7 - Pensieri

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Passarono istanti di silenzio durante i quali le due ragazze si guardarono negli occhi, la tensione tra loro era tangibile.
Fu Brenda a parlare per prima: «Io devo andare a casa» mormorò, abbassando lo sguardo sul terreno cementato.

«Brenda, mi vuoi spiegare perché ti stai comportando così?» Teresa la fermò ancora una volta, non permettendole di allontanarsi.

«È tutto okay, Teresa, non preoccuparti» replicò l'altra ragazza, scuotendo la testa.

«Se è vero che è tutto okay allora torniamo a vedere l'allenamento, su» Teresa mise una mano sulla spalla di Brenda.

«Perché non vuoi che i ragazzi vengano a sapere di Newt?» le domandò quest'ultima, mentre tornavano sugli spalti.

«Perché mi darebbero parecchio fastidio i commenti di Minho» rispose prontamente Teresa.

«Ma nasconderglielo non credi che sarebbe peggio?» Brenda sapeva che doveva esserci qualcosa che Teresa non le stava dicendo, c'era un motivo ben preciso a causa del quale la ragazza non voleva far sapere della sua relazione, ne era sicura.

«No, spero soltanto che Misty non lo dica a Minho, mi sono pentita di averne parlato davanti a lei» disse Teresa, mentre riprendevano posto, lontano dalla ragazza di Minho.

Meno di mezz'ora dopo, Thomas e il ragazzo asiatico si trovavano nello spogliatoio, avevano fatto la doccia ed erano intenti a vestirsi.

«Hai notato Brenda e Teresa?» chiese Thomas, mentre infilava una felpa da sopra i jeans che aveva già indossato.

«No, cosa c'era da notare?» Minho si stava allacciando le scarpe, si alzò dalla panchina e aprì il proprio borsone per prendere una maglietta a maniche lunghe.

«In un certo momento si sono alzate dagli spalti e Teresa ha seguito Brenda, che si stava allontanando. Poi sono tornate. Tra quelle due è successo qualcosa» sentenziò Thomas, mettendo in spalla lo zaino e aspettando che Minho finisse di prepararsi.

«Io devo raggiungere Misty, quindi ci vediamo domani a scuola, pive» questi salutò Thomas appena uscirono dallo spogliatoio, che annuì, «Mi raccomando, usate le protezioni» lo provocò, con una risata, guadagnandosi un pugno sul braccio.

Thomas si incamminò verso l'uscita della scuola, vide Teresa e Brenda svoltare l'angolo che conduceva a casa della prima e decise quindi che avrebbe parlato con loro il giorno seguente.

Il ragazzo arrivò a casa all'ora di cena, sua madre era infatti intenta a preparare, mentre suo padre si era steso sul divano e guardava la televisione.

Thomas rivolse un saluto ad entrambi, andando nella propria camera per lasciare lo zaino e successivamente mettere la tuta tra le robe da lavare.

Tornò al piano inferiore, andando in cucina per bere un bicchiere d'acqua.

«Thomas, ti dispiacerebbe sistemare il tavolo? La cena è quasi pronta» gli disse la signora Edison, Thomas annuì e prese la tovaglia da un cassetto.

«Finalmente riusciamo a cenare insieme, quanti giorni sono passati dall'ultima cena in famiglia? Quattro?» domandò Jeanette, sorridendo.

«Probabilmente» rispose Thomas, accomodandosi di fronte a sua madre.

«Allora, Thomas, come procede a scuola?» chiese il signor Edison, come spesso faceva.

«Tutto bene, papà, come sempre» Thomas annuì, come per confermare le sue stesse parole.

«Nessuna ragazza, ancora?» suo padre sorrise, la curiosità però sembrava sincera.

«Non ho bisogno di relazioni serie, al momento» il ragazzo fece spallucce.

Thomas si alzò nel momento in cui finì la propria cena, si sentiva parecchio stanco, così diede la buonanotte ai suoi genitori e si diresse verso le scale per salire nella propria camera.

«Drew, sono stata contattata da un numero privato, questo pomeriggio» esordì Jeanette, ottenendo l'attenzione del marito e facendo, inconsapevolmente, fermare Thomas a metà scala.
«Il signor Isaacs non ha più intenzione di vendere la casa» continuò lei, «Ma non ha espresso motivi.»

«Bene, allora dovremo toglierla dalla lista case disponibili nel quartiere» la voce dell'uomo era indifferente, «Ho l'impressione che Kyle non sia più quello di una volta, comunque» commentò.

«Non potevamo aspettarci sicuramente che non cambiasse, è stato sottomesso ad una pressione emotiva incredibile, con tutta quella storia. Magari, se decide di tornare con Newton, possiamo provare a ricostruire i rapporti. Il solo ricordo di come i nostri bambini stessero bene insieme mi scalda il cuore ogni volta che ci penso» disse Jeanette, Thomas poteva capire che stesse sorridendo.

«Non dubito del fatto che Newton sarebbe una presenza molto positiva per Thomas, prima del trasferimento credevo addirittura che, appena fossero cresciuti, avrebbero deciso di stare insieme. Poi... insomma, le cose sono andate come sono andate» le parole di Andrew furono abbastanza per incitare Thomas a tornare nella propria camera, completamente allibito.

Lui e Newt. Insieme.
Pensare a Newt come un fidanzato era un'idea alla quale Thomas non aveva mai dato attenzioni, però non poteva negare di aver lasciato che essa ogni tanto comparisse tra i suoi pensieri più profondi.
Ma, oltre questo, lui non aveva mai provato attrazione per un ragazzo, il che incideva parecchio.

Thomas emise uno sbuffo, strofinandosi gli occhi e sedendosi sul letto.
Non era decisamente il momento di porsi problemi sui propri gusti sessuali, era tardi e aveva bisogno di riposo, così, dopo aver indossato il pigiama, senza nemmeno mettersi sotto le coperte, si addormentò.

Il rumore della sveglia impostata da Thomas sul cellulare era insopportabile, ma nonostante questo lui era deciso a non cambiarla, dato che almeno lo svegliava.
Con qualche imprecazione, magari, ma sicuramente lo destava dal suo sonno profondo.

Il ragazzo scelse una maglietta a maniche lunghe e un paio di jeans da indossare per quel giorno, ancora con la mente annebbiata dalla sonnolenza, si diresse nel bagno per lavare il viso ed infine scese al piano inferiore.

Non vide nessuno in cucina e ipotizzò che sua madre fosse uscita con suo padre per andare a lavoro prima del solito orario.

Thomas fece velocemente colazione e finì di prepararsi, così da poter uscire poco più di un quarto d'ora dall'inizio delle lezioni e andare a scuola a piedi.

Quando uscì dal proprio vialetto, non poté evitare di ripensare alle parole di sua madre, della sera precedente.
Il suo sguardo andò a posarsi, per la prima volta dopo intere settimane, sulla casa di Newt.
Per Thomas era una sfida contro se stesso anche solo il semplice fatto di guardare l'abitazione nella quale aveva creato tanti ricordi da poter custodire gelosamente con il suo migliore amico.
Ed era triste, pensare a come fosse stata abbandonata quella casa.

Il ragazzo scosse la testa, tornando sui propri passi e raggiungendo la scuola in meno tempo possibile.
I ricordi che avevano iniziato a susseguirsi nella sua mente, durante il cammino, sfumarono quando Thomas cercò di concentrarsi su quello che avrebbe dovuto chiedere a Brenda e Teresa.

Saudade | NewtmasWhere stories live. Discover now