Fine

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Era lì.
Davanti a me.
Sdraiata su quel letto da tanto.
Gli occhi chiusi.
Un espressione angelica.

Io le accarezzo i capelli e gli sposto le ciocche ribelli dietro le orecchie per scostarle dalla fronte.

Le do un bacio a stampo.

Mi manca da morire.
Non è possibile una cosa del genere.
Lei, la ragazza più forte e stupenda che abbia mai conosciuto, la ragazza perfetta che ho finalmente incontrato, rischia di lasciarmi per sempre.

Spero solo che si risvegli. Un giorno.

È tutta colpa mia. Quel maledetto giorno me l'ha portata via.

Una delle cose a cui tenevo di più mi ha tradito facendomi un male al cuore che a parole non si può descrivere.

Jenny.
Su quel letto d'ospedale da due lunghissime settimane...



















...In coma...

















...Per colpa mia.

Sono io che dovevo proteggerla. Spettava a me prendermi cura di lei.

Io: "Hey piccola - le accarezzo i capelli- so che non stai bene quindi non ti chiederò questo. Volevo solo farti sapere che ogni giorno che passa, ogni fottutissima ora, minuto e secondo, io muoio dentro, perché tu non sei accanto a me. Non hai le tue morbide labbra sulle mie. Non sorridi.
Rimani sdraiata su questo fottuto letto d'ospedale, e io mi rivedo la scena ogni volta. Tu, lontana da me. Sdraiata sul cemento freddo della strada. Avrei dovuto rallentare prima di quella maledetta curva. Non avrei dovuto chiederti ciò che sapevo già. Il tuo primo e ultimo "ti amo". Avresti dovuto esserci per sempre, vicino a me. La gente che ha meno di tutti è quella che soffre di più. Tu non hai niente, te ne rendi conto... Non hai più una madre, non hai più un fratello, non hai mai avuto un padre degno di essere chiamato così. Non hai mai avuto una persona capace di proteggerti per davvero, non sono mai stato in grado di farlo.
Sono un perdente. Sarei dovuto morire. Morire con il tuo sorriso. E invece no... Mi sono svegliato. Era tutto così confuso. Gli abbaglianti dell'ambulanza e della polizia erano un inferno. Poi ho visto la tua sfocata figura essere presa e portata su una barella. Le porte dell'ambulanza chiuse e tu sparita nella notte. la tua posizione segnata solo dal blu della rumorosa sirena.
Poi, una sensazione strana. Mi portano all'ospedale in ambulanza.
E io non ero in grado neanche di rispondere alle semplici domande che mi porgevano. Ero sotto shock. Piangevo il tuo nome. Avrei dovuto proteggerti. É stata tutta colpa mia.
Io ti amo. Ti amo più della mia vita. Darei la mia esistenza per vederti sorridere ancora per un soli secondo."









Le strinsi la mano e piansi nascondendo la testa nel suo collo.

Un sussurro ben distinto si fece spazio tra il silenzio della stanza.
"ti amo"

La guardo per assicurare di non essere partito del tutto.
Gli occhi della ragazza si aprono leggermente.

Jenny: "n-non è s-stata colpa tua"

Io la abbraccio e lei sorride debolmente.

Io: "mi sei mancata piccola mia" le do tanti piccoli baci su tutto il viso.

Jenny: "ci sei sempre stato per me. Ogni volta che sei venuto qui. Che intrecciavi le nostre dita. Che mi baciavi. Io ho sentito tutto. Mi sentivo protetta solo perché mi stavi vicino. Non ho mai detto che voglio una persona che mi protegga, so farlo da sola. Io voglio una persona che mi ami. E siccome ho te al mio fianco, ho tutto quello che desidero"

Io: "sai che ti amo più della mia vita vero?"

Jenny: "ma non devi. Hai solo una vita e puoi avere tutte le ragazze che vuoi"
Io: "cosa mi importa delle altre se io ho te?!" dico quasi avaro.

Jenny sospira e le do un bacio sulla guancia.

Io: "ti amo Jenny. I tuoi occhi mi hanno stregato dalla prima volta che ti ho vista. Da quando hai cercato protezione da me. Da quando hai pianto e ti sei sfogata tra le mie braccia e ti sei fidata di me"

Jenny: "mi sono sempre chiesta se fosse possibile essere felice senza una famiglia. Tu sei la mia ricchezza più grande, tu sei la causa del mio sorriso e del battito del mio cuore."



*qualche mese dopo*

Io: "é tua Jenny" le passo la palla che prende perfettamente.

Corre rapidamente verso la porta. Scarta e dribbla tutti i difensori.

GOAL

Corre verso di me e mi salta addosso facendomi cadere all'indietro con lei sul petto. Ride e mi abbraccia.

Jenny: "ho fatto goal hai visto?"
Io: "certo tesoro mio. La riabilitazione ha funzionato alla grande"

Finita la partita ci ritroviamo tutti a casa mia a festeggiare.

Arion: "A Jenny, alla sua guarigione e ai suoi splendidi goal"

Tutti alziamo il bicchiere.
Tutti: "A JENNY"

Lei si cerca di nascondere in un angolino rossa come un peperone, ma la prendo in braccio e la bacio.

Jenny ricambia subito dopo.
Aitor: "UN APPLAUSO AI PICCIONCINI CHE SI STANNO SBACIUCCHIANDO"

Tutti iniziano ad applaudire e a fischiare creando un baccano.

Dopo non troppo tempo la casa si libera e io e Jenny la sistemiamo.
Sgattaiolo in camera e torno da lei

Jenny pov
Vedo riapparire Victor.
È strano.
Io: "patato? Qualcosa non va?"
Vic: "in realtà sì"

Si avvicina a me tristemente.
Mi preoccupa molto.

Vic: "non ti ho mai detto una cosa molto importante"
Io: "Dio, mi stai spaventando Victor"

Vedo Victor abbracciarmi.
Baciarmi il collo fino a trovarsi dietro di me.
Poi del freddo sul collo.































Prendo tra le mani il ciondolo d'oro che penzola dal mio collo.
Lo apro.

Una foto mia e di Victor è contenuta all'interno del ciondolo. Una lacrima calda mi bagna la mano.

Vic: "Jenny. Vuoi essere la mia ragazza?" mi riappare davanti.

Io: "no" dico secca.

































Victor fa per aprire bocca ma lo precedo.
Io: "voglio essere la tua ragazza per l'eternità." piango e mi bacia.

Ci baciamo

Per minuti.

Ci coccoliamo.

Per ore.

Ci amiamo

Per sempre.

~Fine~

Angolo mio
Scusate se ci ho messo tanto ma ho avuto dei problemini.
Spero che la storia vi sia piaciuta.
Non farò il sequel mi dispiace.
Scrivete nei commenti se vi è piaciuta la storia e mettete una stellina.

Insegnami ad amare // Victor Blade    [completata] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora