Ortensie

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Finalmente ho una casa arredata.
Sono riuscito a rimediare con un arredo low budget.
Il letto è quello della camera degli ospiti di Maria.
Mi aveva detto: "dubito che qui verrà usato, sarà molto più utile nella tua nuova casa che qui".
È un letto matrimoniale, perfetto direi.
Il materasso è un po' scomodo e vecchio... ma per il momento va più che bene.
Il divano l'ho trovato l'altro giorno... per strada... vicino ad un cassonetto.
E a me va bene così... sempre per il momento.
Ho rimediato alcune assi di legno e ho deciso di costruirmi da solo una libreria.
Non ho molti libri, quindi l'ho fatta abbastanza piccola... e voglio azzardare a dire che è una delle cose che apprezzo della mia nuova casa.
Forse perché non viene dalla discarica e non è un pezzo da museo.

-Non vedo l'ora di vedere la tua casa- esclama Lenore innaffiando le piante del giardino -però mi chiedevo... come ti sposterai d'ora in poi senza la tua moto? Prenderai il treno?-
-Non ho mai considerato la moto come il mio mezzo di trasporto- le rispondo marcando bene il "mio" -ho una macchina. Non la uso perché non voglio che terzi la vedano.-
-Te la sei procurata illegalmente?-
-Probabilmente è l'unica cosa che ho ottenuto senza passare per vie illegali.-
Lenore ride a quel commento, ma sono comunque certo che abbia capito che non scherzavo.

Vederla lavorare mentre io sono qui, sotto al sole a riposare con Sky, mi rilassa.
Dovrei chiederle di venire più spesso...
-Domani hai impegni?- le chiedo.
-Mi controlli da più di un mese...- risponde lei -penso che ormai tu sia diventato la mia agenda vivente.-
-Hai ragione. Vediamo... ah già...-
-Hai capito?-
-Sì, ma è un impegno che puoi benissimo evitare.-
-Ho promesso a Fabrizio che sarei rimasta con lui domani. Sul serio... non posso dirgli no.-
-Perché non passa il tempo con la sua sorellina? Sono sicuro che si divertirà molto di più...-
-Ci sarà anche lei, facevamo sempre queste "serate videogiochi" prima che...-
-Prima che?-
-Ecco... prima che tu arrivassi... poi ho rifiutato ogni volta per stare con te...-
Questo non lo sapevo, scoprirlo solo ora è come ricevere un colpo in piena faccia.
Ero così convinto di aver già scoperto tutto su di lei...
-Visto che hai già rifiutato così tante volte, rifiutare anche questa non sarà difficile- le dico egoisticamente, non ho intenzione di fare come vuole lei.
-Perché invece non vieni con me? Potresti provare a...-
-Spogliati completamente e balla in mezzo al campo. Se lo farai verrò con te.-
Non esiste che io vada a casa di cespuglio... mi sta mettendo tutto sopra il tavolo perché commetta un omicidio? Lo vuole morto?
Lei mi fissa con quell'aria incredula, i suoi occhi sono come due schegge... fanno male.
Sospira pesantemente prima di togliersi la felpa.
Aspetta... lo fa sul serio?
Mi alzo e corro da lei per fermarla prima che si tolga la maglietta.
-Si chiama sarcasmo, Lenore- le dico abbassandole la maglietta -non riuscirai mai a convincermi.-
-La mia invece si chiama determinazione- ribatte ferendomi con il suo sguardo -non voglio che gli altri continuino ad avere pensieri negativi su di te.-
È così sincera, sicura di sé... è patetica.
Quando si mette in testa qualcosa, è proprio un muro.
Ma io sarò la sua palla demolitrice.
-Senti un po'...- le dico prendendole di mano l'annaffiatoio -finisco io qui, tu innaffia i fiori sul retro. Dopodiché andiamo in città... ho intenzione di comprare ancora un paio di cosette e mi serve il tuo aiuto.-
-Bel modo di cambiare discorso...-
-Sto solo cercando di rimettere al suo posto un demonietto indisponente.-
Lei non risponde ed esegue il mio comando senza ribattere.
Appena finisco il mio lavoro, raggiungo Lenore e vedo che si è fermata davanti ad un bel pezzo di campo pieno dello stesso tipo di fiori.
Li osservo per bene e noto solo ora che sono li stessi che ho visto nel balcone di Lenore.
-Ti piacciono tanto?- le chiedo facendole capire che sono dietro di lei.
-Le ortensie sono i miei fiori preferiti...- risponde continuando ad ammirarli -significano sofferenza... e con tutta la loro bellezza hanno ben poco da soffrire.-
Poi si volta verso di me e dice una delle frasi più macabre che abbia mai sentito.
-Se mai dovesse succedermi qualcosa... vorrei le ortensie sul mio comodino.-
La sua frase mi spiazza, rimango immobile ripensando alla sua frase.
-Cosa... perché?
-Perché se mai dovessi svegliarmi, vorrei vedere la mia sofferenza. Che la persona che cerco c'è... ed è lì, anche se non la vedo.-
Faccio fatica a comprendere il suo ragionamento, sembra provenire da un altro tempo... da qualcosa di mai vissuto.
Quelle ortensie sono appena diventate gelide, solo a guardarle rabbrividisco.
Mi ispirano tristezza, rabbia, dolore... sofferenza.
-Aspettami qui Lenore... vado a prendere la macchina fotografica.-

Quei fiori freddi... soli... in cerca di vita.
Un demone davanti a loro... col suo viso pallido, che richiama la morte...
I suoi occhi mi invitano ad entrare dentro di essi, a cadere in quella trappola mortale, a non uscire più da questa situazione di sofferenza.
Mi sta chiedendo di soffrire insieme a lei.
Quei suoi capelli disordinati, lasciati sciolti in modo che le cadano sul viso e nascondano la sua vera identità.
Le sue labbra, che non lasciano trasparire altro oltre alla solitudine, non accennano neanche ad un sorriso.
Il suo corpo fragile... perfetto per stare in un letto di fiori.
A riposare... per sempre.

Credo proprio che questa fotografia sia l'unica che ritrae perfettamente la mia ossessione più grande... e per una foto particolare devo trovare un posto particolare.

Lovely Stalker 2: Lei Sa Tutto Di MeWhere stories live. Discover now