blood // water - connor × markus

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Richiesta da Anne_TheNightmare

You thought you could go free
But the system is done for
If you listen here closely
There's a knock at your front door

We'll never get free
Lamb to the slaughter
What you gon' do
When there's blood in the water
The price of your greed
Is your son and your daughter
What you gon' do
When there's blood in the water


Markus

Bang!

Il colpo di pistola trafisse le orecchie dell'androide: potente, assordante, attraversando l'aria come un coltello nel burro. Il tanto familiare rumore di un'arma da fuoco non dovrebbe colpire cosi tanto l'androide, oramai abituato al suono di quei colpi, sinonimi di vite rubate. Umane o androidi, non faceva differenza per lui: tutti hanno una vita, e tutti hanno diritto a viverla. Per questo odiava la violenza: chi sei tu per strappare il respiro a qualcuno?

Eppure, quel colpo lo risvegliò, e dietro di lui un corpo cadde al suolo. E per un attimo, fu come se fosse stato colpito lui: girandosi, i suoi occhi eterocromatici si appoggiarono sul corpo alto e slanciato di un androide, vestito in uniforme e con una pistola in mano, caduta rovinosamente al suo fianco. E mentre cadeva, Markus si dimenticò di tutto e andò al suo fianco, inginocchiandosi vicino a lui.

-No, no...
La sua voce spezzata, come la vita di Connor: ancora boccheggiante, il led sulla sua tempia di un rosso purpureo, gli occhi vitrei che stavano perdendo lucentezza. Sul suo petto un buco da cui usciva copioso il Thirium. Per un attimo Markus andò in panico, riusciva a sentire il sistema che cedeva. Non lui, non adesso... La battaglia era quasi finita, stavano vincendo. E ora, al suo fianco, l'androide che aveva conosciuto meno, che era apparso come un fulmine a ciel sereno, lo stava abbandonando per sempre.

Mise la mano sul suo petto che ondeggiava simulando un respiro umano, rotto da spasmi. Aprì la giacca e la camicia sporche di azzurro, mentre gli occhi di Connor osservano le lacrime che si formano sul suo volto mentre realizza la gravità della ferita. Il proiettile ha centrato la pompa e colpito di striscio un biocomponente importante, sta perdendo Thirium, troppo... Markus osserva il suo petto chiaro squarciato da quella ferita maledetta, un proiettile vagante che poteva colpire chiunque, e aveva deciso di conficcarsi nel nucleo vitale di quello creatura innocente. E, nonostante qualsiasi vita per lui contasse, si sentì morire all'idea di perdere la sua, di perderlo: e in un attimo, si accorse di ciò che significasse, ricordando quello che aveva ascoltato una volta, tanto tempo fa: una frase che non riusciva a comprendere prima, ma che ora aveva preso immediatamente significato. A volte quello che senti per qualcuno è chiaro solamente quando poi lo perdi...

Già, perché forse si era innamorato di quell'androide che era venuto per ucciderlo, messaggiero di morte per la sua stessa specie. Quella povera anima in pena che credeva di fare la cosa giusta, comandata come un pupazzetto da individui che volevano solo sostituirlo appena possibile, che non aspettavano altro di liberarsene. D'altronde, che te ne fai di un prototipo? Eppure, vedendo i suoi occhi castani fissarlo intensamente, rapiti da un dolore che Connor non riusciva a spiegarsi, dalla sua bocca cominciarono a uscire parole cariche di paura.
-Andrà tutto bene Connor, andrà tutto bene....

Sistemi vitali danneggiati
Biocomponente n. 8451 danneggiato
Biocomponente n. 8901 danneggiato
Tempo rimasto allo spegnimento: -00:00:55

L'androide dai capelli castani mosse debolmente la mano verso Markus, mentre cercava la forza per parlare.
-Markus... è finita.
La sua voce tremava, quasi rassegnato, mentre lo sguardo cade sulla ferita.
-Ho paura.
La sua voce si spezza, mentre Markus gli afferra la mano.
-Connor, tutto questo non doveva succedere, se solo io...
-Doveva andare cosi- dice Connor cercando di alzarsi, ma cadendo rovinosamente a terra.
-Non ti muovere...

Tempo rimasto allo spegnimento: -00:00:30

Markus si sentì morire. Prima Carl, poi Simon, infine Connor... Stava perdendo chiunque contasse qualcosa nella sua vita, solo perché stava facendo la cosa giusta. Perché stava accadendo tutto questo, perché?
Il led di Connor sfarfalló ritornando sul rosso purpureo. Aveva una sola cosa da fare.

Mentre deglutiva, il suo sguardo si fermò sul suo viso: gli occhi vitrei, i capelli scuri bagnati dalla pioggia, le labbra umide per il Thirium che aveva iniziato a fuoriuscire dalla sua gola e dal suo naso. Nonstante quell'azzurro denso che le ricopriva, Markus le riconobbe: quelle labbra sottili e delicate che avrebbe sempre voluto baciare, il corpo che avrebbe voluto stringere per dimenticare gli orrori della guerra e della morte. Connor continuava a guardarlo, in attesa di una risposta. E Markus si chinò su di lui, baciandogli le labbra umide.

Fu un bacio strano quanto straziante. Le due labbra si incastrarono perfettamente, muovendosi in sintonia: uno forte, preso da rabbia e dispiacere, le lacrime sul suo volto che si mischiavano con il sangue di lui, debole ma bisognoso di aiuto, a un'ultimo gesto prima di abbandonare tutto ciò che aveva conosciuto. Un bacio che sapeva di lacrime e di benzina, di delusione, di angoscia e di rabbia. E un pizzico di sollievo. Un sollievo però penetrante, che si trasformò subito in un ago che trapanava il cuore dell'androide dalla pelle abbronzata. Mentre i due si staccarono, a malincuore Connor fissò gli occhi di Markus per un'ultima volta, cercando il sollievo che aveva avuto dal bacio, la pace prima di lasciarlo, di lasciare il dolore che lo stava distuggendo.
-Ti amo...

Tempo rimasto allo spegnimento: -00:00:00

Mentre pronunciava quelle parole difficili, profonde, di solito accompagnate da gioia, imbarazzo e farfalle nello stomaco, gli occhi dell'androide si spensero, la voce gli morì in gola cosi come il respiro. In un rantolo finale, Markus la sentì la sua mano rilassarsi, e il led, prima rosso e sfarfalante, si spense con un suono triste.

L'aveva perso.

Aveva perso tutto ciò che contava nella sua vita, ancora una volta. Il suo petto si squarciò dal dolore, gli occhi bruciavano come se ci fosse stato sopra un pugno di sale, il sistema collassò mentre l'androide si alzò in piedi, non prima di aver adagiato bene il corpo dell'amico, del compagno, di Connor. Le braccia incrociate sul petto, gli occhi chiusi e rilassati. Gli aveva pulito velocemente il Thirium dalla bocca, rilassata in un sorriso. Se non fosse stato per il colpo al petto, sembrerebbe solo addormentato, alle prese con un sogno dove magari lui era partecipe.

Markus aveva gli occhi sfocati dalle lacrime. Mentre la pioggia continuava a cadere un tuono squarciò il cielo, come se l'universo fosse partecipe del dolore dell'androide, rimasto solo di nuovo.

E mentre il Thirium si mischiava con l'acqua, Markus afferrò il metallo freddo della sua pistola, impugandola stretta.

Un altro colpo vibrò in aria.

E un altro corpo cadde a terra.

Altro sangue macchiò la pozza d'acqua: rosso o blu, non ha più importanza.

Non dovrebbe averne...

Giusto?

made for something more || detroit: become human osDove le storie prendono vita. Scoprilo ora