-Capitolo 49:Scontri in famiglia -

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Lenya affiancò il suo compagno ed Heimdall , con le braccia leggermente scostate dal corpo, pronta a combattere di nuovo.

Un'orda di soldati oscuri si riversò sul ponte correndo verso la nipote del Supremo, i due dei e il gruppo dei contendenti scappati da Sakaar.
Il corvino sfoderò i pugnali affilati, altri usavano armi da fuoco Sakaariane, la strega invece, con il movimento delle dita e delle mani creò delle saette viola che facevano lo slalom tra la folla, lasciandosi dietro il flusso del suo potere, uccidendo i seguaci di Hela.
Con un'altro movimento poi, riuscì a sdoppiare la sua figura, in molte altre se stessa, agevolando e alleggerendo la battaglia agli altri.

Poi un enorme e potente saetta si palesò in cima al palazzo di Asgard, catturando lo sguardo di tutti in quella direzione, Thor volò giù dalla struttura, cadendo a terra.
Il gigante di ghiaccio si girò verso la sua donna ghignando, anche il biondo, aveva risvegliato i suoi poteri.
Poi si alzò, volando verso il bifrost,avvolto da mille saette chiare e atterrò, mandando a terra gran parte dei
soldati- non morti che erano rimasti.
Poi anche la cognata,  il fratello e i combattenti attorno a loro ripresero la lotta, uccidendo tutti gli esseri che passavano a fianco a loro.

Il biondo si incamminò verso di loro, tutti gli uomini di Hela era stati eliminati.

<<Siete in ritardo. >>disse il tonante, riferito al principe cadetto e alla giovane che lo accompagnava.

<<Sei senza un occhio.>>commentò la lingua d'argento, osservando l'evidente ferita all'occhio destro dell'Asgardiano.

<<Nostra sorella è molto aggressiva. >>commentò il dio del tuono, sperando di sdrammatizzare.
<<A proposito, Lenya, esiste un incantesimo per riaverlo indietro?>>chiese poi alla ragazza dai capelli color della neve.

<<No, ma se vuoi..posso solo guarirti la ferita. >>rispose l'agente S.H.I.E.L.D., effettivamente avrebbe dovuto usare l'occhio di Agamotto, per tornare indietro nel tempo e far sì che la dea della morte, non lo accecasse.

<<Non è finita. >>disse Valkiria, passando accanto a loro camminando con sicurezza verso la legittima regina di Asgard.

I tre la raggiunsero, affiancandosi l'un l'altro, per fronteggiare la loro avversaria.

<<E così.. quella sarebbe mia cognata. >>disse la strega,osservando da lontano, la dea che stava di fronte a loro.

<<Già. >>rispose secco il principe di Asgard. <<Io propongo di sciogliere i Ravangers. >>continuò.

<<Colpiscila con una saetta. >>sentenziò l'uomo dagli occhi smeraldini.

<<L'ho colpita con la saetta più grossa nella storia delle saette, non le ho fatto niente. >>rispose adirato, il fratello.

<<Dobbiamo impegnarla finché tutti non saranno a bordo. >>disse la ragazza di colore.

<<Non finirà lì. Più Hela rimarrà su Asgard, più accrescerà la sua potenza.Continuerà a braccarci, dobbiamo fermarla qui e adesso >>rispose Thor.

<<Allora che facciamo?>>chiese l'ex compagna d'armi di Tiril.

<<Io non faccio "chiamate aiuto".>>sentenziò deciso, il gigante di ghiaccio.

<<Allora dobbiamo distruggerlo.. dobbiamo distruggere Asgard, se è la sua fonte. >>disse Lenya, avendo un colpo di genio.

<<Ma certo.. >>commentò il biondo, con l'aria di qualcuno che doveva pensarci prima. <<Asgard non è un luogo.
È un popolo. >>disse voltandosi indietro, mentre gli ultimi superstiti salivano sulla navicella.
<<Loki, la soluzione non è fermare il Ragnarök, noi lo  dobbiamo provocare. La corona di Surtur, il sotterraneo. È l'unico modo. >>continuò, sapendo che il fratello capiva ciò di cui stava parlando.

<<Mossa astuta. Persino per me.>>disse la lingua d'argento.

Prese per mano Lenya e a passo svelto si fermò davanti all'enorme mezzo di trasporto.

<<Tu va, sali. >>disse l'uomo dagli occhi smeraldini, guardandola serio.

<<Cosa?No tu.. >>iniziò la strega.

<<Nel caso uno di noi due non ce la dovesse fare, quella che deve salvarsi sei tu. La morte, sarebbe la mia redenzione, per tutto. >>rispose il principe cadetto.
Annullò le distanze, facendo scontrare le sue labbra contro quelle della nipote del Supremo, muovendole all'unisono, si unirono in un bacio che aveva il vago gusto d'addio.

<<Ti amo. >>disse l'uomo, staccandosi, per poggiare la fronte contro la sua.

<<Ti amo. >>ribatté Lenya.
Poi lui, le lasciò uno casto bacio sulla fronte, mentre strizzava gli occhi.

<<Va, ora. >>disse il corvino, prima di correre e allontanarsi velocemente.

To be continued...

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