15° CAPITOLO

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<< Abby, ti piacerebbe abitare vicino al mare... tipo in un posto come questo?>>, mi chiede mio padre, sedendosi sulla sabbia. << Certo... sarebbe magnifico!>>, gli rispondo, togliendomi le scarpe ed entrando con i piedi nell'acqua. Finalmente le giornate stavano diventando sempre più calde ed io e mio padre andavamo ogni domenica al mare, anche solo per staccare dalla solita routine. << Allora ti faccio una proposta... quest'anno, appena finisci la scuola, ci trasferiamo ed andiamo a vivere vicino al mare. Che ne dici?>>, mi chiede. Io mi giro a guardarlo, facendo un gran sorriso ed annuendo in continuazione. << Bene, allora è deciso!>>, mi dice, sorridendo.

Apro piano gli occhi per la troppa luce dentro la stanza. << Finalmente ti sei svegliata!>>, dice qualcuno. Io faccio un grido per lo spavento e mi alzo velocemente dal letto. È Alex. Che cavolo ci fa nella mia stanza? << Chi ti ha fatto entrare? E da quanto tempo sei qui??>>, gli chiedo, riprendendomi dallo spavento. << Tua madre, prima di andare al lavoro. Da quasi mezz'ora. Lo sai che sbavi mentre dormi? Beh, non che mi lamenti, sei lo stesso adorabile>>, mi dice sorridendo. Oh. Lui mi guarda in modo strano e scoppia a ridere, dicendo: << Sei diventata bordò!>>. Maledizione! << Non potevi aspettare in soggiorno?! Mi hai spaventata a morte... e poi è abbastanza inquietante sapere che qualcuno ti fissa mentre dormi>>, dico, lanciandogli il cuscino. Lui lo prende al volo. Accidenti, che riflessi di prima mattina, mi dico tra me e me. << Attenta, potresti fare del male a qualcuno>>, mi dice, lanciandomelo in piena faccia. << Ha-ha, molto divertente!>>, dico, prendendo i vestiti puliti ed andando in bagno a cambiarmi.

<< Comunque... che giorno è oggi?>>, chiedo ad Alex, versandomi un po' di latte nel bicchiere. << È sabato. Comunque la prossima settimana vieni a scuola, vero?>>, mi chiede, sedendosi sulla sedia. Sono già da due settimane che non vado a scuola, e solo l'idea di entrarci mi dà la nausea ed i capogiri. Posso già immaginarmi gli occhi di ogni singola persona della scuola fissarmi con scherno, mentre mi indicano e mi deridono. La stessa identica cosa mi era successa nella mia vecchia scuola, ma oltre gli sguardi e le prese in giro appendevano ogni giorno sul mio armadietto fotomontaggi ridicoli di me ed altre persone che prendevano di mira o mi lasciavano bigliettini in cui per la medesima volta mi prendevano in giro. No, non ce la potrei fare di nuovo. << Non lo so...>>, gli rispondo, cercando di non notare la sua espressione triste. Perfetto, mi è passata anche la voglia di bere il latte! << Okay... beh, ti andrebbe di andare nella casa sull'albero?>>, mi chiede, guardandomi con occhi imploranti. Io annuisco, risciacquando il bicchiere nel lavandino. << Mi sei mancata in queste due settimane>>, mi dice, facendomi sorridere.

Mi presento... sono l'amore! Where stories live. Discover now