi. Adesso vorrei che faceste conoscenza con la vostra compagna di banco >>.
<< Prof ma io e lei già ci conosciamo>> risponde una ragazza mora dietro di me, riferendosi a lei e alla sua compagna.
<< Allora la sua vicina cambierà posto con la ragazza di fronte a lei>> spiega riferendosi ad Amanda che si alza guardandomi con uno sguardo dispiaciuto. << Sarà per un'altra volta>> le dico sorridendo, al che lei ricambia il sorriso e si sposta al banco dietro.
Accanto a me si siede una ragazza con i capelli corti di color marroncino chiaro come gli occhi.
A differenza di Amanda lei non mi degna di uno sguardo e fissa il pavimento.
<< Piacere Ambra>> le dico io. <<Ludovica>> risponde continuando a fissare il pavimento.
Visto che non parla inizio a presentarmi:<< Dunque come ho già detto mi chiamo Ambra, ad aprile compio 15 anni, sono figlia unica, vengo da Reggio Calabria, ho sempre praticato nuoto e il mio colore preferito è il blu mare... tu invece??>>
All'inizio penso che non voglia parlarmi, ma poi alza lo sguardo e fissando la cattedra risponde << Sono Ludovica Pamelli, frequento equitazione da cinque anni, ho un fratellino di otto anni che si chiama Ettore e il mio colore preferito è il nero>> dice senza trasmettere emozioni.
Non faccio in tempo a rispondere che la prof inizia a dire:<< bene, adesso a turno dovrete descrivere alla classe la vostra compagna >>...

3 ore dopo

Tra poco suonerà la campanella e usciremo da scuola. Devo dire che mi sono divertita oggi, le mie compagne sembrano simpatiche e spero di trovarmi presto delle amiche.
Appena suona la campanella mi catapulto giù per le scale.
Corro così velocemente che ad un certo punto inciampo cadendo addosso a qualcuno.
Non sono mai stata una "lecca culo", quindi non sento mai il bisogno di scusarmi con qualcuno, in genere sono gli altri a chiedere scusa a me, anche quando non hanno sbagliato.
<<Ma sei matta??>> sento urlare dalla persona sotto di me.
<< Sto parlando con te >> questa frase l'ho già sentita... guardo bene e mi accorgo che è il ragazzo che ieri mi aveva detto che ero pallida.
<< Ti ho sentito, e no, non sono matta, sono solo inciampata mentre correvo>> rispondo con disinteresse mentre mi rialzo senza preoccuparmi minimamente del fatto che lui è steso a terra, almeno ha attutito il colpo.
<<Primo, non dovresti correre per le scale, secondo, devi chiedermi scusa per essermi caduta addosso >> risponde schietto lui.
<< Primo, non sei mio padre né il preside per dirmi cosa posso o non posso fare, secondo, non ho nulla di cui scusarmi visto che sei tu quello che si deve levare di mezzo>> ribatto io.
Lui mi squadra da testa a piedi per la seconda volta con sguardo pensieroso, poi si decide a parlare << sei la ragazza più maleducata che io abbia mai conosciuto >> mi dice serio. << Piacere mio >> rispondo ironica e lo sorpasso andandomene per la seconda volta da quando lo conosco.
Percorro la strada per tornare a casa e una volta arrivata, entro nel palazzo e mi precipito nel mio appartamento.
Appena entrata mi butto sul divano, lancio le scarpe in aria e accendo la tv.
<< Ben tornata Ambra, com'è andata la giornata?>> mi domanda gentilmente Marta.
<< Benissimo, grazie per l'interesse >> rispondo accennando un sorriso.
<< La pasta è sul tavolo >> mi informa lei. Al pensiero del cibo, scatto in piedi e corro a prendere il piatto che lo contiene e la lattina di coca cola affianco, poi mi ributto sul divano.
Passo il resto della giornata a oziare, ceno e preparo i vestiti che ho intenzione di indossare domani prima di cambiarmi e andare a letto.

Anche questo capitolo è finito!
So che è breve, ma piano piano scriverò sempre di più, devo solo prenderci la mano...se vi piace mettete una stellina e aggiungete un commento💙 al prossimo capitolo!😙

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