Capitolo 7: Bugie

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24 settembre 2038, Ore 10:06

Hank è seduto alla sua scrivania, a digitare svogliatamente il rapporto.
Non era presente quando il Deviante è stato trovato, aveva raggiunto i colleghi giusto in tempo per raccoglierne i pezzi come si fa con un vaso rotto. Ma il caso era di sua competenza e pertanto tutta la trafila burocratica gli spettava ugualmente.
Al contrario di Connor, che sta alle sue spalle, immobile, in piedi, ad occhi chiusi, a lui tocca sgobbare per davvero.

L'uomo ha la faccia piuttosto stanca: non ha chiuso occhio tutta la notte, salvo un pisolino in macchina durante le ricerche.
Sorseggia dal bicchiere di carta il terzo caffé della mattinata. Una vera brodaglia. Probabilmente persino il Thirium ha un gusto migliore.
Il suo pensiero non può fare a meno di tornare all'ottimo caffé offertogli da Kristina. Gli sfugge un sorriso.

-Per fortuna è già qui... Sono venuta non appena ho sentito la notizia!
Come evocata magicamente dai suoi pensieri, Kristina gli appare davanti, in tutta la sua elegante compotezza.
-Kristina...-mormora, sorpreso, alzandosi istintivamente.
-Ho saputo che l'avete trovata.-gli comunica, laconica, mentre stringe nervosamente il manico della borsa che tiene sulla spalla.-Ma... Sta bene?-si accerta poi, osservandolo solo ora attentamente.
Aveva l'aria trasandata o, per lo meno, più del solito. E un'espressione davvero molto stanca.
-Ho passato una notte intensa. Nulla di preoccupante.-la rassicura, offrendole un sorriso.
-Ha ragione, deve essere stato terribile...-si rende conto la donna, in un sospiro.
-Ma prego, si accomodi.-la invita con un gesto l'uomo, calandosi nuovamente sulla sedia.
Kristina deglutisce, annuendo con un cenno secco, prima di sedersi effettivamente.
Si sfila la borsetta dalla spalla e se la poggia sulle gambe, lisciandosi poi il tailleur nero che indossa.

-Immagino avrà saputo che il suo Androide si è danneggiato irreparabilmente. Ed in ogni caso è una prova. Quindi, se era qui per ritirarlo o...
-Oh, no.-nega immediatamente.-No, niente del genere.-assicura.
Hank la guarda interrogativo, alzando le spalle.
-Io... Devo sapere, Tenente.-ammette, prendendo coraggio, serissima.-Ho assoluto bisogno di sapere se...
Prende un profondo respiro, le mancano le parole o per lo meno la forza di pronunciarle ad alta voce. Un matrimonio di quindici anni messo in discussione da un pezzo di plastica... Era difficile da digerire, specie per una donna come lei. Avrebbe dato la sua vita, per Michael. E, in fondo, è esattamente quello che ha fatto per quindici anni.
-Era la prima volta che mi tradiva con Avalon?
Infine le parole le escono come stilettate dalle labbra.
La necessità di avere risposte è più forte della vergogna.

Hank resta spiazzato da quella domanda. Ma la comprendeva. Al contrario di quanto avrebbero mai potuto capire Connor, o Avalon, o la metà degli agenti alla centrale, voler sapere qualcosa che in realtà si teme di scoprire, preferire di vedere concretizzarsi le proprie paure, pur di non vivere nell'eterna incertezza, desiderare ardentemente una verità crudele, piuttosto di vivere per sempre con una menzogna nel cuore era un sentimento dannatamente umano.
E il Tenente si trovava nella posizione di poter fare la differenza, per Kristina.
Gli Androidi non mentono. Non sono programmati per questo.
Ma gli umani sì.

-Non ci sono stati episodi precedenti.-le assicura, serio, senza alcuna remora.-Era la prima volta che suo marito tentava di avere rapporti con il vostro Androide. È per questo che Avalon è scoppiata: non era un'abitudine, anzi. Forse le cose andavano male a lavoro, o gli allenamenti non sono andati come sperava, magari aveva bevuto qualche bicchiere di troppo... Non sapremo mai con certezza cosa è successo quella sera. Ma è stata solo una serata fuori dalla norma. Una brutta giornata, con un brutto esito. Tutto qui.
La signora Kaufman sembra riprendere a respirare solo quando sente quelle parole.
Si porta una mano al volto, in un profondo respiro di sollievo.
-Mio Dio, ti ringrazio...-sussurra, tra sé.-E grazie, grazie mille anche a lei!-ammette, stringendogli la mano tra le proprie, con energia e nuovo brio.
Hank la lascia fare, preso un po' in contropiede.
-Si figuri, dovere...
Kristina si alza, ritrovando il sorriso.
-Grazie ancora, Tenente!
L'uomo resta imbambolato, in piedi, ad osservarla allontanarsi.

-Perché lo ha fatto, Tenente?
La voce di Connor lo fa sobbalzare e lo riporta brutalmente con i piedi per terra. Non si era accorto che era tornato tra loro.
-Che intendi?-borbotta, tornando ad affondare scomposto sulla sedia e a sorseggiare il suo caffé, non prima di averlo corretto con una bottiglia di riserva nel cassetto.
-Le ha mentito.-fa notare l'Androide, con disappunto.-Le ho raccontato tutto nei minimi dettagli. Sa perfettamente che il signor Kaufman violentava quotidianamente Avalon.
-Sì, lo so. E allora?
-La signora Kaufman è venuta qui appositamente per chiederle...
-Kristina non voleva la verità.
-Ma le ha esplicitamente domandato...
-Noi umani siamo complicati, pezzo di latta. Quando vogliamo qualcosa, non è detto che quel qualcosa sia la cosa adatta a noi. Anzi, molto spesso non lo è.
-Non capisco.-ammette finalmente l'Androide, corrucciandosi confuso.
-Nemmeno noi lo facciamo mai.-gli assicura, con sarcasmo.-Sentiva il bisogno di conoscere la verità sul marito per sapere se l'uomo che è morto era ancora l'uomo che amava o se era solo un porco che si teneva ignara in casa. Che importa qual'è la verità, ormai? È morto. Ed io potevo decidere di che colore dipingere i suoi ricordi, tutto ciò che le resta.
-Quindi le ha mentito.-conclude l'Androide.
-Sì, le ho mentito perché quel che voleva non era la verità, ma voleva che qualcuno rendesse reali le sue speranze. Le ho mentito per permetterle di saggiare nuovamente la felicità.
Connor resta in silenzio, concentrato e pensieroso, per qualche istante.
-Non tentare di capirlo. Ti si fonderanno solo i circuiti!
-No, credo di aver compreso.-gli assicura, risoluto.-Lei è un'ottima persona, Tenente.
-E l'unico a pensarlo è un dannato Androide... Cazzo, la mia vita fa proprio schifo!

White Lies | Detroit: Become HumanWhere stories live. Discover now