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Mi trovo dinanzi a me quel tizio incappucciato e non so cosa pensare.
Non sono riuscita nemmeno a rispondere alla sua domanda, dato che sono rimasta interdetta davanti ai suoi occhi, sicuramente con un espressione sconvolta.
Non riesco ad essere calma, è come se sentissi qualcosa di strano, una cattiva aria che mi circonda, sento che non è nulla di buono.
Non so nemmeno decifrare le mie emozioni. Non capisco se ho una paura assurda, tanto da farmi risultare una grandissima fifona, oppure è l'ansia di come potrei reagire nei confronti della persona sconosciuta dinanzi a me.

<<Ally Stilton?>> mi domanda di nuovo e ancora. Ed io non so come cazzo posso rispondere. Non mi escono le parole, è come se le mie corde vocali fossero state tagliate e strappate via senza preavviso. Come se il mio istinto è quello di gettare qualche parola ma che senza volerlo si rimangia automaticamente.

Per non parlare della situazione in cui mi trovo, odio profondamente, quando una persona rifiuta di non farsi vedere in viso. È come essere simile ad un enorme incognita senza risposta, un immenso punto interrogativo. Mi sembra di stare in un film horror, sembra tutto così strano e inquieto, che non riesco ad avere pazienza nel sentirlo parlare, perché le domande che mi farneticano in mente sono molte e la voglia di avvicinarmi a lui, per scoprirgli il viso, è immensa.

Sento un lieve colpo dietro la schiena, segno che Savannah, mi ha lasciato una piccola gomitata per far sì che, potessi risvegliarmi e affrontare ciò che mi si è parato davanti agli occhi.

<<Emh... Si, sono io. - deglutisco nel momento in cui noto la figura avanzare verso di noi- Con chi ho il piacere di parlare?>> domando con tono fermo, ma al contempo faccio un passo indietro, seguita dalla mia amica di lato a me.

Che cazzo vuole questo? Non capisce che così spaventa la gente? O magari vuole proprio spaventare noi? O me?

Tante domande, troppe... Ma senza risposta.

<<Io sono Mr. Nonsonoaffarituoi, e sono qui per vendicarmi.>> dice tutto ad un fiato con tono cupo, tant'è che il suo tono di voce viene mascherato dallo scaldacollo che indossa.

Ma vendicarsi di cosa?

<<No-non so di cosa stai parlando!>> affermo, provando ad avere una voce ferma, ma con scarsi risultati, perché ovviamente deve farmi fare figure di merda. Decisamente. Il mio tono di voce mi tradisce, dato che si nota un pizzico di tremolio nella voce.

Non nego che sto per avere un attacco di panico, e questo significa che non sto capendo più un cazzo. Vorrei solo entrare in casa, prendere quello che mi serve e andare via da qui per andare a divertirmi. Invece no, perché il fato ce l'ha con me. Brutto stronzo.

<<Sei per caso tu la ragazza di Dallas?>> chiede, senza darmi risposte certe e la mia testa annuisce, come se la domanda fosse legata al mio cervello già da tempo.

Ma cosa cazzo ho appena fatto?
Lui mi ha appena chiesto se sono la ragazza di Cameron ed io cosa faccio? Annuisco in segno di "si, sono io la sua ragazza", che tanto ama infastidire, oserei aggiungere, invece no. Porca troia, sono semplicemente la sua sorellastra, sua sorella e qalsiasi altra cosa.

<<Sai dov'è?>> chiede con un tono di voce strano. Come dire "tranquilla, ti sto prendendo per il culo, perché so esattamente dove si trova, ma in questo momento voglio te per fare qualsiasi cosa io voglia" e onestamente adesso fa paura.
Si adesso sto per avere paura, perché se dovesse attaccare non so cosa cazzo fare.

<<No. Non so niente.>> nego, per poi voltarsi nella direzione della mia amica, che mi fissa in modo strano, direi preoccupato e impacciato, perché come me non sa come uscire dalla situazione che si è venuta a creare.

Direi che mi sento come un uccello chiuso in una gabbia, privo di libertà.
Mi sento come un pesce fuor d'acqua, cioè che non riesce a vivere senza respirare l'aria salina del mare, l'acqua dolce dei laghi o dei fiumi.
Vorrei tanto urlare, scappare o addirittura riuscire ad essere come quelle ragazze atletiche che tanto si vedono nei film, in questo momento, ma non sono di certo così. Sono una semplice ragazza senza senso nella vita, priva di forza.
Vorrei tanto vivere in mancanza di complicazioni, escludendo gente intorno, in assenza di una vita difficile. Ammetto di voler tornare a Milano, solo per vivere la mia solita routine monotona, ma non importa, a me interessa vivere tranquilla e serena! Tutto mi si imbatte contro, senza poter far avverare i miei sogni.
Per non parlare che papà non mi manda sola in Italia per qualche giorno, figuriamoci se deciso di dirgli di andare a vivere lì.

<<Non è vero. So benissimo che sai dove si trova.>> Dice con tono pacato ma nello stesso tempo mischiato con un piccolo frammento di superiorità.

<<Ti ho detto di no, lasciami in pace.>> Dico con un tono un po' pietoso, per poter provare ad avere senso di colpa sulla persona dinanzi ai miei occhi. Quest'ultimo non si scompone più di tanto, poichè rimane a qualche centimetro di distanza da noi e sfila dalla tasca dei suoi pantaloni il cellulare.

Noto che freneticamente digita qualcosa sulla tastiera dell'aggeggio tecnologico, per poi posizionare un dito su qualche icona e poi lo posiziona dell'altezza dell'orecchio seppur con il vivavoce. Udisco che sta chiamando qualcuno, dato il ripetitivo suono fastidioso e che mette agitazione.

<<Pronto?>> Sento una voce dall'altro capo del cellulare e mi sembra pure una voce conosciuta.

<<Cameron?>> Domanda il tizio incappucciato.

<<Si, chi parla?>> Chiede lui a sua volta. Questo sta a significare che non conosce nemmeno lui la persona che pedina me e la mia famiglia.

Da quella breve frase pronunciata da Cameron, mi sembra di aver notato un lieve tono di preoccupazione e agitazione.

<<Ho la tua ragazza, portami ciò che mi devi o potrai dimenticarti del tuo segreto e dopo averlo spifferato, potrai dimenticarti anche della tua fidanzatina.>> Dice con un timbro di voce abbastanza minaccioso.

Nel frattempo vedo che l'uomo incappucciato si avvicina verso la mia direzione e durante il quale io mi tengo stretta al braccio della mia amica al mio fianco.

<<Ho capito chi sei! Lascia stare la mia ragazza, lasciala stare! -sento Cameron urlare dall'altra parte del cellulare- La questione è solo ed esclusivamente tra me e te, non mettere di mezzo altre persone, tanto meno la mia famiglia pezzo di merda!>> Continua a urlare incazzato. Lo si può notare in quanto urla in certi modi solo quando non è sereno.

Improvvisamente mi trovo il tizio a poca distanza da me e mi afferra un polso <<Eccola, ultime parole. Prego.>> Dice l'uomo per poi scoppiare a ridere.

Mi avvicina il cellulare all'orecchio e sento il respiro affannato di Cameron dall'altro capo della linea telefonica.

<<Cameron per favore, torna da me... Chi è questo uomo?>> Chiedo, ma so per certo che non avrò una risposta.

<<Ally non posso dirti nulla per il momento, ma arriverà l'occasione in cui ti  dirò tutto. -pronuncia velocemente- Adesso fammi parlare con quel coglione!>> Afferma ed io faccio segno con il capo di riprendersi il cellulare per parlare con Cameron.

<<Hai deciso cosa fare quindi? Hai due scelte, o quello o quell'altro! Fai ciò che devi e non succederà nulla. Per adesso la lascio libera, ma tornerò se non ricevo quello che è mio.>>Dice serio ed io adesso non posso fare a meno di domandarmi cosa stia succedendo.

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Spazio autrice:
Ei ciao ragaa♡
Okay, non sono stata presente e lo so, ma non potete capire che vita che sto passando quest'anno. Ho il quinto anno, pesantezza ed esami. Cosa vorrei di più?
Andiamo al dunque; Non mi ispira come capitolo, ma con qualcosa volevo aggiornare, magari quando mi dedicherò nuovamente alla storia e di conseguenza anche alle modifiche, sistemerò e aggiungerò qualcos'altro, quindi per adesso il capitolo è così, magari più avanti lo miglioro.
E nulla, fatemi sapere cosa ne pensate perché ci tengo.
Mi siete mancati.
Ah, adesso non so quando aggiornerò un'altra volta.

Buonanotte

Amore sotto effetto  #Concorsiamo2k18Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang