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30 agosto 2018

Taehyung sentendo quelle parole sentì il mondo crollargli addosso.
Non poteva e non voleva credere a quelle parole. Lui stava bene.
Durante quelle ore passate dopo che s'era svegliato aveva iniziato a muovere le mani e le braccia, quelle funzionavano almeno.
Il ragazzo trattenne le lacrime agli occhi e fissò il vuoto.
Si sentì uno schifo per aver fallito.
Nonostante avesse provato di tutto non era riuscito a ricongiungersi con il suo piccolo coniglietto. Jungkook sarebbe stato deluso da lui, o almeno era quello che credeva.
Il destino o il karma o in qualsiasi modo lo vogliate chiamare era contro di lui. Doveva restare infelice a vita?
Eppure non ricordava di aver mai fatto qualcosa di sbagliato...
O forse doveva solamente subirsi le conseguenze per non aver salvato Jungkook in tempo.
Eppure quando vide il suo migliore amico attraversare la strada per raggiungerlo era come pietrificato.
Avrebbe potuto raggiungerlo, si, ma a quale scopo? Sarebbe morto anche lui...
Tutti questi pensieri gli inondavano la mente, causandogli un forte mal di testa.
I dottori prima di andarsene dissero che forse c'era un modo per far sì che Tae si riprendesse ma una volta diagnosticata la paralisi era difficile che questo tornasse a camminare, anzi impossibile.
E questa notizia lo colpì proprio come uno schiaffo dritto in faccia.
Avrebbe passato il restante dei suoi giorni sopra una sedia a rotelle? No, certo che no. Lui voleva vedere il suo kookie, non voleva invecchiare così.
Poi gli venne spiegato che vicino al suo lettino c'era una specie di telecomando per le emergenze.
Un tasto per regolare il lettino, uno per mandare un segnale ai medici, uno per regolare l'aria condizionata, altri per altre cose che non ebbe capito bene ed uno per spegnere la corrente dai macchinari.
Si raccomandarono di non toccarlo per nessuna ragione, eppure era tentato dal premerlo.

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