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In questi –a mio dire– discutibili brani l'essere umano compare come semplice spettatore dell'immenso spettacolo che è la natura, al posto che esserne un vivo partecipe.
L'animo umano di codesti autori è ormai affievolito, in quanto, parafrasando "Il Sublime", scritto da un ignoto nel I secolo d.C., se guardassimo il complesso delle nostre vite, compresa l'influenza delle stesse su ciò che abbiamo intorno, capiremmo subito il significato della nostra esistenza.

La sofferenza è dunque parte integrante dell'uomo; chi afferma il contrario non è mai stato felice davvero.

Naturalmente sofferentiWhere stories live. Discover now