-Capitolo 58:Casa..dolce casa-

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Il resto delle due settimane di permanenza al santuario, passarono in fretta.
Lenya aveva portato Loki in giro per Kathmandu, gli  aveva fatto; visitare le terme di sale e diversi templi sacri ,assaggiare i piatti tipici del posto insieme a moltissime spezie ed innumerevoli gusti di thè, ed infine, con lo sly ring erano stati anche in cima all'Himalaya.

Giunse il tempo di tornare a New York, la strega aveva preso la sua decisione;avrebbe lasciato lo S.H.I.E.L.D.,almeno per il momento.
Stephen doveva già essere di ritorno ma non si fece vedere e arrivò la sera, quando i due coniugi uscirono dalle porte di Kamar-Taj.
La nipote del Supremo, con un movimento delle dita, applicò un  sigillo con un incantesimo ed insieme al marito, entrò in uno dei suoi portali dalle scintille arancioni, che li condusse nell'appartamento dell'agente Price.

Si sentì un rumore e poi delle fusa vicino alle loro gambe, Luna, il suo certosino grigio, si stava strusciando sulle gambe lunghe del dio, il quale con riluttanza posò una carezza sulla testa dell'animale.

La strega accese le luci,anche se fuori era giorno, minacciava di piovere. Osservò la sua dimora, era tre anni che non la vedeva. Anche se aveva nostalgia dei suoi spazi, ormai l'odore del principe cadetto era diventato effettivamente quello di casa sua.

Poi abbassò lo sguardo, sul tavolino del salotto c'era un biglietto, che spiccava in cima ad altri pezzi di carta, con scritti messaggi, tutti simili nel contenuto e date dei tre anni precedenti e dei giorni prima di quello.
Era scarabocchiato con scrittura disordinata e appena comprensibile.
"9 Novembre 2017.Se stai leggendo questo messaggio, sono dovuto partire urgentemente per  una missione a Stoccarda. So che  non ci vediamo da molto tempo ma non smetto di sperare di rivederti. Mi sono preso cura del  gatto e di tutto il resto.
-Phil"  recitava, nero su bianco.

Come sospettava l'agente S.H.I.E.L.D., Coulson doveva aver forzato la serratura, vista la sua scomparsa improvvisa, senza alcun avvertimento.
La giovane si precipitò in bagno, mettendo immediatamente nella lavatrice gli indumenti sporchi presenti nel portabiancheria, poi si spogliò anche di quelli che indossava,dando il via al ciclo di lavaggio.

Aprì l'acqua della doccia e si infilò sotto il getto.
Poco dopo sentì dei rumori al di fuori della cabina, segno che il marito si stava spogliando e di lì a poco, sarebbe entrato anche lui.
Le porte in vetro si spalancarono dietro la nipote del Supremo, che aveva le mani tra i capelli chiarissimi, insaponandoli.

<<Proprio non riesci a stare cinque minuti senza di me, eh? >>chiese la ragazza, dando le spalle al marito, mentre sorrideva divertita.

<<Sei tutta mia,solo mia.>>disse possessivo il corvino, baciandole una spalla nuda, finendo anche lui sotto l'acqua bollente.

<<Lo stesso vale per te, caro. >>rispose lei, girandosi per posargli un bacio casto sulle labbra sottili.

Finirono di lavarsi, poi indossarono degli abiti civili, il secondogenito di Odino aveva lasciato alcuni abiti nell'armadio della moglie, risalenti a cinque anni prima.

La ragazza dai capelli chiarissimi se ne stava seduta sul bordo della lavatrice, aveva appena finito di tirare su la zip degli stivali e il marito si avvicinò a lei, mettendosi tra le sue gambe fasciate dai jeans, mentre le sue mani grandi e dalle dita affusolate accarezzava i suoi fianchi coperti da una dolcevita nera.

<<Cosa penseranno gli altri?>>chiese l'uomo sospirando mentre la guardava negli occhi.

<<Ah..che si fottano.>>dissi Lenya con menefreghismo. <<Ora siamo sposati, non possono farti niente, capito? >>chiese, il gigante di ghiaccio annuì, appoggiando la fronte contro la sua.

To be continued...

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