made for something more || detroit: become human os

just the way you are - markus × simon

• richiesta da josedeacon •

feels like you're falling,
nah, who's to blame?
wishing you'd only be more like them
over, and over,
you cry yourself to sleep
and you're colder, much colder
if only you could see...

don't you know that you're beautiful?
just the way you are, just the way you came.

Simon

Faceva freddo quell'inverno, e a Simon non serviva una pelle umana per sentirlo e capirlo. Anche perché quel gelo, quella tempesta di graziosi fiocchi bianchi che si abbatteva all'esterno raffigurava benissimo la sensazione di tempesta e confusione che alleggiava nel suo animo.

Era da un quarto d'ora che quei due stavano fuori, sotto uno dei portici di Jericho che dava sullo scorcio innevato della città di Detroit. Un panorama da togliere il fiato, quasi romantico. Le luci della cittá brillavano aggressivamente, mentre la neve la rifletteva rendendola più docile, più soffusa. E tutto questo mentre il tramonto aveva lasciato uno strascico rosso e arancione nel cielo che si incuria già per accogliere la notte.

E lui stava osservando, seduto su delle casse lignee che probabilmente erano più vecchie di lui. Markus era seduto sulla poltrona chiara, osservando la neve con gli occhi sempre attenti, pronti a cogliere ogni singolo dettaglio, curioso e nel contempo tranquillo. O forse era quello che voleva far trasparire. North invece era in piedi: andava avanti e indietro gesticolando e parlando animatamente, a volte gettando occhiatacce a Markus, forse con qualche lacrima che cercava di cacciare indietro.

Finiva sempre così. Markus non è un tipo violento, l'aveva fatto capire subito con gli atteggiamenti e la sua empatia unica. Non odiava gli umani, non li voleva uccidere e credeva che loro meritassero rispetto e diritto alla vita tanto quanto noi. Lo scopo della rivoluzione era quello di farglielo capire, e lo capiranno. Markus è la persona adatta a guidare gli androidi per la giusta strada, lui l'aveva sempre saputo, sin dal primo momento in cui l'aveva visto. Invece North è totalmente diversa da lui. Arrabbiata con il mondo, con gli umani e in cerca di vendetta che forse non riuscirà mai a soddisfare, ma troppo cieca per vedere al di là del suo piccolo mondo. Dio, quanto la odiava.

Era in momenti come questo che Simon non si sentiva in colpa per i suoi pensieri: lui, che di solito è gentile con tutti, non sopporta più la sua compagna di sventure? Dopo Josh, lei era quella con cui aveva legato di più. Eppure, non poteva fare a meno di notare il modo in cui guardava Markus. Come se lui fosse l'unico a capirla, come se fosse l'unico con il potere di salvarla dal suo rimorso e dalla sua ira. E vogliamo parlare degli sguardi che Markus le rivolgeva? Benché fosse una testa calda, North era attraente. Persino lui l'avrebbe ammesso, per quanto gli duoleva farlo.

E lì si accorse che la giustificazione che si era dato fino ad adesso era vana. Neanche tanto, in realtà: lei lo voleva morto, quel giorno alla torre radio. Lo aveva guardato negli occhi, sprezzante, e aveva detto a Markus di ucciderlo. Che non ce l'avrebbe fatta, che l'avrebbero sfruttato per prendere informazioni su di loro. Come se lui fosse solo un oggetto.

Fu li che Markus si alzò, e andò verso North. I due erano uno davanti all'altra, e si guardavano negli occhi. Markus le pose il palmo, e lei riluttante gli porse il suo. E la pelle che ricopriva le loro braccia si disattivó, lasciando vedere la liscia pelle bianca che qua e là brillava di azzurro. Si erano connessi.

Simon allora realizzò perchè odiava North, o almeno, lo ammise a se stesso. La odiava perché era troppo vicina a Markus. E Markus l'amava. Non si erano mai baciati, o abbracciati, e non avevano avuto mai altro contatto. Ma la connessione? Quella era una cosa seria. Il cuore di Simon si mise a battere più forte, quando i due si allontanarono l'uno dall'altra, farfugliando parole che non riusciva allontana sentire oltre il vetro che separava il portico.