9 - Quattro giorni

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Willis tira fuori il telefono dai jeans, ma l'unico messaggio che trova è di Jade, che lo saluta prima di andare al lavoro.
Sospira.

Questo è il... quarto giorno.

Sta uscendo dall'università con la tracolla sulla spalla e un paio di suoi compagni che chiacchierano ridendo, prendendo in giro il professore dell'ultima ora, ma Willis non sta partecipando alla conversazione. Non ha proprio voglia di ridere, nemmeno per finta.
Ignora la notifica di Jade e apre un'altra chat. Gli ultimi dieci messaggi inviati sono suoi e nessuna risposta da parte del destinatario.

Colton, ti prego, rispondimi.

Non ce la fa più con quella situazione.
Quattro giorni senza sentire Colton.

Non succedeva dal liceo.

Sospira ancora. È straziante ogni ora che passa, quasi infinita. Sente dolore dappertutto, la testa pulsa da morire e il petto stringe come non mai.

Dopo il primo giorno in seguito al loro litigio, non ha voluto insistere più di tanto, l'ha chiamato solo un paio di volte, ovviamente a vuoto, poi si è arreso passando a un messaggio ogni mattino appena sveglio. Immagina che Colton se la sia presa parecchio per ciò che gli ha scritto, e Willis non vuole sforzarlo, se non ha voglia di sentirlo per qualche tempo, nonostante gli faccia talmente male che non riesce neanche a concentrarsi nello studio o a lezione.

Non ha saputo tranquillizzare il suo migliore amico, non ha saputo gestire la situazione e non ne ha combinata una giusta. Per questo non fa che essere ansioso e scorbutico con tutti, persino con Jade, con la quale ha rinunciato a uscire la sera precedente.
Il suo pensiero torna a Colton, si domanda come sia possibile che non voglia più sentirlo e come riesca a sopportare quella distanza troppo insolita per loro.

E se non volesse più parlarmi?

Si blocca nel bel mezzo del marciapiede.
La paura che Colton l'abbia cancellato così facilmente lo assale.

No... Impossibile.

Decide di scrivergli ancora.

Voglio vederti. Ci sei più tardi?

Lo invia senza pensarci due volte.

«Soul?»

Alza il capo, estraneo completamente a ciò che sta succedendo intorno a lui. Si rende conto che i compagni lo stanno chiamando – usando il soprannome da cantante così come fanno la maggior parte dei suoi amici escluso Colton – e che gli stanno domandando perché si è fermato.

«Niente...» sussurra prima di riprendere a camminare.

«Sei strano da qualche giorno» dice uno dei ragazzi.

«Periodo no.»

Infila le mani nelle tasche del giubbotto, il cellulare è stretto tra le dita, sperando che vibri. E in quel momento succede. Spalanca gli occhi e si ferma di nuovo, facendo scattare velocemente il braccio. Purtroppo è una chiamata da parte di sua madre e arriva direttamente dall'ufficio.

«Mamma?»

«Si può sapere che fine ha fatto Colton?»

Willis rimane per un attimo stranito.

«Sono due giorni che non si presenta al lavoro. Avevo notato che lunedì non aveva una bella cera, quindi ho pensato che ieri fosse rimasto a casa per via di qualche influenza, ma non si è ancora fatto sentire. Ti sei forse dimenticato di avvisarmi tu?»

«Io?» Willis non riesce a collegare immediatamente quello che sta dicendo la madre.

Non si è presentato al lavoro.

Passione CompliceWhere stories live. Discover now