11. Non volevo illuderti

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È da giorni che Marcus non mi rivolge la parola, si limita a darmi passaggi e farmi trovare qualcosa di buono sul banco come merenda.
Rispetta l'accordo.
Però non potrei dire lo stesso di me.
Non sembriamo per niente fidanzati, non proferiamo parola, ma forse è meglio così, si sarà accorto che era una stupidaggine e che ora le ragazze lo vogliono ancora di più.
In questo momento siamo nella sua macchina, diretti verso il nostro condominio.
Lui come al solito non mi parla, non mi guarda neanche per errore.
All'inizio mi stava bene, ma adesso mi chiedo perché non sembriamo neanche conoscenti.
<< Marcus >> lo chiamo.
Non risponde.
Ok.
Continuo io.
<< Perché non ci rivolgiamo più la parola? >> ancora silenzio.
Non lo sopporto.
<< Marcus dovresti almeno rispondermi per educazione >> dico ma me ne pento subito perché d'improvviso accosta bruscamente.
<< Ma dico sei matto!? >> urlo con il fiatone.
Mi ha fatto prendere uno spavento.
<< Vuoi sapere perché non ti parlo? >>
Si.
<< Bene, mi sono accorto che sprecavo tempo e... >>.
Cosa?
Lo interrompo subito:
<< Ma cosa stai dicendo? Avevamo solo un accordo, che mi hai supplicato tu per accettare! E ora mi vieni a dire che sprecavi tempo? Semmai io! A fingere di stare con te che poi neanche mi rivolgi più la parola.
Ma infondo, sai cosa? Non mi importa.
Non siamo neanche amici.
Non lo siamo mai stati.
Non so perché ho pensato che saremmo potuti andare d'accordo >>.
Ormai non riesco più a trattenere le parole che covavo dentro.
Nei suoi occhi noto un lampo di senso di colpa.
<< Ambra... >>
<< No, fermo. Non dire niente, non li voglio più i tuoi passaggi e nemmeno la merenda. È inutile, tanto nemmeno ci conosciamo o almeno, fingiamo di non esserci mai conosciuti, semmai solo visti di sfuggita qualche volta >>
Trattengo a stento delle lacrime improvvise che minacciano di uscire allo scoperto.
Perché mi sta venendo da piangere?
È da tanto tempo che non provo questa sensazione.
Forse troppo.
Lui emette un sospiro.
<< Non volevo illuderti >> dice.
Ecco.
Lo avete sentito quel "crak" ?
Bene, era il mio cuore.
E non so nemmeno perché.
Forse, infondo, nella parte più remota della mente, mi ero veramente illusa, illusa di piacergli, almeno un po'.
Illusa che non mi stesse solo usando.
Ma a quanto pare mi sbagliavo.
Scuoto la testa perché capisco di essere stata una stupida a crederci anche solo per un attimo.
<< Rimetti in moto >>.
<< Cosa? >>.
<< Hai sentito. Voglio tornare a casa >>.
Il tragitto è silenzioso, non sono una di quelle persone che mette la musica per evitare l'imbarazzo, perché è proprio l'imbarazzo quello che voglio che senta.
Appena parcheggia davanti al palazzo mi affretto a scendere dalla macchina ma lui mi afferra per il polso per bloccarmi.
Non mi volto.
Senza guardarlo, per evitare di tradire qualche emozione, domando:
<< Che c'è? >>
<< Voltati >>
<< Come? >>
<< Voltati >>
Il tono di voce è duro.
Faccio come dice.
E riaccade.
I miei occhi nei suoi.
Per un momento tutta la tristezza sembra scomparire.
Poi, però, mentre sto per sorridere, lui spezza il silenzio:
<< Mi dispiace di averti ferita >>.
Ah.
Solo questo.
In tutta risposta gli faccio un cenno d'assenso, poi scendo definitivamente dalla macchina, richiudendomi la porta alle spalle.
E corro.
Corro fino a casa mia.
Corro fino alla mia camera.
E finalmente piango.
Finalmente mi sfogo.

Non so quanto tempo rimango così, ma ad un certo punto, sento la voce di Marta che mi chiama per la cena e ricordo di non aver pranzato.
Guardo l'ora e mi stupisco quando vedo che sono già le 20.00.
Controvoglia abbandono il mio comodo materasso e scendo al piano di sotto, rimanendo quasi sconvolta dall'immagine che mi si presenta:
La tavola apparecchiata e tutt'intorno seduti: Marta, Pablo, mia madre, mio padre e Lucia.
Cosa ci fanno qui?
Non che mi diano fastidio, sono solo... sorpresa.
Appena si accorgono di me sorridono e urlano un << sorpresa! >> in coro.
Io mi fiondo ad abbracciarli uno ad uno.
Una volta a tavola, gli chiedo il perché di questa visita.
<< Ci mancavi tesoro, inoltre volevo vedere come va con il gatto! >>
<< Non era un cane? >>
<< Quello che è >>.
Scuoto la testa divertita, mia madre è sempre la solita.
<< Papà, a te come va con il lavoro? >> domando incuriosita.
<< Se tutto va bene, a breve riceverò un aumento >>
<< Ma è fantastico! >>.
Appena termino la frase qualcuno bussa alla porta.
Mamma si alza dicendo: << Vado io! >>. E vabbè. Non conosce nessuno qui a Roma, ma vabbè.
Mi riempio un bicchiere d'acqua ed inizio a berlo.
<< Ambra, tesoro! Qui c'è un ragazzo che dice di essere il tuo fidanzato! >>
Sputo l'acqua dal bicchiere, che finisce in faccia a mio padre.
Ops.
Tento di pulirlo con un fazzoletto nel momento in cui Marcus fa il suo ingresso nella cucina, insieme a mia madre.
Mi fa un sorrisetto timido.
Sciocco la lingua sul palato.
Ma fammi il piacere.
Lo fisso alzando un sopracciglio.
<< Prego... >>
<< Marcus >>
<< Marcus. Prego Marcus, siediti con noi >> mia madre mette il dito nella piaga.
Stupendomi, Marcus prende posto accanto a me.
Ma a che gioco sta giocando?
<< Sai, mia figlia non mi aveva detto di avere un ragazzo, soprattutto bello come te >> continua imperterrita mia madre e io mi schiaffeggio mentalmente la fronte.
Mio padre, invece, fissa il mio presunto 'ragazzo' con aria vagamente infastidita.
Lucia, che fino ad ora era rimasta in silenzio, decide di proferire parola:
<< Capisco tua madre Ambra, ma io, IO, sono la tua migliore amica, credevo che ci dicessimo queste cose >> so che sta scherzando, perché lei è l'unica in questa stanza, ( apparte me ) a sapere come stanno le cose realmente.
<< Io l'avevo detto che ti serviva un coniglio >>
<< Non era un gatto? >>
<< No. E smettila di contraddirmi >>
Mia madre mi fulmina con lo sguardo.
Vabbè.
Io mi chiamo fuori.

La cena si è stranamente svolta in modo tranquillo.
Una volta finito di mangiare provo ad alzarmi ma mia madre mi blocca:
<< Ambrettina, perché tu, Lucia e Marcus non andate a vedere un bel film? >> propone entusiasta.
Ma certo, proprio a quello pensavo.
<< Ehm, io veramente pensavo di... >>
<< E film sia! >>.

Buon pomeriggio.
Come state?
Che ne dite di questo capitolo?
Fatemi sapere❣❣
A presto! ❤

Lo Sbaglio Più GiustoOù les histoires vivent. Découvrez maintenant