Capitolo Quarantatre Asher

10.4K 488 54
                                    


Capitolo Quarantatre

Asher



Da giovane, quando ero arrabbiato e non sapevo in che altro modo affrontare ciò che mi stava succedendo, ho reagito come qualsiasi altro ragazzo dalla testa calda, lasciandomi coinvolgere in scontri privi di importanza, ma nemmeno dopo aver ricevuto un pugno in pieno viso ho mai provato lo stordimento che sento ora.

La felicità è così tanta che non so come gestirla e sento la mia testa galleggiare.

Non riesco a pensare a nient'altro, ma allo stesso tempo la mia mente è piena di miliardi di pensieri, tutti riguardanti la donna che è appena scomparsa nel bagno delle signora, lasciandomi addosso una strana sensazione di vuoto.

Se mi concentro leggermente, posso sentire ancora la sensazione di stringerla perché, dopo averla tenuta stretta per un tempo indefinito, per timore che se ne andasse di nuovo o di svegliarmi, per rendermi conto che si trattava solo di un sogno, è come se mi si fosse infilata sotto la pelle.

Alla fine, Evelyne si è districata dal nostro abbraccio solo per rifugiarsi nella toilette e cercare di, cito testuali parole: ‹‹...Porre rimedio al disastro che ho combinato piangendo.››

Ciò che dice il detto è vero, perché sebbene mi rendessi conto che, esteticamente il trucco ormai era andato e ciò che rimaneva era solo una specie di pasticcio a macchie nere, a me continuava comunque a sembrare bellissima.

Ancora non riesco a credere a quello che ha detto, mi sembra così assurdo, impossibile, soprattutto perché so bene quanto abbia pianto la finta morte del marito, per cui è davvero incredibile che abbia scelto me, invece che lui.

Non sono una buona scelta e c'è Reyna di mezzo e pensavo che, anche mettendo il caso che i suoi sentimenti fossero ormai svaniti da tempo, avrebbe fatto uno sforzo per ridare a quella bambina suo padre.

Invece la logica complessa di Evelyne mi ha messo di fronte a cose che non avevo pensato, ma che avrei dovuto valutare, soprattutto vista la situazione di Trystan e Alice, fin troppo simile.

Christopher Robb ha, sì, salvato la vita di quella che era sua moglie e messo fine al pericolo che incombeva sulle nostre teste, facendo ciò che nessuno di noi avrebbe potuto fare o voluto, perché un omicidio è qualcosa di molto estremo, ma ha anche messo in evidenza i cambiamenti che questi anni hanno prodotto in lui e, da gran donna qual è, Evelyne non solo ha fatto una scelta molto difficile, ma ha anche trovato il modo di proteggere sua figlia e tutelarla da una delusione che, come ha detto giustamente lei, l'avrebbe segnata a vita.

So cosa significa essere abbandonati, sentire come se non si valesse niente, e rimanendo all'oscuro di tutto, quella bambina potrà crescere felice e spensierata.

Non avrei mai pensato a qualcosa del genere e questo dimostra, a rigor di logica, quanto prendersi del tempo per riflettere sia stata la scelta giusta, anche se, come un ragazzino immaturo, prima di ora, non sono riuscito a comprendere la sensatezza della sua richiesta.

Non importa quanto io sia affermato a livello lavorativo, quanto successo possa avere avuto con le donne o quanto denaro io possa accumulare nella mia vita, sono appena arrivato alla conclusione che, dal punto di vista emotivo, sono rimasto un ragazzino di venticinque anni.

Dieci anni di chiusura, tempo passato a rifuggire qualsiasi possibile legame affettivo in grado di ferirmi, mi hanno lasciato un vuoto che non sapevo nemmeno esistesse.

Unexpected Love #2 Sanders Brother's SeriesWhere stories live. Discover now