8. spiriti della terra

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passarono ore prima che lo spirito dell'acqua arrivò in città ed'era stanca. Gli spiriti dell'acqua, potevano rimanere fuori dall'acqua ma non per molto tempo, quando non riuscivano a respirare dovevano tornare in acqua, lo spirito era già da molto tempo che camminava e con l'acqua trasportava un corpo umano, quindi per lo spirito era un enorme sforzo, ormai le mancava l'ossigeno,aveva il fiatone come una crisi d'asma. Doveva affrettarsi, dopo svariate ore arrivò nella città,tutto era calmo e ormai era notte fonda, mancavano pochissime ore all'alba.
Sarebbe dovuta andare dai suoi nemici, gli spiriti del fuoco, una cosa che nessuno spirito dell'acqua era solito fare ma era l'unico modo per salvare quel ragazzo e stranamente era attratta e incuriosita da quel ragazzo, era diverso da tutti loro, era uno spirito umano, la faceva sentire libera il pensare che lui era libero,nessun compito particolare da svolgere, mentre lei aveva già tutta la vita programmata, un lavoro da fare in eterno, era interamente libero.
Arrivata vicino alla base degli spiriti del fuoco si mise al centro della strada principale, appoggiò delicatamente Jonathan nell'asfalto, poi inizio con l'acqua a fare colare delle piccole goccie nelle strettissime spaccature dell'asfalto, lo spirito non riusciva più a respirare ma non si arrese,resistette anche se non riusciva a rimanere lucida, prese tutte le forze che aveva e aspettò ancora pochi minuti.
Dell'asfalto si sentì un grande frastuono, poi vennè fuori una figura spaccando l'asfalto, andava a fuoco, letteralmente, la sua pelle era accesa di un fuoco rosso che ardeva su di lei, ma con l'abitudine lo spirito non ci faceva caso, era fatta così, era il fuoco in sè. Quando lo spirito dell'acqua la guardò si rese conto che era furiosa, ma d'altronde se lo aspettava, lo spirito del fuoco uscì dalla voragine, dirigendosi verso di lei, ardeva di rabbia, era una fiamma che bruciava, in segno di sfida lo spirito del fuoco si mise di fronte a lei, occhi contro occhi, ma quando lo spirito dell'acqua l'ebbe di fronte si accorse di chi fosse lo sguardo di sfida che la osservava da cima a piedi.
"No,come è potuto accadere che su tutti gli spiriti che potevano accorgersi delle goccie d'acqua capitassi proprio tu Abigail?"
Abigail era impassibile, restava immobile in segno di sfida in attesa di capire che cosa potesse volere la sua avversaria.
"tu piuttosto mi devi spiegare come fai a essere sempre in mezzo, non riesci proprio a evitare di vedermi Evelyn? È una lusinga per me sapere che non riesci a stare senza di me!" disse Abigail sfidandola, sapeva che in quel modo l'avrebbe fatta arrabbiare .
Evelyn invece trattenne la calma cercando di non irritarsi: "Veramente non sono qui ne per me nè per te, ma sono qui per un problema che richiede uno spirito del fuoco,sè no di certo non sarei venuta qui, però devi farlo subito perché io devo correre via, sono ore che non entro in acqua e non respiro" disse evelyn con il poco fiato che le rimaneva.
Abigail aggrottò le sopracciglia in segno di incomprensione
"Perdonami ma quale problema ti assilla tanto da rischiare la vita?" Domandò Abigail incuriosita. Con le sua ultime forze Evelyn agitò le mani e con l'acqua che le usciva dai palmi tirò su Jonathan e lo appoggiò delicatamente sull'asfalto di fronte ad'Abigail in modo che lo potesse gurdare e poi curare.
Quando Abigail riconobbe il corpo ghiacciato di jonathan ebbe un attimo di mancamento, le sopracciglia si sollevarono e con sguardo preoccupato e arrabbiato si girò verso Evelyn:
"Che cosa gli è successo? È opera tua?"
Gli chiese bruciando come il sole
"Per l'amor della terra cosa stai dicendo? Non lo ridotto di certo io così, era venuto da me a farmi domande sugli spiriti dell' acqua, ma prima che potessi fare qualcosa era caduto in acqua, ho cercato subito si tirarlo fuori, dopo sembrava stare bene, aveva sputato tutta l'acqua ingerita, e mentre parlavamo è svenuto e ho visto che l'acqua lo aveva ghiacciato, si deve scaldare"
Prima che Abigail potesse aprire bocca un getto d'acqua passò, e il secondo dopo Evelyn non c'era più.
Abigail si mise in ginocchio accanto a Jonathan, controllò che non ci fosse nessuno,infatti non c'era nessuno, la notte era già calata da tanto ma ancora era buio, con della leggera luce, l'aria era fredda, prima di scaldarlo, tornò sotto all'asfalto prese la tuta anticalore e la indossò, le permetteva di toccare senza bruciare niente o nessuno, era fastidiosamente attillata e non le piaceva metterla perché le dava la sensazione di essere vulnerabile ma era un emergenza.
Tornò da Jonathan e si rimise in ginocchio, si mise dietro l'orecchio le ciocche di capelli che le coprivano la faccia, poi guardò attentamente Jonathan, aveva tutta la pelle piena di ghiaccio. Aveva visto pochissime volte quegli splendidi occhi azzurro color mare, li adorava, sembravano illuminare le persone, avrebbe potuto osservarli per ore senza mai stancarsi.
Vide quelle fine labbra rosse, ora erano blu, sembrava così innocente.
Abigail iniziò ad abbracciarlo affettuosamente, emettendo calore nel suo corpo, sembravano brillare insieme, sentiva il suo cuore battere forte, provava dei sentimenti per quel ragazzo, era la prima volta che provava sentimenti del genere, mentre toccava la sua pelle tremava dai brividi, lo osservava in interrottamente, avrebbe voluto rimanere così per sempre, abbracciata a lui, il calore si disperdeva ovunque dentro di lui, iniziò ad accarezzargli la guancia, era morbida ma ancora fredda, ma come lo toccò il suo viso iniziò a riprendere colore, quel ciuffo ribelle color cioccolato gli cadeva sul viso cercando di coprire i suoi meravigliosi occhi, glielo spostò dietro l'orecchio e si bloccò, sembrava che il mondo fosse sparito, nessun mondo pieno di problemi ma solo loro due, lui così curioso, bizzarro e così sconosciuto, in quel momento sembrava un angelo, così vulnerabile, l'espressione così calma e quelle palpebre leggere,chiuse, cercava di memorizzarsi quell'immagine, quel momento nella testa e di non levarselo più. E mentre le ondate di calore lo percorrevano e lei era abbracciata a lui, di colpo aprì gli occhi.

Il libro che non si leggeWhere stories live. Discover now