Capitolo 22

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Marceline si fermò davanti alla sua vecchia casa.
Era ancora casa sua, dato che non la avevano venduta e non aveva intenzione di farlo, quindi dentro c'erano ancora tutte le sue cose.
<tutti hanno un ombra> sibilò, cercando di calmarsi, per non spaccare tutto.
Alzò lo sguardo, consapevole del fatto che aveva ancora gli occhi viola, ma il Mantra sembrava funzionare, dato che sentiva pian piano il potere svanire.
<Tutti hanno un ombra>ripeté sussurrando, guardando attentamente ogni angolo della sua casa.
Non era cambiato nulla.
Era passato poco tempo, d'altronde.
C'era una crepa nel marciapiede, e Marceline si ricordò subito come era successo.
Mentre provava ad andare con la moto era caduta, rompendosi l'osso della gamba.
Rafael corse subito in suo aiuto, chiamando l'ambulanza e rassicurandola mentre piangeva.
Era stato un padre fantastico.
Tralasciando l'alcolismo.
Gli occhi di Marceline tornarono marroni e, finalmente, si sentì di nuovo normale.
Aveva in mente qualcosa, qualcosa di davvero pericoloso, ma non aveva molto tempo a disposizione e prima finiva meglio era.
Corse davanti al portone scuro del garage, cacciò dalla tasca posteriore dei Jeans un mazzo di chiavi con il quale aprì la porta.
Appena un raggio di sole penetrò nella stanza la superficie nera della Harley Davidson appartenente alla ragazza cominciò a luccicare.
<Oh bella mia, se mi sei mancata>
Dire che le moto erano la sua passione era dire poco, erano letteralmente la sua ossessione.
Da quando, a undici anni, aveva visto una moto sfrecciare davanti al vialetto di casa sua mentre giocava in giardino se ne innamorò perdutamente.
La sua prima moto fu una Derbi color verde militare abbastanza vecchiotta, ma per imparare a guidare andava super bene.
Poi cambiò in una Kymco rossa fiammante ed infine nella sua Harley Davidson nera.
Marceline si avvicinò lentamente alla sua moto, e con la punta delle dita ne sfiorò la superficie liscia e pulita.
Una marea di ricordi le pervasero la mente, e venne subito inondata di divertenti aneddoti con la sua moto.
Sorrise leggermente, poi afferrò il mazzo di chiavi della moto, che era appoggiato ad un tavolino di legno da lavoro, saltò in sella e le inserì.
Subito la moto fece un rombo di approvazione, e il sorriso di Marceline si allargò da un orecchio all'altro.
Accompagnò il veicolo a piedi fuori dal garage, chiuse la porta a chiave e si infilò le chiavi in tasca.
Saltò sulla moto e la accese.
Partì a tutta birra, con un adrenalina in tutto il Corpo, diretta di nuovo verso Beacon Hills.

What the Hell is happening to me? || Derek Hale Where stories live. Discover now