Verso il futuro

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Tre giorni dopo la morte della nonna di Leon si è svolto il suo funerale.
Quasi nessuno è venuto, c'eravamo solo io, Leon, i miei genitori e qualche persona che non ho mai visto in vita mia.
La cosa più brutta è che sia Leon l'unico parente che è andato a darle un ultimo saluto.
Dopo il funerale, siamo andati nella sua proprietà.
Quel posto sembra davvero buio senza la sua presenza.
-Che cosa farai adesso?- chiedo a Leon mentre raccogliamo le ortensie.
Abbiamo deciso di creare un grande mazzo di ortensie e lasciarglielo sulla tomba, mi sembra il minimo per ringraziarla. Senza di lei, io e Leon non ci saremmo mai conosciuti.
-Ho finalmente ottenuto quel che volevo da quando sono arrivato qui- dice lui inchinandosi per raccogliere altri fiori -eppure non ne sono felice. Ogni cosa che desidero si avvera... e improvvisamente realizzo che non era quello che volevo.-
Capisco cosa vuole dire, fa male sentirlo parlare in quel modo.
Potremmo dare la colpa alla sfortuna, ma dubito che lui la pensi così. Secondo lui, tutto questo è successo per colpa sua, solo perché l'ha desiderato.
Me l'aveva confessato quello stesso giorno, in quello schifoso ospedale...  lui si ritiene l'unico colpevole.
La morte di Maria, la mia perdita di memoria... per lui è la conseguenza dei suoi desideri assurdi.
Ho cercato di convincerlo che non è così, ma non ci sono riuscita.
-Senti, Leon...- gli dico mettendomi davanti a lui -è impossibile cambiare il passato, si può solo migliorare il futuro. Non voglio che la depressione diventi la padrona del tuo corpo e ti faccia fare... qualcosa che non voglio nemmeno menzionare. Ci tengo a te, e se anche tu tieni a me... ti supplico, continua a vivere.-
I nostri sguardi s'incrociano, quei suoi occhi spaventati sono la rappresentazione del caos.
Non dovrei dirlo in questa situazione, ma sono stupendi...
-Stupida- dice lui abbozzando un sorriso, più per rassicurarmi che per altro -non ci penso neanche a queste stupidaggini. È dura da superare... ma era una cosa che avevo già preso in considerazione. Tranquilla, di certo non ti lascio sola. Ho faticato tanto per averti, col cazzo che ti mollo.-
Lo abbraccio all'improvviso, facendogli perdere l'equilibrio.
Siamo immersi dalle ortensie, questo dolce profumo mi fa dimenticare tutte le cose brutte.
Il mio abbraccio viene ricambiato, sento le sue forti braccia avvolgermi e spingermi contro di lui.
Sembra che abbia paura a lasciarmi andare, cosa che capisco perfettamente.

-Ti amo.-

Queste parole escono fuori dal nulla, non sembra neanche che Leon le abbia pronunciate.
Sento il mio corpo riscaldarsi, diventare più leggero, il mio battito cardiaco accelera dopo essersi fermato per qualche secondo.
Leon non me l'aveva mai detto così chiaramente, con questa calma interiore.
Mi stacco leggermente dal suo abbraccio per guardarlo negli occhi, sembrano lucidi.
Come se stesse per piangere nuovamente.
-Anch'io ti amo- gli rispondo, regalandogli uno dei miei sorrisi più sinceri.

Verso sera, Leon mi riaccompagna a casa.
Ha deciso che tornerà a vivere nella sua vecchia casa, ovviamente solo perché non vuole lasciare soli gli animali.
E poi penso sia meglio per tutti, così io posso vederlo senza che lui faccia un'ora di strada ogni volta mentre lui smette di vivere nella città che tanto odia.
Mia madre gli chiede di restare a cena. Ha iniziato a provare dell'affetto per lui e mi ha detto che non è un cattivo ragazzo. Anzi, dice che potrebbe essere un ottimo fidanzato per me.
Non so cosa le abbia fatto cambiare idea, ma sono felice che almeno lei sia dalla mia parte ora.
-Se hai bisogno, io e Riccardo ti aiuteremo col trasloco- propone mia madre a Leon.
-Siete davvero gentili, ma non c'è bisogno- risponde prontamente Leon.
-Tu hai fatto tanto per la nostra Lenore, adesso dovremmo fare qualcosa noi per ringraziarti. E poi, dovremmo chiederti scusa per i pregiudizi che abbiamo avuto su di te. Se escludiamo quell'episodio spiacevole, tu significhi molto per lei.-
Leon, sotto il tavolo, mi prende la mano e la stringe forte.
Vuole sentire che ci sono, che sono con lui... e vorrebbe anche un piccolo aiutino.
-Mamma, non è necessario- le dico cercando di salvare Leon -se ha bisogno di qualcosa lo chiederà.-
Col pollice inizia ad accarezzare la mia mano, è un gesto così tenero da parte sua.

Finita la cena, andiamo sul balcone della mia camera a prendere un po' d'aria.
-Non mi hai ancora risposto- gli dico sedendomi sulle sue ginocchia, dopotutto c'è una sola sedia e bisogna arrangiarsi in qualche modo.
-Cosa mi hai chiesto?-
-Cos'hai intenzione di fare adesso?-
Leon ci pensa un attimo prima di rispondere.
-Avevo intenzione di vendere la casa e gli animali subito dopo la sua morte. Ma credo che se lo facessi me ne pentirei amaramente... credo che rimarrò qui finché tu non finirai la scuola. Poi chissà... magari possiamo viaggiare per qualche mese prima di mettere su una famiglia.-
A sentire l'ultima parola sento il calore propagarsi in tutto il corpo.
Famiglia? Così presto? Non ci conosciamo da nemmeno un anno e lui parla già di famiglia?
-Non pensi di correre un po' troppo?- gli chiedo.
-Dubito che le cose andranno male tra noi- dice lui, sembra così sicuro di sé -io te l'ho proposto. Poi, se non te la senti, ci sarà il tempo per trovare un accordo.-
Sentirlo parlare in quel modo mi fa capire quanto sia maturo. Io mi sento ancora una bambina e so che ho molto da imparare.
Non ho osato chiedere quanto sia grande la sua eredità, ma se parla così tranquillamente dei suoi progetti deve essere una somma non da poco.
Appoggio la testa nel suo petto e mi lascio cullare da lui.

È bello che provi ancora qualcosa per me, nonostante non sia la Lenore che ha conosciuto.

-Dimmi una cosa...- mormoro debolmente -tu vorresti riavere la vecchia Lenore?-
Leon non risponde subito, sembra che stia cercando la risposta a questo semplice quesito.
Non è una domanda semplice?
-Da quando hai perso i ricordi, i tuoi occhi sono diversi. Non emanano più quel potere oscuro... sei diventata quella bambola di porcellana che ho sempre desiderato.-
Una bambola? Mi considera sul serio una bambola?
Meglio lasciar perdere, so che è fiato sprecato con lui.

Piuttosto, c'è un altra cosa che vorrei capire, anche se dubito che Leon abbia una risposta.
Questa storia della perdita di memoria non mi convince.
Perché ricordo alcune cose e altre no?
I pochi ricordi che ho risalgono a qualche evento vissuto alle elementari o alle medie.
Sinceramente, dubito che svenire causi delle perdite di memoria.
E poi... solo dei frammenti?
Qualcosa non torna...

Devo far luce su questo mistero.

FINE

Lovely Stalker 2: Lei Sa Tutto Di MeWhere stories live. Discover now