Capitolo 5

2.8K 145 10
                                    

Occhi negli occhi, una goccia tocca le nostre mani ancora unite. Due gocce, tre gocce... Inizia a piovere, forte. In un attimo ci ritroviamo bagnati fradici.
Non so cosa dire... Sono rimasta sbigottita da quelle parole: Resta con me.
Cosa dovrei fare, accettare? Beh, decido di seguire il mio cuore che per qualche assurda ragione dice: Resta.

Decido di annullare le distanze, mi avvicino  e delicatamente gli alzo il cappuccio della felpa. In silenzio osserva ogni mio movimento, ogni mia espressione. È una sensazione piacevole.
Sorrido. È un sorriso timido, un sorriso spontaneo.
Poggia una mano sulla mia guancia, lentamente... Come se avesse paura che da un momento a l'altro possa dissolvermi come un sogno o un'illusione, come se avesse paura che possa rompermi.
Oh, Adrian...
Chiudo gli occhi a quel tocco e, sempre imbarazzata, metto la mia mano sulla sua; è così calda nonostante la pioggia e il freddo improvviso.
Ho paura di riaprire gli occhi... Ho paura del dopo.
"Cosa non si fa per vincere eh Adrian?" una voce mi riporta alla realtà.
La scommessa!
'Stupida, stupida, stupida. Come hai potuto farti prendere in giro'
Mentre una lacrima scende solitaria sul mio viso, mischiandosi alle gocce della pioggia, corro via da lui.
Prima di scomparire dalla visuale odo un "Hai rovinato tutto" ridendo.
Mi sento così... Così... Inutile, usata, stupida. Credevo potessimo diventare amici, ma mi sbagliavo. Aveva ragione Alya, ricordo ancora le sue parole "Marinette, lo dico per te, stagli alla larga. Mi sono informata un po' in giro ed è un soggetto da evitare. Persone come lui, devono stare con i propri simili. E tu Marinette sei una ragazza dolcissima che non merita del male. Dai retta a me, non provare ad essergli amica... Perché lui non fa amicizia con ragazzi e ragazze come noi" cazzo se aveva ragione, ma non sbaglierò più.
A passo spedito mi dirigo in camera, devo cambiarmi se non voglio prendermi un malanno. Mi lavo e mi cambio. Ho voglia di fare quattro passi e due chiacchiere con la mia amica. Prendo il telefono e invio un messaggio ad Alya "Hai voglia di visitare il nuovo centro commerciale?" nel frattempo decido di vestirmi

Dopo circa una mezz'oretta esco dalla mia stanza e, avendo approvato la mia iniziativa, mi dirigo verso quella della mia bruna preferita

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Dopo circa una mezz'oretta esco dalla mia stanza e, avendo approvato la mia iniziativa, mi dirigo verso quella della mia bruna preferita.
Intravedo Adrian da lontano, che ci fa nel dormitorio femminile? Si consola in fretta.
Ok, Marinette. Non lasciar trasparire alcun tipo di emozione, sguardo dritto e spalle alte. Ci passiamo accanto, senza nemmeno regalarci un solo secondo.

"Uuh quanto amo i centri commercialii" urlacchia Alya
Ridacchio "Sì, lo so"
È da circa due ore che giriamo in questo enorme centro commerciale
"Dai dépliant sembrava più... Piccolo" mi pento della scelta. Avrei potuto optare per un semplice aperitivo al bar e invece no! Odio i posti affollati.
"Marinette guarda lì... " le vedo gli occhi a cuoricino e quando mi giro verso la vetrina capisco il perché "... È fantastico" continuo la sua frase.
Un vestito elegante corto con le spalline e un fiocco grande nella parte posteriore... ha preso possesso dei miei occhi. È nero con i due dettagli in bianco, è un incanto... Mi piace molto, anche se sento che non fa per me
"Forza entriamo, cosa aspetti a provarlo?" le chiedo raggiante.
"Io? No mia cara, Tu. Io lo trovo stupendo per te! Sono sicura che spaccherai cuori con quello indosso"
"Ma Alya, io non sono portata ad indossare abiti del genere... Io li disegno soltanto" rispondo decisa
"Ti fidi di me?"
Roteo gli occhi " È normale, ma..."
"Niente ma, entra e provalo. Fallo per me" mi fa gli occhi dolci... Come dirle no?
Entriamo, chiediamo aiuto, e vado in camerino. Quando esco rimango colpita come tutti i presenti "Wow" penso ad alta voce. Giro su me stessa col sorriso a trentacinque denti.
Senza mai staccare gli occhi dallo specchio mi avvicino ad esso e tocco lo specchio, stento a crederci che quella sia io. Sembro quasi... Carina.
Ad un tratto mi giro verso Alya "Adesso tocca a te" la invito a provarlo
Annuisce battendo le mani come una bambina. Facciamo cambio posto e dopo 5 minuti circa esce con l'abito indosso. Rimango a bocca aperta, così come il commesso.
Mi avvicino a lei che raggiante si osserva allo specchio:
"Hai appena trovato il tuo abito" le dico guardandola come una mamma orgogliosa guarda la propria figlia.

Serendipity Where stories live. Discover now